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14/08/2019 Monte Pavione (Dolomiti Bellunesi)

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Trail stats

Distance
9.26 mi
Elevation gain
5,236 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
5,236 ft
Max elevation
7,822 ft
TrailRank 
73
Min elevation
3,320 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 3 minutes
Coordinates
2554
Uploaded
February 13, 2022
Recorded
August 2019
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near Passo Croce d'Aune, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Ho giudicato questo percorso difficile per tre motivi, primo il dislivello, secondo la lunghezza e terzo alcuni tratti prima del passo di Sant'Antonio impegnativi che richiedono attenzione, per il resto è un percorso per tutti e può eventualmente essere modificato facendo rientro per il rifugio Dal Piaz.

IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale: 15 km (7,8↑ - 6.4↓ - 0.8↔)
Altitudine massima: 2335 m
Altitudine minima: 1012 m
Dislivello assoluto: 1323 m
Totale salita: 1538 m
Totale discesa: -1538 m
Tempo totale: 8h (soste comprese)

Bruno mi chiede se ho voglia di fare un giretto in montagna, è in astinenza, ed ha bisogno di ritemprarsi. Ovviamente accetto e chiedo dove andremo. La sera prima di partire mi arriva il link dell’escursione: Monte Pavione. Accipicchia, perdindirindina, è un giro che ho già fatto, ma anch’io ho voglia di muovermi e non rinuncio, oltretutto siamo in un periodo diverso, la precedente escursione l’ho fatta in autunno, esattamente il 14/11/2013, ed era una giornataccia. Arrivati a Croce d’Aune da Pedavena lungo la SP473 prendiamo una stradina sulla destra che sale verso località Cimamonte, sono poche centinaia di metri, parcheggiamo l’auto esattamente nello stesso posto dell’altra volta, in corrispondenza di un bivio con cartelli ed una fonte d’acqua. A destra parte l’AV2, a sinistra dal bosco arriva il sentiero “Cammino delle Dolomiti” da cui arriveremo al rientro.

Cimamonte. Quota 1047 mt
Il sentiero 801 (anche AV2) va su dritto verso il rifugio dal Piaz inoltrandosi fin da subito in un fitto bosco misto di faggi ed abeti solo parzialmente scalfito dalla tempesta Vaia dello scorso anno. Il percorso interseca più volte la strada bianca che sale serpeggiando al Pavione lungo il versante sud del Masieron (1837m) e che volendo si può utilizzare in alternativa al sentiero aumentando però di circa 3 km la lunghezza ma diminuendo la pendenza. Lungo il sentiero ci sono diversi ceppi sapientemente scolpiti da abili mani. Ovviamente noi scegliamo il sentiero che come detto interseca la strada in due punti il primo quasi subito (0.3 km, 1100 m, 5′ ) e ed il secondo più avanti (0.9 km, 1250 m, 18′). Una volta rientrati in strada occorre fare attenzione a ritrovare il sentiero perché non sempre è segnalato anche se è abbastanza evidente la traccia, ma se si chiacchiera …. In alcuni curvoni sono chiari i segni lasciati dal qualche slavina, tipica di questi pendii erbosi come troveremo descritto nei cartelloni al rifugio, in una delle foto si vedono quasi tutti i paletti di protezione piegati. Superiamo un punto panoramico verso ovest (1.64 km, 1375 m, 36′) dove il sentiero svolta decisamente a destra e sale la cresta sopra il crinale dei Cavai. Poco più avanti ad un bivio (2.3 km, 1580 m, 52′) proseguiamo a sinistra, a destra si entra sulla strada prima, noi invece ci sbuchiamo un po’ più avanti (3 km, 1645 m, 1h 12′). Proseguiamo sulla strada per un tratto per poi tornare sull’erba seguendo una traccia a destra (3.25 km, 1675 m, 1h 20′) che taglia ancora una volta la strada bianca. Le intersezioni si susseguono numerose ma superata quota 1900, si inizia ad intravedere il rifugio, ormai gli spazi sono aperti, la vegetazione con fusto rada se non inesistente e si può continuare a vista ed a piacere.

