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2012-07-29 M.te Chaberton da Montgènevre

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Trail stats

Distance
4.6 mi
Elevation gain
4,088 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
79 ft
Max elevation
10,272 ft
TrailRank 
55
Min elevation
6,152 ft
Trail type
One Way
Time
2 hours 22 minutes
Coordinates
4120
Uploaded
July 30, 2012
Recorded
July 2012
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near Claviere, Piemonte (Italia)

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Itinerary description

Appena prima di raggiungere l'abitato di Montgènevre, si prende a destra per una strada asfaltata che sale in direzione contraria. Poco più avanti sulla sinistra indicato da una palina, inizia in salita, lo sterrato che conduce allo Chaberton. ( 1880 m.). Parcheggiata l’auto nei pressi, si inizia a camminare tra larici e pini silvestri lungo la bella stradina, che resta sul versante idrografico destro del vallone percorso dal Rio Secco più avanti si abbandona per un breve tratto lo sterrato, deviando per un'erbosa e comoda scorciatoia che si stacca sulla sinistra e che si ricongiunge alla strada più in alto. Si continua quindi nuovamente lungo la carrareccia, fino ad incontrare un evidente sentiero a destra (2050 m.) mentre la strada salendo, aggira a sinistra una gobba posta al centro del vallone. Il sentiero scendendo leggermente all’inizio, risale tra alcuni larici e pini fino a sbucare in un'ampia conca erbosa da dove appare il colle dello Chaberton. Sul lato sinistro si può notare un impianto di risalita. Proseguendo per il pianoro, si scende ad attraversare il Rio Secco, e seguendo sempre il tracciato principale, si prosegue salendo con numerosi tornanti al colle dello Chaberton. Si attraversa quindi un corso d'acqua che percorre il vallone di rocce bianche, anch'esso frequentemente in secca, e continuando a salire sul versante a sud del canalone si riattraversa il corso d'acqua,( 2500 m.) per raggiungere rapidamente il colle dello Chaberton ( 2671 m.), in prossimità del quale si trovano alcune casermette diroccate. Si prosegue verso destra, seguendo la vecchia strada militare tagliando qualche tornante, lungo il ripido e ghiaioso versante settentrionale dello Chaberton fino a raggiungere la cima. (3131 m.)
Pur essendo localizzato in territorio divenuto politicamente francese dopo la seconda guerra mondiale, lo Chaberton appartiene geograficamente alla regione italiana ed in particolare al bacino idrografico della Dora Riparia. Lo Chaberton è anche ben noto agli storici per la presenza sulla vetta di quello che era il forte militare più alto d'Europa. I lavori per la realizzazione della Batteria Chaberton vennero avviati nell’estate del 1898, appena completata la lunga rotabile che, salendo dal nascosto vallone di Fenils, raggiungeva il
Colle dello Chaberton e la vetta del monte. Nell’agosto del 1906 i primi cannoni da 149/35 salirono in vetta, furono montati nelle cupole e, il mese successivo, effettuarono alcuni tiri di esercitazione. L’interno della fortificazione era composto da due lunghi corridoi che percorrendo tutto l’edificio si aprivano ai vari locali, destinati ad ospitare le camerate, i magazzini, l'infermeria, il comando, le cucine. Sul tetto della costruzione, a distanza di sei metri l’una dall’altra, si alzavano otto torri cilindriche in muratura rivestite da blocchetti di calcestruzzo con un’altezza di sette metri che sorreggevano alla cima le casematte metalliche con le artiglierie. Le casematte erano formate da una cupola di lamiera poco corazzata, che era in grado di ruotare su se stessa di 360°. Ognuna alloggiava un cannone da 149/35, uno dei più efficienti e precisi pezzi di artiglieria allora disponibili.
Nella breve Guerra delle Alpi del giugno 1940 i Francesi, appena iniziate le ostilità, nascosero nel vallone di Cervierès due batterie di potenti mortai da 280 mm, i soli in grado di colpire, grazie alla loro traiettoria fortemente parabolica, un obiettivo posto ad altitudine così elevata.
Nel pomeriggio del 21 giugno, mentre si scatenava l'offensiva italiana sul Monginevro, fu sufficiente una breve schiarita nella nebbia per consentire al tiro delle artiglierie francesi di distruggere ciò che era stato il vanto del Genio militare italiano. Erano deceduti nove uomini, e cinquanta fra ustionati e feriti, sei cannoni erano completamente fuori uso, la teleferica distrutta e tutti i collegamenti interrotti.
L’armistizio del 24 giugno pose fine al bombardamento francese. La batteria fu abbandonata completamente dopo l’8 settembre 1943.

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