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16/07/2023 Sentiero Benini e Sosat (dolomiti di Brenta)

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Author

Trail stats

Distance
6.53 mi
Elevation gain
5,138 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
5,997 ft
Max elevation
9,500 ft
TrailRank 
61
Min elevation
7,140 ft
Trail type
One Way
Time
8 hours 48 minutes
Coordinates
973
Uploaded
September 1, 2023
Recorded
July 2023
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near Palù, Trentino-Alto Adige (Italia)

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Itinerary description

Torniamo sulle dolomiti di Brenta per completare quanto fatto nel 2019, quando a causa del maltempo il primo giorno non avevamo percorso le bocchette alte. Doveva essere una tre giorni poi diventata una due giorni per mancanza di posto nei rifugi. Partiamo quindi sabato mattina da Padova ed arriviamo a Madonna di Campiglio verso le ore 9 e 30. Lasciamo l’auto nel comodo parcheggio Spinale, sotterraneo, nel prezzo è compreso il rientro con la navetta da Vallesinella, 13 € in tutto, due giorni di auto e tre persone, direi un ottimo prezzo. Raramente metto "molto difficile" ma in questo caso la lunghezza è impegnativa richiede un po' di allenamento.

IN ESTREMA SISNTESI
Distanza totale: 11 Km (5↑ 4,3↓ 1,7↔)
Altitudine massima: 2900 m
Altitudine minima: 2180 m
Dislivello assoluto: 720 m
Totale salita: 750 m
Totale discesa: 1020 m
Tempo totale: 8h 50′ (soste incluse)

Rifugio Stoppani. Quota 2434 mt.
Dal parcheggio attraversiamo la strada per prendere un caffé al bar chalet Laghetto poi ci dirigiamo a piedi verso campo Carlo Magno per salire in funivia al passo Grosté (2444 mt) 13€ a persona fino al passo, con sconto CAI di 6€. L’impianto porta fino al rifugio Stoppani, c’è parecchia gente ovviamente, appena scesi alcune tabelle indicano le varie possibilità ma noi ci dirigiamo senza indugio verso cima Grostè sul sentiero Benini, il 305. Foto ricordo ai miei due compari e via. Il passo Grostè è a pochi metri ma non ci passiamo prendiamo a destra verso la baracca (0.4 km, 2487 mt, 10′) limitrofa all’arrivo degli impianti di risalita dietro la quale, una volta superata, spunta la Pietra Grande (2935 mt) davanti a noi invece ci fa da guida cima Grostè (2901 mt). Raggiungiamo l’incrocio con il 331 segnalato da tabelle (1.14 km, 2550 mt, 29′) che scende al rifugio Grostè, diverse indicazioni si trovano anche per terra sui massi per cui non si può sbagliare e poco più avanti (1.27 km, 2550 mt, 33′) tralasciamo sulla destra la traccia che sale verso cima Grostè. Attraversiamo una lunga pietraia fino a portarci proprio sotto cima Grostè, dove un occhio attento può vedere la targa del sentiero, molto in alto, può sfuggire, mentre più avanti ancora un’altra targa indica la presenza del primo tratto di ferrata ed ancora più in là un simpatico avvertimento, attenti al cranio, ma noi abbiamo il caschetto. Continuiamo a salire, il 305 lambisce i 2900 metri e si sviluppa intorno a cima Grostè nel suo primo tratto, senza particolari difficoltà, sale docilmente, ed appena aggirato il Grosté inzia a mostrare tutta la sua bellezza. Superiamo la bocchetta dei Camosci (2.7 km, 2771 mt, 1h 42′), prima della quale passiamo di fianco al bivacco del Martino, un riparo naturale sotto una roccia e delimitato da alcune pietre, spettacolare la vista dalla bocchetta, peccato per le nubi che non ci permettono di vedere in lontananza la Presanella verso nord, mentre dietro di noi quella triangolare dovrebbe essere cima Roma (2837 mt), impressionante invece quello che ci aspetta davanti a noi, verso l’infinito e oltre, il primo pensiero che mi passa per la testa è “ma dobbiamo andare fino là in fondo?” SI. La bocchetta stabilisce il passaggio ai versanti sotto il campanile dei Camosci (2920 mt) e successivamente di cima Falkner (2999 mt) divise dalla bocchetta Alta dei Camosci che è impercettibile e subito dopo la precedente. Il superamento della Falkner inzia con una bella cengia in salita, ed alcuni spettacolari tratti attrezzati dove risalta il tipico colore della dolomia. Superata la Falkner ci dirigiamo sotto il Campanile alto di Vallesinella (2946 mt) e cima Sella (2946 mt). Il primo obiettivo sembra lì davanti a noi, ma improvvisamente si scende di brutto, inaspettatamente, siamo stanchi, decidiamo di fermarci per riposare e pranzare sotto il campanile di Vallesinella. Ripreso il cammino raggiungiamo la bocca alta di Vallesinella (4.25 km, 2870 mt, 3h 50′) dove cambiamo versante ed iniziamo a girare intorno a cima Sella, superata la quale troviamo alcune tabelle con le indicazioni per il 315 o sentiero attrezzato dalla Giacoma (4.87 km, 2710 mt, 4h 20′) che porta fino al rifugio Tuckett che in realtà noi non raggiungeremo perché devieremo prima a sinistra sul Sosat o 305 bis. Lasciamo quindi il Benini per prendere il 315 ed in questo frangente ci fa da perno il Castelletto Superiore, che aggiriamo a destra per poi scendere parecchio anche tramite diversi tratti attrezzati. Superato il Castelletto nel panorama alla nostra sinistra troneggia cima Brenta con i suoi 3150 mt e la sua omonima vedretta. Ad un certo punto eccolo finalmente il Tuckett e dall’alto si vede la traccia del Sosat che va a sinistra. Non raggiungo il bivio ufficiale con le tabelle in quanto svolto un pochino prima (6.1 km, 2370 mt, 5h 12′) alla ricerca di acqua in quanto Pedro si ricordava di una fonte in questa zona, ma purtroppo non ne trovo traccia. Inquadro ancora il Tuckett, in lontananza il gruppo Adamello e Presanella e sulla destra si intravedono pure le tabelle del bivio.

