2017-04-09 San Giacomo-Eremo-Monte Sciguelo-Sciaborasca-San Giacomo
near San Giacomo, Liguria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Nel complesso l'itinerario che sale allo Sciguelo da questa parte è più bello di quello che sale da Sciarborasca, assai più vario ma anche molto più lungo e faticoso: va quindi affrontato con buon allenamento e con ore di luce sufficienti. Partenza dai Piani di San Giacomo dove si può parcheggiare l’auto in alcune aree non ti pertinenza dei condomini. (110 m) Si inizia col salire la stradetta asfaltata Via San Giacomo che, dopo una leggera salita, passa per un pianoro contornato da villette e giardini e poi con un “bel” panorama sull’autostrada. Questa strada asfaltata sul versante sinistro del Rio Arenon, può essere percorsa in tutta la sua lunghezza fino alle case Costata e proseguire poi fino ad incontrare il sentiero per l’Eremo. Noi invece percorriamo questo tratto salendo per un sentierino che incomincia sulla destra in corrispondenza dell’ultima casa di San Giacomo. (120 m) Il primo tratto di percorso sale subito repentinamente con qualche tornante per il Bric Beffadosso, lo aggira ad Ovest e prosegue fino alla cima del Bric Meazze (253 m) Il percorso, diventa panoramico passando a cavallo della valle del Rio Arenon e del Rio Arrestra con vedute su Sciaborasca e sul Monte Rama. Si passa per il Bric Berlese (266 m) fino al Bric della Costata (302 m) da dove si inizia a scendere, sempre in direzione Ovest, fino ad incrociare il sentiero proveniente dal Beato Giacomo. Segnavia un Trattino Rosso Orizzontale con Punto. Qui si svolta a destra per una strada veramente disastrata che scende fino alle Case Isola. (210 m) Si prosegue fino alla carrozzabile Via Al Deserto dove si svolta a sinistra fino vecchio mulino in Località Cogorello, in prossimità del ponte sul Rio Arrestra. (210 m) Poco dopo aver passato il ponte e sorpassato il Rio della Malanotte su un secondo ponte, una freccia e una palina fanno lasciare la strada asfaltata che prosegue per l'Eremo del Deserto. A destra, nei pressi di una casa che ospita una comunità, si segue una larga mulattiera in salita che, passando a fianco di un edificio, arriva su di un prato incolto nei pressi di un tempietto della Madonna. Lo si attraversa per arrivare sulla scalinata che conduce alla Chiesa del Pellegrino. (278 m) L’Eremo del deserto o Istituto S. Giuseppe dei Carmelitani Scalzi (286 m) viene fondato nel 1616. Il complesso che comprende il monastero, diverse celle per l'eremitaggio e un mulino ad acqua, si estende in una vasta zona collinare circondata da mura. Confiscato nel 1860 è tornato ai Padri Carmelitani nel 1920. Percorrendo i perimetro a Est dell’Eremo si arriva al piazzale dove a destra, in leggera discesa, un sentiero prosegue nel bosco costeggiando il rio Malanotte. Poco dopo lo si attraversa passando sull'altro versante: il sentiero, con una leggera salita, percorre a mezza costa la valle sinistra del Rio Malanotte con vista sull’Eremo. Arrivati alla breccia del muro di cinta che delimita la proprietà dell’Eremo, inizia una dura e costante salita in direzione Nord. Il boschetto lascia spazio ad una boscaglia più rada, che cessa del tutto in un'altra zona devastata da un incendio. Il percorso continua alo scoperto puntando le rocce del Groppo Nero e del Monte Fardello che nascondono in parte il Monte Siguelo. I panorami sulla costa del savonese cominciano a farsi più ampi. Giunti a circa 780 mslm il sentiero svolta a Nord Ovest per aggirare i monti e costeggiare tutte le pendici occidentali del Monte Sciguelo, praticamente aggirandolo. A quota 800 mslm noi abbiamo voluto fare una piccola diretta sul Groppo Nero (892 m) aggirando alcune roccette per poi proseguire in cresta, dapprima verso il Monte Fardello, (1038 m) e poi al Monte Siguelo. (1102 m) Questa variante è un po’ faticosa per via delle roccette che si devono superare ma è più entusiasmante. Il monte emerge sulla breve dorsale erbosa e rocciosa che si stacca in direzione Sud dal displuviale appenninico protendendosi tra l’alto bacino del Rio Malanotte e quello del Rio Acquabona, a monte di Cogoleto. La vetta è pressoché erbosa ed ha due cime, su una delle quali c’è un piccolo cippo. Vi passa li confine amministrativo tra le provincie di Savona e Genova. Dalla vetta, verso occidente, in questa giornata si ammirava nitida la costa del savonese e soprattutto l'arco alpino, dal Carmo di Loano fino alle Marittime. Verso Est, si nota il Monte Rama, mentre, più lontano, si scorgono la città di Genova e gli Appennini. Dal monte si scende per il ripido ma corto sentiero che porta alla carrareccia che dalla Faie raggiunge Prariondo. Segnavia Tre Bolli Rossi. Proseguendo