Rifugio dal Piaz (4,5 km, 1973 mt, 2h).
Pausa ristoratrice e panoramica, visto che le nubi se ne stanno andando, e giretto intorno al rifugio oltre che dentro. Interessante un angolino con vari decori di legno fatti a mano, all’ingresso invece una scure di legno. Un bel cartellone spiega l’interessante itinerario “i circhi delle vette” che permette di toccare con mano, e con i piedi, l’interessante anello che si sviluppa su una spettacolare successione di circhi glaciali sospesi (buse) modellati dall’ultima glaciazione oltre che dal carsismo. Altri due cartelloni illustrano vari percorsi da fare in zona ed un po’ di storia sul rifugio Dal Piaz. Dopo aver bighellonato un po' non ci resta che riprendere il cammino, lasciamo il rifugio e dirigendoci verso la linea di cresta che parte dal passo Le Vette Grandi, a pochi metri dal rifugio. Appena s’inizia a salire sul sentiero 817 presa un po’ di quota sulla destra appare subito evidente quanto letto prima al rifugio in merito ai circhi delle vette. Potrebbe essere interessante fare un giretto con l’archeologo che ci farebbe in questo caso da cicerone illustrandoci e spiegandoci per benino morfologia e geologia del luogo e magari con un po’ di fortuna trovare qualche bel fossile come ha fatto quel rotto in …. che ho incrociato in senso opposto, dopo qualche metro si è chinato e ne ha raccolto uno, messo subito nello zaino. Camminare sulla linea di cresta è veramente spettacolare, nel 2013 non avevo potuto apprezzare più di tanto a causa delle nubi, ma oggi è diverso ed in più ci sono una miriade di fiori, come scritto all’interno del rifugio “venite a vedere i nostri fiori” devo dire che è proprio vero, ci sono anche le stelle alpine. Mi diletto quindi in diversi tentativi di macro e uno mi viene proprio bene (vedi foto). Tra un fiore e l’altro quasi svolazzando arriviamo in cima, in realtà è necessario salire e scendere un paio di volte, prima si supera Vette Grandi (5.4 km, 2130 m, 2h 58′), si scende alla sella della Cavallade (2081), si sale al Col di Luna (7 km, 2295 m, 3h 43′), si scende ancora fino a quota 2218 per poi risalire con un ultimo e più impegnativo, ma breve, strappo fino ai 2335 metri del Pavione.