Sosat (5 km, 2300 mt, 5h)
Dopo alcuni tentennamenti sul proseguio del tragitto a causa della carenza d’acqua iniziamo a percorrere il Sosat che in questa prima parte è piuttosto noioso sviluppandosi su un’immensa pietraia, ci sono però diversi rigagnoli d’acqua che arrivano dai ghiacciai in scioglimento e ne approfittiamo per riempire le borracce. Anche il Sosat inzia a mostrare le sue meraviglie, sopra di noi la bocca di Tuckett, sotto di noi in lontannaza il Tuckett, e nel mentre infinite sequenze di scalette e ferro che non danno mai tregua ed impediscono di annoiarsi, in questa prima parte che si sviluppa sotto punta Massari (2846 mt) mi ha colpito in particolare un passaggio attraverso le rocce, una specie di piccolo tunnel naturale condito da ferro, staffe e scale. Più avanti invece sotto le punte di Campiglio (2969 mt) affrontiamo forse la parte più bella del Sosat, una rientranza dove il gps impazzisce, un cuneo che inzia con questa serie di scalette, prosegue lungo strette cengiette, s’infila nella montagna, ed esce fuori non tramite la scaletta che si vede da lontano, ma una serie di staffe limitrofe ad essa che un cartello avvisa essere fuori uso. In questa foto i miei due compari nel punto limite del cuneo. Per la cronaca in questo tratto incrociamo anche una coppia che percorre la via in senso inverso senza alcun equipaggiamento. Usciti dal cuneo si aggirano completamente le Punte di Campiglio e ci si affaccia sul vallone che ospita il Brentei, la nosta meta, e di cui scorgo il tetto, la nuova struttura e la caratteristica chiesetta. Il percorso è ancora lungo ma ora è più facile, prima di andare avanti mi fermo per una pausa all’ombra di un bel spigolo sotto il quale mi accorgo dopo un po’ della presenza di un’infinità di stelle alpine. Il sentiero prosegue ora pressoché in quota intorno ai 2400 metri, ma le sorprese non mancano come questa improvvisa ed inaspettata discesa su scalette. La lunga cengia raggiunge un bivio segnalato da tabelle, cosa che consiglio caldamente, ma la vista del rifugio mi fa perdere la ragione, mi avventuro su una traccia (10.5 km, 2380 mt, 8h 32′) che taglia di netto e scende ripidamente 150 metri di dislivello, nulla di complicato, ma non ha senso, non permette di godere delle meraviglie che stanno intorno e costringe ad impegnarsi e concentrari sul dove mettere i piedi per non cadere. Mi riaggancio sul sentiero ufficiale 323, che scende dall’Alimonta, e raggiungo prima il bivacco De Tassis, irriconoscibile rispetto all’ultima volta che l’avevo visto e subito dopo il rifugio Brentei.