a Nord tagliando per i prati si raggiunge il Rifugio. (1120 m) Bevuta una “birretta” seduti sui tavoli da pic-nic, si riprende il cammino in direzione Ovest seguendo la carrareccia dell’AVML. Proseguendo si giunge ad una sorgente situata poco sopra la Casa della Miniera (1078 m) oggi trasformata in rifugio, a Sud della Cima Frattin. Da qui si scende fino alla Cappelletta degli Alpini dove una palina indica il sentiero per Sciaborasca. Dopo un primo tratto erboso, il percorso diventa più evidente scendendo ripidamente fino ad incrociare il sentiero per il Monte Sciguelo. Svoltando a sinistra si prosegue per la mulattiera contrassegnata da un Quadrato Rosso Pieno che conduce a Sciaborasca. (880 m) La mulattiera, resa scivolosa dall’umidità, prosegue piuttosto sconnessa, scendendo ripidamente tra un ambiente aspro e montano sovrastato dalla vetta del Monte Rama e il mare all’orizzonte. Proseguendo in leggera discesa la vecchia mulattiera incrocia a sinistra il sentiero per la Cima Fontanaccia e il Monte Rama. (790 m) Poco più avanti si passa nei pressi della Fontana Montebello. Questa mulattiera, che ora scende in modo più ripido con lunghi tornanti, un tempo veniva utilizzata per il trasporto del legname proveniente dai boschi dell'alta Val d'Orba e diretto ai cantieri navali della Riviera. Si passa accanto alla sommità dei Torrioni di Sciarborasca utilizzati per la palestra di roccia, (445 m) si passa accanto ad una cisterna dell’acquedotto e sotto due tralicci dell’alta tensione, su un crocevia in una piazzola asfaltata, si arriva alle prime case di Nascio. (340 m)
Qui si va diritto in ripida discesa, deviando poi a sinistra sempre sull’asfalto per arrivare a Sciarborasca, nella piazza centrale dove si trova la chiesa di Sant’ Ermete. (215 m) Continuando a scendere per la SP66, dopo circa 370 m, si svolta a destra per Via al Deserto e subito dopo a sinistra costeggiando il parcheggio a destra dell’Albergo La Pineta. Proseguendo si costeggia un giardino pubblico con un rubinetto per acqua potabile e si arriva ad una deviazione dove la strada continua scendendo a destra. Proseguire in discesa per la stradetta asfaltata fino alla fine di quest’ultima, in corrispondenza di una casa a sinistra. Da qui a destra si vede un sentiero che scende ripidamente, con alcuni tornanti, al torrente. Arrivati in fondo ci si trova su uno spiazzo erboso con una vecchia casa dove il sentiero prosegue alla sua sinistra continuando a scendere nel bosco. Pochi metri e si arriva ad un ponte di ferro che attraversa il Torrente Arrestra per proseguire in salita, su di una strada inghiaiata che inizia di fronte a due case. A questo punto basta proseguire per questa via fino ad arrivare in quota sulla strada dei Piani di San Giacomo.
Qui si va diritto in ripida discesa, deviando poi a sinistra sempre sull’asfalto per arrivare a Sciarborasca, nella piazza centrale dove si trova la chiesa di Sant’ Ermete. (215 m) Continuando a scendere per la SP66, dopo circa 370 m, si svolta a destra per Via al Deserto e subito dopo a sinistra costeggiando il parcheggio a destra dell’Albergo La Pineta. Proseguendo si costeggia un giardino pubblico con un rubinetto per acqua potabile e si arriva ad una deviazione dove la strada continua scendendo a destra. Proseguire in discesa per la stradetta asfaltata fino alla fine di quest’ultima, in corrispondenza di una casa a sinistra. Da qui a destra si vede un sentiero che scende ripidamente, con alcuni tornanti, al torrente. Arrivati in fondo ci si trova su uno spiazzo erboso con una vecchia casa dove il sentiero prosegue alla sua sinistra continuando a scendere nel bosco. Pochi metri e si arriva ad un ponte di ferro che attraversa il Torrente Arrestra per proseguire in salita, su di una strada inghiaiata che inizia di fronte a due case. A questo punto basta proseguire per questa via fino ad arrivare in quota sulla strada dei Piani di San Giacomo.
Waypoints
Waypoint
0 ft
Beffadosso
Waypoint
873 ft
Bric Berlese
Bric Berlese 266m
Waypoint
991 ft
Bric Della Costata
Bric Della Costata 302m
Waypoint
830 ft
Bric Meazze
Waypoint
0 ft
Case Costata
Waypoint
2,927 ft
Groppo Nero
Groppo Nero 892m
Waypoint
0 ft
Madonnina
Waypoint
3,406 ft
Monte Fardello
Monte Fardello 1038m
Waypoint
0 ft
Nascio
Waypoint
3,675 ft
Rifugio Pratorotondo
Waypoint
0 ft
San Giacomo
Waypoint
0 ft
Sciarborasca
Waypoint
0 ft
Torrioni Di Sciarborasca
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Veramente un bel giro, oggi reso difficoltosa dalla molta neve che ho trovato nella parte alta del percorso. Grazie a Csesia per averlo reso disponibile, non conoscevo il tratto da san giacomo all'eremo e penso che lo sfrutterò per altri giri.
Grazie Luca