Monte Pavione (7.7 km, 2335 mt, 4h 10′).
Direi che un bel pranzetto qui sopra ci sta proprio bene, il panorama non è male, peccato che le nuvole stanno riprendendo il sopravvento. Le pale di San Martino sono tagliate da densi nuvoloni bianchi e grigi carichi di pioggia, in fondo nella valle Fiera di Primiero è ancora ben visibile. Sentiamo anche qualche goccia di pioggia, che palle, decidiamo così di ripartire scendendo verso il passo del Pavione (9 km, 2059 m, 5h 8′) che raggiungiamo in 20′ minuti circa sempre accompagnati da tanti bei fiorellini. La discesa è dolce fino alla punta di cima Monsapiano (2280 m) superata la quale il percorso si abbassa verso il passo con notevole pendenza ma senza particolari difficoltà. Raggiunto il passo è ben visibile sotto di noi malga Monsanpiano, a cui si arriva in circa 15′. Una volta raggiunta la malga (10 km, 1902 m, 5h 30′) ci soffermiamo a curiosare un pochino nei paraggi. Entriamo anche dentro, la porta è aperta, e devo dire che non è male. Sicuramente qualcuno è stato qui poco fa, ha consumato il pranzo e sul tavolone sono ancora presenti i rimasugli, disordinato, un bel camino a legna adorna la stanza, ed una scaletta permette di accedere di sopra dove immagino ci sarà la zona notte, sulla mappa del navigatore in effetti leggo Bivacco Monsanpiano. Finita la perlustrazione ripartiamo, da qui è possibile tornare al rifugio dal Piaz tramite il sentiero 810 che scorre pressoché in piano sotto il versante sud del Pavione evenutale altra opzione di rientro, noi invece proseguiamo verso il basso sempre sul sentiero 810 o di sant’Antonio che cala verso Aune. Si scende, e di brutto, il percorso si fa più ostico soprattutto nel tratto antistante il passo di Sant’Antonio, dove a tratti la traccia è anche poco visibile, alcuni segni sparsi qua e la confermano che si è sulla strada giusta. Dalla malga si prende una labile traccia sulla sinistra che attraversa il pianoro antistante la stessa ed al termine del quale la pendenza aumenta notevolmente. La vegetazione è rigogliosa, il sentiero poco visibile e soprattutto poco percorso, non c’è anima viva, siamo soli a parte qualche camoscio che bruca indisturbato. Raggiungiamo un primo riferimento, il passo di San’Antonio (10.9 km, 1807 m, 6h 13′) mezzora circa dalla malga, dove decidiamo di sostare brevemente per riposare e fare uno spuntino. Ci sono pure le stelle alpine, proprio sul masso dove sto per sedermi. Riprendiamo il cammino sempre in forte discesa, fino a quota 1200 dove la pendenza finalmente si attenua e dove troviamo le prime case. Una in particolare attira la nostra attenzione, se non altro per un splendido maggiolone parcheggiato di fuori, è in condizioni perfette grazie alla passione del proprietario che troviamo poco più avanti intento a sventrare un abete per fare una nicchia dove mettere chissà che cosa, facciamo due chiacchiere con il personaggio che ci racconta della sua passione. Il sentiero 810 o di S.Antonio scende dritto fino ad Aune occorre quindi fare attenzione ad un certo punto e prendere a sinistra ad un bivio (12.6 km, 1150 m 7h 12′), ecco dove avevamo sbagliato io e Paolo nel 2013, andando dritti e scendendo ad Aune costringendoci poi ad una noiosa risalita su strada asfaltata verso Croce d’Aune (fatto autostop). Non ho fotografato il bivio che porta in località Le Val caratterizzata da alcuni edifici ben ristrutturati sparsi qua e la nelle radure che si aprono in mezzo al bosco. La strada bianca continua a scendere lasciando sulla sinistra località Orzai e Masiera si giunge quindi ad un altro bivio fondamentale (13.7 km, 945 m, 7h 40′) dove prendiamo a sinistra sempre su strada bianca, non ci sono cartelli, sulla cartina è indicata come cammino delle Dolomiti, si dovrebbe risalire un pochino fino a quota 1100, siamo proprio poco sopra ad Aune, noi però perdiamo la traccia più o meno qui (14 km, 970 m, 7h 45′) distratti dalla facile strada bianca e da alcune case che in lontananza attirano la nostra attenzione mentre il sentiero probabilmente sale a sinistra. Fino alle case tutto bene poi però la traccia finisce e ci dobbiamo inventare un percorso in mezzo ai prati fino a sbucare in contrada Fontane dove ci rimettiamo nuovamente sulla strada bianca che scende comodamente verso Cimamonte ed in pochi minuti arriviamo all’auto.

Auto a Cimamonte (15 km, 1047 mt, 8h).

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Waypoints

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Photo ofPartenza/Arrivo da Cimamonte. Quota 1047 mt.

Partenza/Arrivo da Cimamonte. Quota 1047 mt.

Cimamonte. Quota 1047 m, poco sopra il passo di Croce D'Aune. Sentiero 801 anche Alta Via numero 2.

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Intersezione 1 con la strada (0.3 km, 1100 m, 5' )

Si arriva sul secondo tornante della strada la si percorre per pochi metri e poi si prende a sinistra sul bosco.

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Photo ofIntersezione 2 con la strada (0.9 km, 1250 m, 18')

Intersezione 2 con la strada (0.9 km, 1250 m, 18')

Il sentiero sfiora il quarto tornante della strada.

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Punto panoramico (1.64 km, 1375 m, 36')

Qui il sentiero piega verso destra con decisione e risale la linea di cresta sopra il crinale dei Cavai

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Bivio (2.3 km, 1580 m, 52')

A destra si rientra prima sulla strada

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Photo ofPunto di rientro sulla strada (3 km, 1645 m, 1h 12') Photo ofPunto di rientro sulla strada (3 km, 1645 m, 1h 12') Photo ofPunto di rientro sulla strada (3 km, 1645 m, 1h 12')

Punto di rientro sulla strada (3 km, 1645 m, 1h 12')

Qui si rientra sulla strada bianca

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Photo ofPunto di uscita su scorciatoia per prati (3.25 km, 1675 m, 1h 20')

Punto di uscita su scorciatoia per prati (3.25 km, 1675 m, 1h 20')

Lascimao ancora la strada prendendo una traccia sulla destra che taglia il percorso verso il rifugio ormai visibile.

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Photo ofRifugio dal Piaz (4,5 km, 1973 mt, 2h). Photo ofRifugio dal Piaz (4,5 km, 1973 mt, 2h). Photo ofRifugio dal Piaz (4,5 km, 1973 mt, 2h).

