2--SP-Spezia-Tramonti di Biassa e Tramonti di Campiglia (Da Fossola a Monesteròli)
near Lemmen, Liguria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Siamo nelle Cinque Terre minori ovvero terre verticali.
Qui prima coltivavano l'uva, ma adesso in gran parte la vite è stata soppiantata da erica, ginestra, leccio e lentisco.
Vi sono ancora mulattiere sentieri e scale. Alcuni di questi percorsi li definisco “percorsi irripetibili” per vari motivi: perché sono in abbandono e sommersi dalla vegetazione o perché franati, o perché (peggio ancora) chiusi con “barriere artificiali”
Con pantaloni lunghi e a volte con qualche corda si riesce comunque ancora a gestirsi e a trovare i passaggi fino a raggiungere il mare
Sul sito “luoghidasogno” si trova una dettagliata descrizione di alcuni percorsi e della zona in generale.
Waypoints
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park
casa rurale
Casotti
chiesetta degli Angeli Custodi
Fontana di Nozzano
Fossola (note)
Lavorare i campi qui è un atto di puro eroismo e attaccamento alle radici Qui Lo sciacchetrà è chiamato ancora "Rinforzato". In tutti i suoi 800 anni di storia, la produzione vinicola delle Cinque Terre è sempre stata rinomata soprattutto per il vino passito, che negli anni ha assunto denominazioni diverse. Nel XIII secolo è nato come Vernaccia, nel XVI viene citato come vino Amabile, nome che conserva fino XVIII secolo; successivamente nel XIX secolo il nome Amabile diventa sempre più raro a favore dell’appellativo Rinforzato. L’ultimo appellativo che compare e viene usato tutt’ora è il termine Sciacchetrà, che ha sostituito il termine rinforzato solo nella seconda meta del XX secolo. Per capire meglio i cambiamenti di tale termine, da Amabile a Rinforzato a Sciacchetrà dobbiamo fare più attenzione alle tecniche di vinificazione utilizzate alle Cinque Terre nel XIX secolo. Infatti, come si capisce anche dagli stessi nomi, si passa da un nome più legato al gusto e alla qualità (Amabile) a nomi che fanno riferimento alle procedure seguite durante la vinificazione. Entrambe le descrizioni evidenziano due caratteristiche, cioè che, appena schiacciate le uve, il mosto viene posto nella botte e la botte viene chiusa ermeticamente fino a primavera. Anche in dialetto Genovese il vin rinforzou equivale a vino sforzato, ovvero quello che si fa in un vaso fortemente chiuso. Dopo il termine rinforzato, il vino passito delle Cinque Terre è stato chiamato Sciacchetrà. Sull’origine di questo termine si discute molto. Uno dei suoi interpreti maggiori, Walter de Batté, lo fa risalire al semitico Shekar, che designa le bevande fermentate. Forse, più verosimilmente, il termine Sciacchetrà, parola del dialetto Genovese, significa: “Vino vergine, vino che non ha ancora avuto la sua perfezione, che non ha finito di bollire; dal Ligure “sciaca”, schiacciare, pigiare e “tra”, trai ovvero svinatura veloce”. La prima volta dove viene riportato il termine Sciacchetrà è in una poesia nel XIX secolo del poeta genovese Martin Piaggio intitolata Olea Romantica, da dove emerge che si intende di un vino con gradazione alcolica abbastanza elevata. Dal 1920 in poi il nome Sciacchetrà diverrà sempre più diffuso. (dal sito: https://www.ilvigneto5terre.com/blog/il-passito-delle-cinque-terre-da-rinforzato-a-sciacchetra/)
Galleria dei Buggi
Galleria Buggi-Monesteròli Scavato negli anni Cinquanta, è lungo 3.7 chilometri e doveva essere un canale di scolo per portare le fogne della città della Spezia a scaricare in mare. Non è mai stato utilizzato. Per fortuna, perché la storia delle Cinque Terre sarebbe potuta cambiare per sempre. Allo studio vi sono progetti di riqualificazione, sia per lo sfruttamento di una sorgente di acqua potabile che sgorga all'interno della galleria, sia per scopi turistici, soluzione questa molto avveniristica per i costi e per l'elevata franosità che caratterizza la spiaggia del Nacché (o dei Ciapon), oggetto di turisticizzazione.
Lama
Menir di Tramonti (note)
Conosciuto come il menir del diavolo, è considerato da alcuni studiosi come opera di antiche popolazioni liguri che lo eressero con funzione sacra
Monesteròli
Gli edifici di Monesteròli una volta adibiti a cantine per la produzione del vino, adesso sono in gran parte ristrutturati a scopo abitativo.
per Fossola
ricovero rurale
Sant'Antonio
Scalinata Monesteròli (536)
scalo della Fossola(note)
Nonostante i cartelli che invitano alla prudenza o che ne vietano l'accesso per pericolo, è invece abbastanza ben tenuto. Sul mare rischio di frane. Dalla strada occorre scendere non meno di 1400 scalini.
scogli(note)
1-se le condizioni del mare lo permettono, si può tentare di guadare su alcune pietre che consentono di raggiungere lo scoglio Montonao. 2-Si può poi anche proseguire lungo la scogliera e con alcuni passaggi di arrampicata giungere in vista della spiaggia del Nacchè. Qui, attraverso un guado attraversabile con mare calmo, ci portiamo sotto una paretina di alcuni metri, che, scalata, dovrebbe consentire di raggiungere una soprastante casa e, quindi, la spiaggia del Nacchè. La paretina ècomunque esposta e con passaggi di almeno II° grado. 3-da qui a Sant Antonio vi sono 2000 tra scalini e cordoli. Sulla sola "Scala Grande" di Monesteròli ci sono circa 1200 scalini.
Scoglio Montonao
Seno di Fossola
sorgente acqua dolce (note)
In realtà dall'ingresso della galleria dei Buggi (che è una ventina di metri sopra il livello del mare) si nota un arrivo d'acqua dolce sugli scogli, quindi a livello mare. Tuttavia l'acqua fuoriesce da una grotta posta a livello del mare e percorribile e forse in collegamento con la sovrastante galleria dei Buggi
spiaggia del Nacchè (note)
Come raggiungere la spiaggia del Nacchè(Da internet: Luoghidasogno). Esplorato il Montonao torniamo sulla scogliera e prendiamo verso ovest, affrontando subito alcuni passaggi in cui usare le mani. Superate 2-3 paretine con prudenza, facendo attenzione alle eventuali rocce scivolose, giungiamo ad un guado non affrontabile con mare mosso. Superato il guado, ormai a poche decine di metri dalla Spiaggia dei Nacchè, ci troviamo la strada sbarrata da una parete insormontabile. Qui o si prosegue per pochi metri nell’acqua, cosa indubbiamente non difficile d’estate col mare calmo, o scaliamo la paretina sopra di noi con estrema prudenza, data l’esposizione. Noi abbiamo scalato la parete e quindi siamo giungi facilmente in spiaggia. Esplorata la spiaggia si torna quindi sui propri passi fino a Monesteroli.
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