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2 - Da Trecchina a Lauria

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Trail stats

Distance
6.81 mi
Elevation gain
892 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,214 ft
Max elevation
1,644 ft
TrailRank 
32
Min elevation
525 ft
Trail type
One Way
Time
3 hours 7 minutes
Coordinates
349
Uploaded
March 4, 2024
Recorded
March 2024
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near Trecchina, Basilicata (Italia)

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Itinerary description

Il risveglio a Trecchina ha il sapore dei dolci alle castagne e delle paste secche alle noci, una specialità del luogo. La cittadina è avvolta costantemente da un’aria frizzante e, nell’attraversare la vivacissima piazza del Popolo, ci lasciamo alle spalle questo grazioso centro urbano che funge da cerniera tra la costa tirrenica e il suo entroterra, particolarmente amato dai turisti, in primis quelli provenienti dalle regioni limitrofe, che per la sua vantaggiosa posizione lo hanno eletto a loro residenza estiva, a metà strada tra il mare e la montagna, tra le onde e i boschi. Quando alziamo lo sguardo appare davanti ai noi la valle del Noce: Rivello, Nemoli, e una vista panoramica di Lauria; in lontananza il massiccio del Sirino domina la vallata. Lasciamo momentaneamente la SP3 e subito sulla destra immettiamoci su via Fontanelle, dopo poco rispuntiamo sulla strada provinciale, nell’attraversarla imbecchiamo sulla sinistra via San Martino. Tornati sulla provinciale alla prima diramazione restiamo sulla destra. Poco dopo, incrociamo (sempre sulla destra) il bivio di località Foresta. Da qui si scende ripidamente, tra un tornante e l’altro fino ad arrivare a valle, a contrada Rotaro, dove per attraversare la statale SS585 utilizziamo la vecchia strada di servizio che passa di fianco alla recente galleria, evitando inutili pericoli.
Una volta che si è dall’altra parte iniziamo la nostra salita verso Lauria. Ci mettiamo nuovamente sulla SP3 e, subito dopo il ponte che attraversa il fiume Noce, giriamo a destra e imbocchiamo il nostro sentiero. Da lì costeggiamo il corso d’acqua sino a quando non ci si imbatte in una piccola centrale idroelettrica, ma prima di ripartire ci concediamo 5 minuti di pausa sulle sponde del Noce. Questo fiume, che nasce sulle pendici del Sirino e che dopo 45 km sfocia nel Tirreno, è il vero collante della valle: sul suo corso, infatti, si affacciano i comuni di Lagonegro, Rivello, Nemoli, Trecchina e Lauria. Il Noce è la voce comune di tutte queste comunità: ne ha accomunato i destini, e continua a farlo, presentando costanti sfide a difesa della sua straordinaria biodiversità. Il suo corso è un libro di storia: se da questo punto si risalisse verso nord, all’altezza di Rivello si potrebbero ammirare ben sette ponti di origine altomedievale, perfettamente conservati. Ma lasciamo questo suggerimento per una prossima obbligatoria venuta, e torniamo a concentrarci sul punto in cui ci troviamo ora. Qui, sotto un grande viadotto in cemento armato, il fiume si allarga e diventa una fiumara che sembra scomparire tra gole e le insenature, sotto le pareti a strapiombo del Monte Messina. La sua bellezza è ipnotica, ma il camminatore deve saper eludere il canto delle sirene che si leva da queste acque, e ripartire in direzione nord-est.
Avviandoci sul sentiero che si sviluppa lungo le sponde del torrente Cafaro, ci lasciamo alle spalle il Noce con sulla destra la centrale, per un po’ camminiamo di fianco a questo corso d’acqua, all’ombra di alberi di faggio, castagno e betulle, in una vera e propria oasi di pace. Al termine di questa risalita ci ritroviamo direttamente a Lauria, ai piedi di un suggestivo scorcio cittadino che ospita il Presepe del Ruscello. Passati lì sotto, una scalinata in pietra porta direttamente nel centro abitato, risalendo il quale lungo la via Fontana si arriva a Piazza San Severino, la cui toponomastica ci rimanda a nobili famiglie rinascimentali e dove spicca il Convento di San Bernardino. Dalla piazza risaliamo da via Giovanni da Procida, tra vicoli, palazzi del XV secolo e scorci di tanta gloria passata; una strada importante perché tradisce la tipica pavimentazione a lastre di selci, che nel dialetto locale le danno il nome di Ansilicata. Alzando lo sguardo, il monte Armo domina il centro abitato; sulla sua cresta notiamo il Santuario dell’Assunta, mentre sulla sinistra la mole maestosa della chiesa di San Giacomo, con la sua particolare cupola bizantineggiante, stimola la nostra curiosità e mostra le varie stratificazioni architettoniche del passato. Terminata la ripida salita sbuchiamo direttamente nel cuore della cittadina, a Piazza San Giacomo, un vero e proprio balcone cittadino che si affaccia sulla valle: incanto. Da qui, la valle del Noce si manifesta nuovamente
con tutto il suo fascino cromatico, un verde che avvolge lo spazio per tutto l’anno, e che si spinge fin sulle creste dei monti che nascondono il mare. È, di fatto, uno dei punti panoramici più belli della regione. All’orizzonte notiamo il punto di partenza, Trecchina è difatti dirimpettaia e poco più in alto scrutiamo anche il Santuario della Madonna del Soccorso; voltando lo sguardo verso nord-ovest, Nemoli e Rivello mostrano i loro profili, che stimolano quella curiosità “paesologica” che rende ogni borgo di questo nostro paese un ineludibile spazio da attraversare camminando. Qui si conclude la tappa odierna: sospesi sulla valle e sul fiume, con la presenza incombente del massiccio del Sirino, il nostro prossimo obiettivo. Lauria è il centro più importante dell’area e da qui ripartiremo, avendo la possibilità di scegliere se continuare ad andare verso nord (appunto, sul Sirino) per poi valicare nella Val d’Agri, e arrivare nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano oppure deviare a est verso Castelluccio ed entrare nel Parco del Pollino. Degne di nota nella cittadina sono la visita alla già citata chiesa di San Giacomo Apostolo, che ospita un meraviglioso coro ligneo del XV secolo; il rione Cafaro, con il Castello Ruggero e il santuario della Madonna Assunta; la chiesa di San Nicola di Bari, che ospita le spoglie del Beato Domenico Lentini, patrono della cittadina e venerato in tutta l’area valnocina, infine il seicentesco convento dei frati cappuccini.

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