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09/10/2021 Giro sul Cansiglio

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Author

Trail stats

Distance
10.69 mi
Elevation gain
1,877 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,877 ft
Max elevation
5,059 ft
TrailRank 
62 4.7
Min elevation
3,455 ft
Trail type
Loop
Coordinates
3088
Uploaded
October 23, 2021
Recorded
October 2021
  • Rating

  •   4.7 1 review

near Casera Vallorch, Veneto (Italia)

Viewed 1011 times, downloaded 28 times

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Itinerary description

A causa di un qualche imprevisto con i dispositivi la traccia GPS era incompleta ho dovuto unire i vari pezzi, il risultato finale è la mancnaza dei dati temporali, pazienza, li ho calcolati in base all'orario delle foto dove possibile.

IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale: 17 Km (6↑ 6↓ 5↔)
Altitudine massima: 1.520 m
Altitudine minima: 1.040 m
Dislivello assoluto: 480 m
Totale salita: 630 m
Totale discesa: 690 m
Tempo totale: 6h (soste incluse)

Parcheggio auto. Quota 1040 mt.
Di fronte al golf club Cansiglio, in prossimità del rifugio sant’Osvaldo, saliamo a destra e lasciamo l’auto in uno dei numerosi parcheggi per lo più occupati dai camper, ci prepariamo e ci incamminiamo lungo una strada bianca in direzione sud mentra alla nostra sinistra ammiriamo quello che rimane dell’alba, una densa nube bassa di umidità che crea un panorama surreale, ma la cosa che più mi colpisce sono i bramiti dei cervi, nonostante siano le 8 e 30 ormai, si sentono nitidamente provenire dal bosco, sembrano i versi dei dinosauri di Jurassik Park, quelli erbivori ovviamente. La bruma copre tutto, anche una ragnatela che stoicamente resiste al sovrappeso in attesa che il sole la asciughi, e rende il panorama a pelo d’erba surreale, da un momento all’altro potrebbe spuntare qualche fantasma. Prendiamo il sentiero segnalato che sale dritto verso il bosco che mostra i suoi fantastici colori caldi anche se siamo proprio all’inizio del cambiamento, il verde ancora predomina, ma già così è un bel spettacolo, senza dubbio è lui il protagonista oggi, questo immenso bosco di faggi. Appena entrati nell’ambiente oscurato dalle piante andiamo sinistra (0.45 km, 1100 m, 10') il sentiero corre nella sua prima parte proprio sul limitare del bosco, ed in alcuni punti ci lascia intravedere il contrasto tra il mondo esterno e luminoso e quello interno e cupo. Pian piano gli occhi si abituano alla poca luce ed iniziano ad apprezzare maggiormente la meraviglia di questo sottobosco la cui caratteristica principale è il tipo di albero, centinaia di faggi, dritti e bianchi, l’abete in questo versante è raro. Lungo il percorso vi sono interessanti tabelloni di “Veneto Agricoltura” con spiegazioni su ciò che riguardava lo sfruttamento del bosco ai tempi della repubblica di Venezia (1404-1797), sulla strada del Runal utilizzata per portare i tronchi a valle, o sulle carbonaie utilizzate fino ai primi anni 50 del novecento, me li sono letti a casa riguardando le foto. Proseguiamo sempre dritti in un ampio sentiero fino a raggiungere il villaggio Cimbro Vallorch (2.48 km, 1118, 40') E’ incredibile ma non ho scattato foto al piccolo villaggio, poche case caratteristiche tutte di legno, c’era un po’ di gente, forse ciò mi ha fatto desistere. Subito dopo il villaggio l’ex ristorante la Faja (1130 mt, 2.55 km, 45'), antistante al quale un bellissimo prato verde e curato invita ad una sosta. Qui la traccia si fa un po’ labile, il sentiero in effetti devia a destra poco prima di raggiungere il ristorante, c’è una tabella ad indicare la direzione del sentiero naturalistico F1, ce ne sono diversi di sentieri naturalistici identificati ciascuno da una lettere. In ogni caso basta attraversare il bosco ben praticabile fino ad innestarsi nuovamente nel sentiero appunto situato dietro la struttura. Proprio per individuare il percorso termporaneamente perso combino un pasticcio con l’orologio, lo metto per sbaglio in pausa per cui manca un pezzo di traccia, me ne accorgerò molto dopo, ma facendo un merge con il gps del telefono sono riuscito a ricostruire quasi tutto il percorso. Ad ogni modo dopo il Faja il sentiero si fa più ripido e si nasconde in una specie di canalone, sembra quasi il greto di un torrente. Ogni tanto le fronde degli alberi ci lasciano intravedere il cielo azzurro, immagino cosa può essere qui tra qualche settimana, i colori stanno appena appena virando verso le tonalità calde dell’autunno. Il sentiero naturalistico sbuca sulla strada bianca detta del Taffarel (1320 mt, 4.5 km, 1h 50') dopo un balzo di quasi 250 mt di dislivello, ma ora tutto diventa più facile, proseguiamo a sinistra. Sembra tutto molto facile ma ci aspetta ancora un ultimo tratto in salita anche se meno impegantivo del precedente, è qui che il bosco da il meglio di se, siamo un po’ più alti e già i colori sono più caldi, i fusti bianchi dei faggi sembrano equidistanti, regolari, come piantumati da una sapiente mano, quella della natura evidentemente. Improvvisamente la luce aumenta, il bosco finisce di netto (6.8 km, 1450 m, 2h 20') si accede ad ampie radure prative, dolci pendii, verdi e nocciola, con il monte Pizzoc sullo sfondo. Si sale ancora, ci innestiamo nuovamente su una strada bianca indicata come H3 sulle mappe, superiamo alcuni ruderi, un piccolissimo agriturismo (Le Crode), un centro che scopriremo poi essere autogestito da alcuni studiosi per il censimento dei volatili in migrazione, e finalmente raggiungiamo l’apice, è qui la sorpesa più grande.

