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1 - Da Maratea a Trecchina

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Trail stats

Distance
10.42 mi
Elevation gain
3,419 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,841 ft
Max elevation
3,444 ft
TrailRank 
28
Min elevation
983 ft
Trail type
One Way
Time
5 hours 25 minutes
Coordinates
605
Uploaded
March 4, 2024
Recorded
March 2024
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near Maratea, Basilicata (Italia)

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Itinerary description

Il nostro viaggio inizia dalla Perla del Tirreno, da poco è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. Dalla stazione un autobus urbano ci conduce nel centro della cittadina. Maratea è incastonata come una preziosa gemma sotto il monte San Biagio, quasi nascosta dal mare e protetta dall’alto dalla maestosa statua del Cristo Redentore. Scesi a Fontana Vecchia ci avviamo verso il centro storico fino ad incrociare la chiesa di Santa Maria Maggiore del Borgo. Da qui iniziamo il Cammino di San Biagio che si inerpica prima tra i vicoli cittadini, poi nel rione Capocasale, dove troviamo ancora una chiesa, quella di San Vito, che è la più antica della cittadina inferiore. Maratea, tra le altre cose, è famosa per essere la città delle 44 chiese. Ora, anche se non è difficile trovare questa definizione in altre realtà dell’Italia meridionale, a causa della fortissima devozione popolare, a Maratea questo assume un significato simbolico molto pregnante proprio per il contesto di grande bellezza in cui si concretizza. La presenza di tanti luoghi di culto difatti è funzionale anche alla sacralizzazione di questo scenario mozzafiato. E, lungo questo mistico paesaggio, proseguiamo lungo il sentiero all’ombra di un fitto bosco di lecci e carpini, e circondati da ciclamini e orchidee selvatiche, fino ad arrivare al belvedere. Qui, la prima sosta è d’obbligo e tutto lo sforzo iniziale è ripagato: alziamo lo sguardo e davanti ai nostri occhi appare uno scorcio emozionante sul Golfo di Policastro. Andando avanti il cammino attraversa l’antica cittadina, edificata tra V e VI sec. d. C, tra pareti rocciose subverticali e aspre. Oggi ne osserviamo i ruderi, che ci dicono che un tempo doveva essere maestosa e potente, e tra un passo nella storia e uno sguardo nella meraviglia di questo posto unico al mondo, arriviamo sul monte San Biagio a 623 metri di altezza e con il mare sotto i nostri occhi. Una visita alla basilica, per poi incamminarci, verso la statua del Cristo Redentore, e nel fare questa
panoramica passeggiata non smettiamo di ammirare lo skyline che la vista offre. Qui, l’unica parola pertinente e opportuna è meraviglia.
Abbagliati da tanta grazia ci rimettiamo in marcia e, tornando indietro al santuario, per chi volesse concedersi qualche ora di pura adrenalina, segnaliamo che poco più a valle, sulla sinistra, c’è la Via ferrata del Cristo Redentore. Percorrendo invece la strada comunale che conduce a contrada Brefaro, sulla sinistra incrociamo il sentiero di Maratea Skyline, che si dirama tra il monte Crivo e Serra Pollino. Passo dopo passo saliamo fino alla prossima diramazione dove, virando sulla destra e dopo un altro lieve dislivello, giungiamo al Parco delle Stelle.

Dopo un’ora di fatica siamo finalmente in cima! Siamo sul monte Serra Pollino, quota 1099 metri. Spingiamoci verso il santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, dove la vista ci permette di capire la geografia di questo territorio. A sud il fiume Noce traccia il confine con la Calabria, poco più dietro notiamo l’isola Dino, mentre in lontananza si intravedono le vette del Pollino; a ovest appare una distesa infinita di blu e celeste, dove in giornate di particolare chiarore si riesce a scorgere anche la silhouette conica dell’isola di Stromboli; a nord la costa rocciosa e impervia di Maratea precipita nel Golfo di Policastro, dove questo mare cristallino diventa cornice di pietra e macchia mediterranea, con le sue calette nascoste dove è possibile incontrare bagnanti in qualsiasi stagione dell’anno; infine, a ovest si apre la vista sulla valle del Noce e sul monte Sirino, che schiudono ai nostri occhi un ampio spazio, dominato da una natura maestosa e selvaggia.

Ci rimettiamo in marcia sulla strada che va a valle e, superato il primo tornante, sulla sinistra, imbocchiamo il sentiero della Madonna, camminamento antico e mistico che attraversa un fitto bosco di cerri e castagni e che ci conduce direttamente a San Michele. Siamo nella parte più alta e vetusta della cittadina di Trecchina, resa celebre da accoglienza e dolci alle castagne, combinazione perfetta per la nostra prima sosta.

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