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14 - Da Genzano a Irsina

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Trail stats

Distance
16.71 mi
Elevation gain
1,526 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
1,565 ft
Max elevation
1,922 ft
TrailRank 
31
Min elevation
813 ft
Trail type
One Way
Time
7 hours 23 minutes
Coordinates
547
Uploaded
March 4, 2024
Recorded
January 2023
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near Genzano di Lucania, Basilicata (Italia)

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Itinerary description

Da Fontana Cavallina si va verso Corso Vittorio Emanuele, poi a destra prendiamo via San Francesco per raggiungere la strada provinciale ex SS 169. Una volta lasciato il centro urbano ci immettiamo su via Colonia che si innesta con un sentiero sterrato e ripido. Questo tratturo attraversa e taglia un meraviglioso bosco, quasi un’oasi considerata la morfologia del territorio. Qui non è difficile vedere un rapace come il falco pellegrino, oppure incontrare – come successo a chi vi scrive - qualche pastore alle prese con il suo bestiame, come Pasquale, occhi dolci ma stanchi, che con mani ruvide e logore dal lavoro ci saluta e quasi si scusa per averci intralciato con il suo gregge. Usciti dal bosco ci ritroviamo su un’infinita strada sterrata che taglia a metà i campi, lambisce casolari e aziende agricole. Alzando lo sguardo, sulla sinistra, si intravede la sagoma del castello di Monteserico, ma noi proseguiamo dritti per dritti sul nostro sentiero, passo dopo passo, in viaggio lento e a tratti meditativo e surreale. Ci ritroviamo sulla SS96 bis e subito dopo sulla sinistra vediamo il nostro check point: Borgo Taccone. Una breve sosta e riprendiamo il cammino, immersi ancora una volta in un paesaggio unico tra sentieri che attraversano campi coltivati, altri 5 km di cammino solitario. Adesso la stanchezza inizia a farsi sentire! E, così, ci ritroviamo ancora una volta sulla SS96 bis, giriamo a destra e dopo qualche decina di metri imbecchiamo un nuovo sentiero che sulla sinistra taglia per i poderi, in direzione di Irsina. Caldo e stanchezza presidiano il nostro incedere, ma dopo un bel respiro (e l’ultimo sorso d’acqua!), iniziamo una lunga e faticosa salita. 4 km di nulla, dove non vediamo altro che campi, campi, campi e ancora campi, rossi, ocra e gialli. Poi, improvvisamente ci ritroviamo sulla SP 209 e finalmente siamo a Irsina. Irsina, punto di riferimento per greci e romani, centro fortificato nel medioevo, conquistata e ricostruita da bizantini, longobardi, normanni, svevi, angioini e aragonesi. Irsina, anticamente conosciuta con il nome di Montepeloso. Irsina, con le sue stradine lastricate, le chiese e le architetture medievali ci ammalia e ci svela il perché rientra tra i Borghi più Belli d’Italia. Una lunga passeggiata per le vie del centro, e poi l’incanto: Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il cielo ci regala un tramonto straordinario, un vero dono che ci ricompensa dell’immane sforzo, e che rende ancora più suggestivo questo maestoso sito religioso, che a tratti assomiglia ad una vera e propria fortezza. All’interno la chiesa custodisceuna scultura di Santa Eufemia in pietra di Nanto attribuita ad Andrea Mantegna, unica opera scultorea attribuita all’artista padovano, e la Donazione De Mabilia. Nel borgo non può mancare una visita al sistema dei Bottini, un percorso di fontane e cunicoli sotterranei, reso possibile da un’antica tecnica di incanalamento delle acque, che garantiva l’approvvigionamento idrico alla città. E poi ci si deve necessariamente fermare a contemplare i palazzi nobiliari, ognuno dei quali racconta un pezzo di storia e di vita della cittadina, assaporando l’atmosfera autentica dei tesori nascosti dell’affascinante borgo. Infine, una visita anche alla chiesa di San Francesco, nota per i suoi affreschi ben conservati e per il suo chiostro rinascimentale; per concludere, il Museo Civico “Michele Janora” che ospita una collezione di reperti archeologici che raccontano la storia della regione, dalla preistoria all’età romana. Ora, prima di andare a riposare è necessario una nota gastronomica, perché Irsina è famosa per i suoiallevamenti di suino nero lucano. L’ultima gioia quotidiana!

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