Rifugio Brentei (11 km, 2182 mt, 8h 50′)
Sono esausto lo ammetto, speravo di fare una doccia per lavare via la stanchezza, ma mi dicono che non è possibile per mancanza d’acqua, accedo alla stanza, una meraviglia, ci sono due posti purtroppo già occupati proprio sotto l’enorme finestrone che si affaccia sul panorama sottostante, uno spettacolo. Ci sono sei letti, è tutto nuovo ovviamente e quindi in ottime condizioni. Una bella sciacquata nei bagni ed un bel brindisi con una buona e fresca birra siamo pronti per la cena. Ecco il ristorante è stupendo con quella infinita vetrata, ma l’ho trovato poco accogliente, troppo commerciale, non sembra di essere in un rifugio questo è quello che ho percepito, ho comunque mangiato avidamente, tutto di mio gradimento, anche il dolce.

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Waypoints

PictographMountain hut Altitude 7,999 ft
Photo ofRifugio Stoppani. Quota 2434 mt. Photo ofRifugio Stoppani. Quota 2434 mt.

Rifugio Stoppani. Quota 2434 mt.

Si raggiunge comodamente seduti sulla funivia che sale da Campo Carlo Magno. Si prende il sentiero 305 verso cima Grostè chiaramente visibile sulla destra.

PictographWaypoint Altitude 8,169 ft
Photo ofBaracca impianti risalita (0.4 km, 2487 mt, 10′) Photo ofBaracca impianti risalita (0.4 km, 2487 mt, 10′)

Baracca impianti risalita (0.4 km, 2487 mt, 10′)

In lontananza si può fare riferimento ad una baracca presso l'arrivo degli impianti di risalita delle piste da sci

PictographIntersection Altitude 8,287 ft

Bivio per Cima Roma

L'ho visto sulla mappa cartacea, non pervenuto durante il cammino, l'ho segnalato con un waypoint.

PictographIntersection Altitude 8,264 ft
Photo ofIncrocio con 331 (1.14 km, 2550 mt, 29′) Photo ofIncrocio con 331 (1.14 km, 2550 mt, 29′) Photo ofIncrocio con 331 (1.14 km, 2550 mt, 29′)

Incrocio con 331 (1.14 km, 2550 mt, 29′)

Questo invece è segnalato da tabelle

PictographIntersection Altitude 8,310 ft

Bivio salita a cima Grostè (1.27 km, 2550 mt, 33′)

Subito dopo le tabelle precedenti la traccia che sale verso cima Grostè, sulla carta è segnata anche una traccia che scende dalla cima verso la bocca dei Camosci.

PictographWaypoint Altitude 9,091 ft
Photo ofBocchetta bassa dei Camosci (2.7 km, 2771 mt, 1h 42′) Photo ofBocchetta bassa dei Camosci (2.7 km, 2771 mt, 1h 42′) Photo ofBocchetta bassa dei Camosci (2.7 km, 2771 mt, 1h 42′)

Bocchetta bassa dei Camosci (2.7 km, 2771 mt, 1h 42′)

E' la prima bocchetta dei Camosci che si trova, quella successiva non l'ho percepita.

