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2--SP-Spezia-Tramonti di Biassa e Tramonti di Campiglia (Da Fossola a Monesteròli)

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Author

Trail stats

Distance
5.71 mi
Elevation gain
3,484 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,081 ft
Max elevation
1,701 ft
TrailRank 
38
Min elevation
-1 ft
Trail type
One Way
Time
6 hours 57 minutes
Coordinates
1686
Uploaded
October 31, 2020
Recorded
February 2020
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near Lemmen, Liguria (Italia)

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Trail photos

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Itinerary description

Da Fossola a Monesteròli.
Siamo nelle Cinque Terre minori ovvero terre verticali.
Qui prima coltivavano l'uva, ma adesso in gran parte la vite è stata soppiantata da erica, ginestra, leccio e lentisco.
Vi sono ancora mulattiere sentieri e scale. Alcuni di questi percorsi li definisco “percorsi irripetibili” per vari motivi: perché sono in abbandono e sommersi dalla vegetazione o perché franati, o perché (peggio ancora) chiusi con “barriere artificiali”
Con pantaloni lunghi e a volte con qualche corda si riesce comunque ancora a gestirsi e a trovare i passaggi fino a raggiungere il mare
Sul sito “luoghidasogno” si trova una dettagliata descrizione di alcuni percorsi e della zona in generale.

Waypoints

PictographIntersection Altitude 1,368 ft

.

PictographCar park Altitude 1,672 ft

park

PictographWaypoint Altitude 1,267 ft

casa rurale

PictographWaypoint Altitude 1,017 ft

Casotti

PictographWaypoint Altitude 790 ft

chiesetta degli Angeli Custodi

PictographWaypoint Altitude 1,130 ft

Fontana di Nozzano

PictographWaypoint Altitude 1,697 ft
Photo offontana e chiesa di S.Antonio Photo offontana e chiesa di S.Antonio

fontana e chiesa di S.Antonio

PictographWaypoint Altitude 0 ft

Fossola (note)

Lavorare i campi qui è un atto di puro eroismo e attaccamento alle radici Qui Lo sciacchetrà è chiamato ancora "Rinforzato". In tutti i suoi 800 anni di storia, la produzione vinicola delle Cinque Terre è sempre stata rinomata soprattutto per il vino passito, che negli anni ha assunto denominazioni diverse. Nel XIII secolo è nato come Vernaccia, nel XVI viene citato come vino Amabile, nome che conserva fino XVIII secolo; successivamente nel XIX secolo il nome Amabile diventa sempre più raro a favore dell’appellativo Rinforzato. L’ultimo appellativo che compare e viene usato tutt’ora è il termine Sciacchetrà, che ha sostituito il termine rinforzato solo nella seconda meta del XX secolo. Per capire meglio i cambiamenti di tale termine, da Amabile a Rinforzato a Sciacchetrà dobbiamo fare più attenzione alle tecniche di vinificazione utilizzate alle Cinque Terre nel XIX secolo. Infatti, come si capisce anche dagli stessi nomi, si passa da un nome più legato al gusto e alla qualità (Amabile) a nomi che fanno riferimento alle procedure seguite durante la vinificazione. Entrambe le descrizioni evidenziano due caratteristiche, cioè che, appena schiacciate le uve, il mosto viene posto nella botte e la botte viene chiusa ermeticamente fino a primavera. Anche in dialetto Genovese il vin rinforzou equivale a vino sforzato, ovvero quello che si fa in un vaso fortemente chiuso. Dopo il termine rinforzato, il vino passito delle Cinque Terre è stato chiamato Sciacchetrà. Sull’origine di questo termine si discute molto. Uno dei suoi interpreti maggiori, Walter de Batté, lo fa risalire al semitico Shekar, che designa le bevande fermentate. Forse, più verosimilmente, il termine Sciacchetrà, parola del dialetto Genovese, significa: “Vino vergine, vino che non ha ancora avuto la sua perfezione, che non ha finito di bollire; dal Ligure “sciaca”, schiacciare, pigiare e “tra”, trai ovvero svinatura veloce”. La prima volta dove viene riportato il termine Sciacchetrà è in una poesia nel XIX secolo del poeta genovese Martin Piaggio intitolata Olea Romantica, da dove emerge che si intende di un vino con gradazione alcolica abbastanza elevata. Dal 1920 in poi il nome Sciacchetrà diverrà sempre più diffuso. (dal sito: https://www.ilvigneto5terre.com/blog/il-passito-delle-cinque-terre-da-rinforzato-a-sciacchetra/)