Rifugio dal Piaz (4,5 km, 1973 mt, 2h).

Bel rifugio, interessanti cartelloni informativi da leggere.

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Photo ofPasso delle Vette Grandi Photo ofPasso delle Vette Grandi

Passo delle Vette Grandi

Il passo è subito dietro al rifugio.

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Photo ofCima Vette Grandi (5.4 km, 2130 m, 2h 58'), Photo ofCima Vette Grandi (5.4 km, 2130 m, 2h 58'), Photo ofCima Vette Grandi (5.4 km, 2130 m, 2h 58'),

Cima Vette Grandi (5.4 km, 2130 m, 2h 58'),

La prima vetta lungo la cresta poi scende al passo delle Cavallade 2081. Ben visibile da qui il circo glaciale delle vette grandi.

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Photo ofCol di Luna (7 km, 2295 m, 3h 43') Photo ofCol di Luna (7 km, 2295 m, 3h 43') Photo ofCol di Luna (7 km, 2295 m, 3h 43')

Col di Luna (7 km, 2295 m, 3h 43')

Da qui si scende a quota 2218.

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Photo ofMonte Pavione (7.7 km, 2335 mt, 4h 10′). Photo ofMonte Pavione (7.7 km, 2335 mt, 4h 10′). Photo ofMonte Pavione (7.7 km, 2335 mt, 4h 10′).

Monte Pavione (7.7 km, 2335 mt, 4h 10′).

Pausa e godimento del panorma verso la valle del Primiero.

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Photo ofCima di Monsanpiano. Quota 2280.

Cima di Monsanpiano. Quota 2280.

Da qui la pendenza verso il passo di Monsanpiano aumenta, ma il percorso rimane semplice da affrontare.

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Photo ofPasso del Pavione (9 km, 2059 m, 5h 8') Photo ofPasso del Pavione (9 km, 2059 m, 5h 8') Photo ofPasso del Pavione (9 km, 2059 m, 5h 8')

Passo del Pavione (9 km, 2059 m, 5h 8')

Si raggiunge in 20' circa dalla cima del Pavione. Nelle foto vista verso il Primiero, verso il Pavione e verso malga Monsanpiano.

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Photo ofMalga Bivacco Monsanpiano (10 km, 1902 m, 5h 30') Photo ofMalga Bivacco Monsanpiano (10 km, 1902 m, 5h 30') Photo ofMalga Bivacco Monsanpiano (10 km, 1902 m, 5h 30')

Malga Bivacco Monsanpiano (10 km, 1902 m, 5h 30')

Ci si arriva in 15' dal passo. Utilizzabile anche come bivacco, è presente un camino a legna, ci sono anche un tavolo e panche.

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Photo ofPasso San Antonio (10.9 km, 1807 m, 6h 13') Photo ofPasso San Antonio (10.9 km, 1807 m, 6h 13') Photo ofPasso San Antonio (10.9 km, 1807 m, 6h 13')

Passo San Antonio (10.9 km, 1807 m, 6h 13')

A mezzora circa dalla malga. Prima del passo il tratto più ostico, a tratti ripido e sconnesso, in alcuni punti la traccia è poco visibile e se non ricordo male ci sono anche dei pezzi di corda.

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Bivio (12.6 km, 1150 m 7h 12')

Attenzione qui a prendere la sinistra. Andando dritti si scende fino ad Aune poi tocca risalire al passo per strada asfaltata.

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Photo ofLocalità Le Val Photo ofLocalità Le Val Photo ofLocalità Le Val

Località Le Val

Belle casette sparese qua e la nelle radure che si aprono in mezoz al bosco.

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Bivio (13.7 km, 945 m, 7h 40')

Se si sbalgia qui si arriva in un attimo ad Aune, prendere a sinistra.

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Bivio saltato (14 km, 970 m, 7h 45')

Sinceramente ricordo di averla anche cercata la traccia che sale a sinistra nel bosco, ma non trovandola abbiamo deciso di proseguire dritti lungo la strada bianca facendo affidamento al gps per rientrare nel percorso ufficiale.

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Rientro sulla strada bianca

In questo punto siamo rientrati sul percorso ufficiale, non è lontanto dalla fine della strada bianca da noi seguita, ma costringe comunque ad un escursus per prati sull'erba alta ed attraverso delle proprietà private che è sempre meglio evitare.

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