2017-10-28 Pizzo d'Ormea da Chionea
near Tetti Soprani, Piemonte (Italia)
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Trail photos
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Itinerary description
Il Pizzo d'Ormea è una montagna delle Alpi Liguri alta 2476 m. La vetta si trova in comune di Ormea, città dalla quale prende il nome.
La via normale si sviluppa lungo la dorsale Est per le Rocche dei Butti e la costa Valcaira partendo da Chionea, (1160 m) oppure con un percorso meno impegnativo che, partendo dalla frazione di Quarzina (1320 m) procedendo sempre su sterrate, segue la dorsale Sud per il Rifugio Valcaira attraverso il piano della Colma, il Castello di Quarzina e il Pian degli Archetti.
Parcheggiata l’auto su una delle rare piazzole di Chionea, si sale per la via principale superando tutto il centro abitato. (1160 m)
Appena fuori dalle case, in prossimità di un’edicola votiva, si svolta a destra per una strada che diventa prima sterrata e poi mulattiera fino al Colle di Chionea, dove inizia a sinistra il vero e proprio sentiero col segnavia A17. (1240 m) Quest’ultimo sale in direzione Ovest per una cresta nota come costa Valcaira, che separa Val d'Armella a Nord dall'aperta valle del Chiappino a Sud.
Seguendo le tacche Bianco-Rosse si passa dapprima in un rado bosco, poi per terreni più aperti fino a raggiungere una grande area prativa con un abbeveratoio di due vasche in cemento, in località Prati di Mazza. (1520 m)
Si prosegue per qualche centinaia di metri sulla stradina a sinistra, per poi abbandonarla e riprendere appena possibile la cresta dove riappare ben segnato il sentiero. Questa strada interpoderale conduce a Quarzina.
Continuando a salire tra le roccette, interrotte da molti tratti erbosi, si arriva ad una prima deviazione che indica a sinistra il rifugio Valcaira. Superata una pedana metallica destinata all'atterraggio di un elicottero, si prosegue con il percorso che sale ancora più ripido. La vetta non è sempre visibile e talvolta la conformazione del terreno la nasconde dando l'impressione, errata, di essere abbastanza vicini. Il sentierino s’inerpica a zig-zag oltrepassando un paio di dossi ultimo dei quali ospita un grosso pannello ripetitore visibile anche dal fondovalle. Si arriva ,dopo pochi metri a destra dell’ultimo dosso, ad una piccola sella (2380 m) ai piedi della cresta. Resta il tratto finale da superare, il più impegnativo della gita, ma non difficile o pericoloso se non sono presenti ghiaccio o neve. Dalla selletta si sale per il ripido pendio sino ad una piccola spalla (2450 m) posta ai piedi della cresta finale.
Costeggiando sulla sinistra a Nord un saltino roccioso, si supera un corto diedro per poi seguire lo stretto passaggio e le roccette che in breve portano alla croce di vetta ed alla tavola di orientamento. (2476 m)
Sulla tavola sono riportate le direzioni e le distanze dalle cime principale della Alpi e dell'Appennino, nonché le principali città visibili dalla vetta come Torino, Genova , la Pianura Padana in generale. Il panorama inizia dalle Alpi Apuane, alla costa ligure, agli Appennini, alla Corsica, alle Alpi Liguri, alla cerchia delle Alpi fino al Monte Rosa e nelle giornate più terse al Pizzo Bernina. Ad Ovest si può ammirare il Monte Mongioie e alla sua sinistra la Cima delle Saline.
Per la discesa è preferibile percorrere un corto sentiero che prosegue per il versante settentrionale del monte piegando poi a Sud tra roccette lungo la cresta fino ad incrociare la traccia proveniente dalla Cima delle Roccate e dalla Colla del Pizzo. (2390 m) Qui un omino indica l’incrocio da dove si svolta a sinistra in direzione Est per il traverso in piano fino a raggiungere la selletta sotto al ripetitore.
Superato questo punto, la via del ritorno è molto rilassante e panoramica.
All’incrocio si può fare un piccola deviazione per il Rifugio Valcaria. (2010) Questo rifugio sembra messo a nuovo da poco tempo con tanto di pannello solare. Da qui proseguiamo per un sentierino segnato Bianco – Rosso che ci riporta sul percorso dell’andata.
