2020-08-27 Corno Vitello da Estoul
near Estoul, Valle d’Aosta (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Interessante sommità rocciosa, caratterizzata da una sagoma distinguibile a grande distanza il Corno Vitello sorge lungo la costiera intervalliva Ayas-Valle del Lys.
La salita al Vitello, sia per l'area isolata e poco frequentata, sia per le caratteristiche del percorso, è da riservarsi ad escursionisti capaci e ben allenati, in grado di affrontare percorsi su roccia e detriti anche instabili.
Dal grande parcheggio dopo Estoul si raggiunge l’inizio di una strada sterrata poderale che sale verso sinistra, dove si trovano le paline segnaletiche che indicano le principali mete escursionistiche della zona.
Da qui si seguono le indicazioni per il Rifugio di Arp, percorrendo la strada poderale per circa 200 m, fino al primo bivio dove si svolta a destra. Proseguendo nel bel bosco di larici, prima su stradina e poi su sentiero, con percorso che gradualmente diviene più ripido, fino ad uscire e intercettare una strada poderale che prosegue a sinistra verso gli alpeggi Fontaine.
Poco prima di Fontaine si incrocia una pista da sci, qui si tralascia la strada e si risale l’ampio pendio erboso su una mulattiera che porta nuovamente sulla poderale, che va seguita verso sinistra, toccando prima i casolari di Chanlochère (2030 m) e dopo con una scorciatoia prativa, si oltrepassa il piccolo centro abitato di Chavanne. (2199 m)
La strada poderale supera uno spallone erboso per entrare nel Vallone di Palasina, trascurando il bivio che a destra porta verso il Lago Litteran e il Monte Bieteron. Si prosegue a sinistra in leggera salita a mezzacosta passando sotto le pendici del Monte Bieteron e raggiungendo un ampio pianoro erboso sotto la Punta Valfredda. (2240 m)
Qui si trova un altro bivio, dove è più comodo salire lungo la strada di destra che con un ampio semicerchio da destra a sinistra porta al dosso erboso dove è ubicato il Rifugio Arp. (2450 m)
Alla destra del rifugio, su sentiero ben indicato (5a e 5b) si riprende a salire e si raggiunge la conca dove in successione si trovano il Lago Valfredda Inferiore e subito dopo il Lago Valfredda Superiore.
Al secondo lago, seguendo sempre l'unico sentiero presente, si costeggia per qualche metro lo specchio d'acqua sulla sinistra, quindi si inizia a salire.
Il sentiero taglia in diagonale il pendio, con una lunga serie di diagonali, fino a raggiungere il crinale ad un colletto (2750 m), proseguendo a destra lungo il filo del costolone erboso e detritico, si tralascia un bivio a destra che porta al Passo di Valfredda con segnavia 5A e si sale fino a raggiungere un risalto della cresta su terreno detritico e sfasciumi, ma sempre su ottima traccia di sentiero indicato da ometti e segni gialli.
Raggiunta una sorta di anticima, (2940 m) si riprende il filo della larga cresta, ora quasi pianeggiante, fino a portarsi all'attacco della pietraia finale.
Si scende di qualche metro su sentiero leggermente esposto, per aggirare una bastionata rocciosa, quindi si prosegue in piano per qualche minuto, fino ad arrivare sotto la base della ripida valletta detritica che porta verso la cima.
Il sentiero risale ripidamente il dislivello con una serie di serpentine su sfasciumi piuttosto instabili, fino a raggiungere una specie di sella, e da qui un ampio costolone detritico conduce all’ampia vetta, sormontata da un grande ometto di pietre sormontato da una croce in legno.
Dalla sommità la visuale è ampia in tutte le direzioni; tra le innumerevoli cime ricordiamo il Corno Bussola a Ovest, il Testa Grigia a Nord, la Punta Valfredda a Sud.
In discesa non rimane che seguire a ritroso il percorso di salita.