PictographWaypoint Altitude 17 ft
Photo ofGalleria dei Buggi

Galleria dei Buggi

Galleria Buggi-Monesteròli Scavato negli anni Cinquanta, è lungo 3.7 chilometri e doveva essere un canale di scolo per portare le fogne della città della Spezia a scaricare in mare. Non è mai stato utilizzato. Per fortuna, perché la storia delle Cinque Terre sarebbe potuta cambiare per sempre. Allo studio vi sono progetti di riqualificazione, sia per lo sfruttamento di una sorgente di acqua potabile che sgorga all'interno della galleria, sia per scopi turistici, soluzione questa molto avveniristica per i costi e per l'elevata franosità che caratterizza la spiaggia del Nacché (o dei Ciapon), oggetto di turisticizzazione.

PictographWaypoint Altitude 773 ft

Lama

PictographWaypoint Altitude 1,601 ft

Menir di Tramonti (note)

Conosciuto come il menir del diavolo, è considerato da alcuni studiosi come opera di antiche popolazioni liguri che lo eressero con funzione sacra

PictographWaypoint Altitude 280 ft
Photo ofMonesteròli Photo ofMonesteròli Photo ofMonesteròli

Monesteròli

Gli edifici di Monesteròli una volta adibiti a cantine per la produzione del vino, adesso sono in gran parte ristrutturati a scopo abitativo.

PictographCar park Altitude 973 ft

per Fossola

PictographWaypoint Altitude 1,595 ft

ricovero rurale

PictographWaypoint Altitude 1,671 ft

Sant'Antonio

PictographWaypoint Altitude 500 ft

Scalinata Monesteròli (536)

PictographWaypoint Altitude 9 ft

scalo della Fossola(note)

Nonostante i cartelli che invitano alla prudenza o che ne vietano l'accesso per pericolo, è invece abbastanza ben tenuto. Sul mare rischio di frane. Dalla strada occorre scendere non meno di 1400 scalini.

PictographWaypoint Altitude 7 ft

scogli(note)

1-se le condizioni del mare lo permettono, si può tentare di guadare su alcune pietre che consentono di raggiungere lo scoglio Montonao. 2-Si può poi anche proseguire lungo la scogliera e con alcuni passaggi di arrampicata giungere in vista della spiaggia del Nacchè. Qui, attraverso un guado attraversabile con mare calmo, ci portiamo sotto una paretina di alcuni metri, che, scalata, dovrebbe consentire di raggiungere una soprastante casa e, quindi, la spiaggia del Nacchè. La paretina ècomunque esposta e con passaggi di almeno II° grado. 3-da qui a Sant Antonio vi sono 2000 tra scalini e cordoli. Sulla sola "Scala Grande" di Monesteròli ci sono circa 1200 scalini.

PictographWaypoint Altitude 1 ft

Scoglio Montonao

PictographWaypoint Altitude 0 ft

Seno di Fossola

PictographWaypoint Altitude 66 ft

sorgente acqua dolce (note)

In realtà dall'ingresso della galleria dei Buggi (che è una ventina di metri sopra il livello del mare) si nota un arrivo d'acqua dolce sugli scogli, quindi a livello mare. Tuttavia l'acqua fuoriesce da una grotta posta a livello del mare e percorribile e forse in collegamento con la sovrastante galleria dei Buggi

PictographWaypoint Altitude 0 ft

spiaggia del Nacchè (note)

Come raggiungere la spiaggia del Nacchè(Da internet: Luoghidasogno). Esplorato il Montonao torniamo sulla scogliera e prendiamo verso ovest, affrontando subito alcuni passaggi in cui usare le mani. Superate 2-3 paretine con prudenza, facendo attenzione alle eventuali rocce scivolose, giungiamo ad un guado non affrontabile con mare mosso. Superato il guado, ormai a poche decine di metri dalla Spiaggia dei Nacchè, ci troviamo la strada sbarrata da una parete insormontabile. Qui o si prosegue per pochi metri nell’acqua, cosa indubbiamente non difficile d’estate col mare calmo, o scaliamo la paretina sopra di noi con estrema prudenza, data l’esposizione. Noi abbiamo scalato la parete e quindi siamo giungi facilmente in spiaggia. Esplorata la spiaggia si torna quindi sui propri passi fino a Monesteroli.

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