PictographWaypoint Altitude 9,380 ft

Bocchetta alta dei Camosci

Come scritto prima non l'ho percepita, la leggo sulla carta subito dopo la precedente ed un po' più alta.

PictographWaypoint Altitude 9,514 ft
Photo ofBocca alta di Vallesinella (4.25 km, 2870 mt, 3h 50′)

Bocca alta di Vallesinella (4.25 km, 2870 mt, 3h 50′)

La bocca alta di Vallesinella inizia a segnare il passaggio sull'altro versante

PictographWaypoint Altitude 9,501 ft
Photo ofBocca di Vallesinella Photo ofBocca di Vallesinella

Bocca di Vallesinella

Siamo ora passati dall'altra parte

PictographIntersection Altitude 8,881 ft
Photo ofBivio per 315 (4.87 km, 2710 mt, 4h 20′) Photo ofBivio per 315 (4.87 km, 2710 mt, 4h 20′) Photo ofBivio per 315 (4.87 km, 2710 mt, 4h 20′)

Bivio per 315 (4.87 km, 2710 mt, 4h 20′)

Raggiungiamo il bivio per prendere il 315 verso il Tuckett e lasciamo il Benini

PictographWaypoint Altitude 7,776 ft
Photo ofSvolta prima del bivio con tabelle (6.1 km, 2370 mt, 5h 12′) Photo ofSvolta prima del bivio con tabelle (6.1 km, 2370 mt, 5h 12′) Photo ofSvolta prima del bivio con tabelle (6.1 km, 2370 mt, 5h 12′)

Svolta prima del bivio con tabelle (6.1 km, 2370 mt, 5h 12′)

Il bivio ufficiale è un po' più avanti, taglio prima per cercare una fonte d'acqua di cui ricordavo la presenza, ma che non ho poi trovato

PictographIntersection Altitude 7,628 ft

Bivio ufficiale con tabelle

Ho messo un waypoint sul punto reale del bivio con le tabelle

PictographIntersection Altitude 7,822 ft
Photo ofBivio per scorciatoia (10.5 km, 2380 mt, 8h 32′) Photo ofBivio per scorciatoia (10.5 km, 2380 mt, 8h 32′) Photo ofBivio per scorciatoia (10.5 km, 2380 mt, 8h 32′)

Bivio per scorciatoia (10.5 km, 2380 mt, 8h 32′)

Siamo ormai alla fine del Sosat, consiglio di non intraprendere questa scorciatoia, solo fatica inutile per risparmiare pochi minuti. Nella prima parte deo Sosat vi sono diversi gocciolatoi dove è possibile riempire la borraccia.

PictographIntersection Altitude 7,841 ft

Bivio ufficiale con tabelle

Questo è il waypoint del bivio ufficiale con le tabelle, molto meglio arrivare qui e poi svoltare verso il Brentei

PictographWaypoint Altitude 7,159 ft

Bivacco Detassis

Solo waypoint

PictographMountain hut Altitude 7,159 ft
Photo ofRifugio ai Brentei (11 km, 2182 mt, 8h 50′) Photo ofRifugio ai Brentei (11 km, 2182 mt, 8h 50′) Photo ofRifugio ai Brentei (11 km, 2182 mt, 8h 50′)

Rifugio ai Brentei (11 km, 2182 mt, 8h 50′)

Volevo caldaente tornare ai Brentei dopo i lavori di restauro, devo dire che le stanze e la sala da pranzo con le vetrare sono spettacolari, soprattutto i due posti letto delle stanze sotto i finestroni, il ristorante è stupendo con quella infinita vetrata, ma l’ho trovato poco accogliente, troppo commerciale, non sembra di essere in un rifugio questo è quello che ho percepito, ho comunque mangiato avidamente, tutto di mio gradimento, anche il dolce.

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