La salita al Vitello, sia per l'area isolata e poco frequentata, sia per le caratteristiche del percorso, è da riservarsi ad escursionisti capaci e ben allenati, in grado di affrontare percorsi su roccia e detriti anche instabili.
Dal grande parcheggio dopo Estoul si raggiunge l’inizio di una strada sterrata poderale che sale verso sinistra, dove si trovano le paline segnaletiche che indicano le principali mete escursionistiche della zona.
Da qui si seguono le indicazioni per il Rifugio di Arp, percorrendo la strada poderale per circa 200 m, fino al primo bivio dove si svolta a destra. Proseguendo nel bel bosco di larici, prima su stradina e poi su sentiero, con percorso che gradualmente diviene più ripido, fino ad uscire e intercettare una strada poderale che prosegue a sinistra verso gli alpeggi Fontaine.
Poco prima di Fontaine si incrocia una pista da sci, qui si tralascia la strada e si risale l’ampio pendio erboso su una mulattiera che porta nuovamente sulla poderale, che va seguita verso sinistra, toccando prima i casolari di Chanlochère (2030 m) e dopo con una scorciatoia prativa, si oltrepassa il piccolo centro abitato di Chavanne. (2199 m)
La strada poderale supera uno spallone erboso per entrare nel Vallone di Palasina, trascurando il bivio che a destra porta verso il Lago Litteran e il Monte Bieteron. Si prosegue a sinistra in leggera salita a mezzacosta passando sotto le pendici del Monte Bieteron e raggiungendo un ampio pianoro erboso sotto la Punta Valfredda. (2240 m)
Qui si trova un altro bivio, dove è più comodo salire lungo la strada di destra che con un ampio semicerchio da destra a sinistra porta al dosso erboso dove è ubicato il Rifugio Arp. (2450 m)
Alla destra del rifugio, su sentiero ben indicato (5a e 5b) si riprende a salire e si raggiunge la conca dove in successione si trovano il Lago Valfredda Inferiore e subito dopo il Lago Valfredda Superiore.
Al secondo lago, seguendo sempre l'unico sentiero presente, si costeggia per qualche metro lo specchio d'acqua sulla sinistra, quindi si inizia a salire.
Il sentiero taglia in diagonale il pendio, con una lunga serie di diagonali, fino a raggiungere il crinale ad un colletto (2750 m), proseguendo a destra lungo il filo del costolone erboso e detritico, si tralascia un bivio a destra che porta al Passo di Valfredda con segnavia 5A e si sale fino a raggiungere un risalto della cresta su terreno detritico e sfasciumi, ma sempre su ottima traccia di sentiero indicato da ometti e segni gialli.
Raggiunta una sorta di anticima, (2940 m) si riprende il filo della larga cresta, ora quasi pianeggiante, fino a portarsi all'attacco della pietraia finale.
Si scende di qualche metro su sentiero leggermente esposto, per aggirare una bastionata rocciosa, quindi si prosegue in piano per qualche minuto, fino ad arrivare sotto la base della ripida valletta detritica che porta verso la cima.
Il sentiero risale ripidamente il dislivello con una serie di serpentine su sfasciumi piuttosto instabili, fino a raggiungere una specie di sella, e da qui un ampio costolone detritico conduce all’ampia vetta, sormontata da un grande ometto di pietre sormontato da una croce in legno.
Dalla sommità la visuale è ampia in tutte le direzioni; tra le innumerevoli cime ricordiamo il Corno Bussola a Ovest, il Testa Grigia a Nord, la Punta Valfredda a Sud.
In discesa non rimane che seguire a ritroso il percorso di salita.
Waypoints
Waypoint
6,596 ft
Chanlossere
Waypoint
6,887 ft
Chavannes
Waypoint
9,022 ft
Colletto
Waypoint
7,969 ft
Giardinetto Alpino
Giardinetto Alpino Brusson, Valle D'Aosta/Vallée D'Aoste, ITA
Waypoint
6,170 ft
Praitou
Comments (1)
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Domani lo faccio 👍