La via normale si sviluppa lungo la dorsale Est per le Rocche dei Butti e la costa Valcaira partendo da Chionea, (1160 m) oppure con un percorso meno impegnativo che, partendo dalla frazione di Quarzina (1320 m) procedendo sempre su sterrate, segue la dorsale Sud per il Rifugio Valcaira attraverso il piano della Colma, il Castello di Quarzina e il Pian degli Archetti.
Parcheggiata l’auto su una delle rare piazzole di Chionea, si sale per la via principale superando tutto il centro abitato. (1160 m)
Appena fuori dalle case, in prossimità di un’edicola votiva, si svolta a destra per una strada che diventa prima sterrata e poi mulattiera fino al Colle di Chionea, dove inizia a sinistra il vero e proprio sentiero col segnavia A17. (1240 m) Quest’ultimo sale in direzione Ovest per una cresta nota come costa Valcaira, che separa Val d'Armella a Nord dall'aperta valle del Chiappino a Sud.
Seguendo le tacche Bianco-Rosse si passa dapprima in un rado bosco, poi per terreni più aperti fino a raggiungere una grande area prativa con un abbeveratoio di due vasche in cemento, in località Prati di Mazza. (1520 m)
Si prosegue per qualche centinaia di metri sulla stradina a sinistra, per poi abbandonarla e riprendere appena possibile la cresta dove riappare ben segnato il sentiero. Questa strada interpoderale conduce a Quarzina.
Continuando a salire tra le roccette, interrotte da molti tratti erbosi, si arriva ad una prima deviazione che indica a sinistra il rifugio Valcaira. Superata una pedana metallica destinata all'atterraggio di un elicottero, si prosegue con il percorso che sale ancora più ripido. La vetta non è sempre visibile e talvolta la conformazione del terreno la nasconde dando l'impressione, errata, di essere abbastanza vicini. Il sentierino s’inerpica a zig-zag oltrepassando un paio di dossi ultimo dei quali ospita un grosso pannello ripetitore visibile anche dal fondovalle. Si arriva ,dopo pochi metri a destra dell’ultimo dosso, ad una piccola sella (2380 m) ai piedi della cresta. Resta il tratto finale da superare, il più impegnativo della gita, ma non difficile o pericoloso se non sono presenti ghiaccio o neve. Dalla selletta si sale per il ripido pendio sino ad una piccola spalla (2450 m) posta ai piedi della cresta finale.
Costeggiando sulla sinistra a Nord un saltino roccioso, si supera un corto diedro per poi seguire lo stretto passaggio e le roccette che in breve portano alla croce di vetta ed alla tavola di orientamento. (2476 m)
Sulla tavola sono riportate le direzioni e le distanze dalle cime principale della Alpi e dell'Appennino, nonché le principali città visibili dalla vetta come Torino, Genova , la Pianura Padana in generale. Il panorama inizia dalle Alpi Apuane, alla costa ligure, agli Appennini, alla Corsica, alle Alpi Liguri, alla cerchia delle Alpi fino al Monte Rosa e nelle giornate più terse al Pizzo Bernina. Ad Ovest si può ammirare il Monte Mongioie e alla sua sinistra la Cima delle Saline.
Per la discesa è preferibile percorrere un corto sentiero che prosegue per il versante settentrionale del monte piegando poi a Sud tra roccette lungo la cresta fino ad incrociare la traccia proveniente dalla Cima delle Roccate e dalla Colla del Pizzo. (2390 m) Qui un omino indica l’incrocio da dove si svolta a sinistra in direzione Est per il traverso in piano fino a raggiungere la selletta sotto al ripetitore.
Superato questo punto, la via del ritorno è molto rilassante e panoramica.
All’incrocio si può fare un piccola deviazione per il Rifugio Valcaria. (2010) Questo rifugio sembra messo a nuovo da poco tempo con tanto di pannello solare. Da qui proseguiamo per un sentierino segnato Bianco – Rosso che ci riporta sul percorso dell’andata.
Waypoints
Comments (1)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
All’andata dopo la fontana nel primo pratone ho preso la strada sbagliata, si vede infatti dalla traccia che ho poi tirato su dritto nel pratone con una bella pendenza… Ne è almeno valsa la pena perché ero sommerso di mirtilli… 😄😄😄