Sosta pranzo (7,7 km, 1500 mt, 2h 45′).
Non me l’aspettavo ma appena svalico mi si presenta davanti il Pelmo con una spruzzatina di neve fresca come lo zucchero a velo sulla crostata che rende così dolce la visione da lasciarmi per un attimo senza parole, rimango in silenzio, e mi godo la visuale ad occhi spalancati, poi mi riprendo esclamo qualcosa e guardo con calma tutto il resto. Si direi che questo è il posto giusto per fare la sosta pranzo, ci abbassiamo un pochino e ci adagiamo su un piccolo promontorio lungo il sentiero delle Piaie Longhe Millifret, nome interessante e complicato che scopro poi essere una riserva naturale integrale. Pranziamo indisturbati guardando il panorama, oltre al Pelmo, l’Antelao, il Sorapiss, il Duranno. E’ ora di riprendere il cammino, poco più avanti ecco le reti per la cattura degli uccelli, poveretti ce ne sono alcuni imprigionati che cercano disperatamente di divincolarsi, ma ci pensano alcuni studiosi che fanno la spola avanti e indietro lungo le reti, tolgono e marcano gli uccellini per poi lasciarli alla loro destinazione, li incrociamo lungo il sentiero e ne approfittiamo per chiedere a cosa servono le reti, appunto per studiare le migrazioni delle varie specie. Il sentiero scorre molto dolcemente lungo il versante nord-ovest del monte Millifret (1.581 mt) ed invita a chiacchierare piacevolmente visto che non ci si deve concentrare in faticose salite, siamo sempre immersi nei fitti boschi di faggio, ma su questo versante anche l’abete rosso è presente. Raggiungiamo quindi una radura (12.8 km, 1.395 mt, 4h 40') con ampie visuali sulle Prealpi Bellunesi monti dell’Alpago e Col Nudo Cavallo. Immagino la presenza di cervi a volontà in queste praterie un po’ defilate ed il mio pensiero è confermato dalla numerosa presenza di altane per la caccia, ne conto almeno sette attraversando il pianoro, non li capisco questi cacciatori, mi metterei invece ad osservarli nascosto in una di queste altane mentre brucano e bramiscono accompagnati dai meravigliosi e caldi colori autunnali. E’ ora di tornare nel bosco ci aspetta ora un lungo tratto in discesa. Oltrepassata la radura il sentiero piega bruscamente a destra, andando dritti si incontra il cippo ai partigiani caduti, attraversiamo la traccia denominata H3, e ci inoltriamo nel bosco (13.2 km, 1370 m, 4h 50') sul sentiero naturalistico E. Incrociamo la strada del Taffarel (14.5 km, 1.330 mt, 5h 10′) in corrispondenza della quale inizia il tratto più ripido che termina alla fine del sentiero naturalistico E quando questo si immette sulla traccia che scorre lungo il limitare del bosco sopra i piani di Cansiglio (15.9 km, 1.094 mt, 5h 30') in poco più di un chilometro 250 metri di dislivello, infatti occorre scendere con cautela perché è molto ripido e si scivola facilmente. Prendiamo a destra ancora 1 km e raggiungiamo il bivio dove stamattina abbiamo svoltato a sinistra, sotto di noi i parcheggi dei camper e delle auto pullulano di gente, molti sono qui per passare la notte con la speranza di riuscire a vedere i cervi più tardi al tramonto o al mattino presto all’alba, noi per il momento ci siamo accontentati di averli sentiti bramire.

Parcheggio auto (17 km, 1.040 mt, 6h).

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 3,455 ft
Photo ofPartenza. Quota 1040 metri.

Partenza. Quota 1040 metri.

Di fronte al golf club Cansiglio, in prossimità del rifugio sant’Osvaldo

PictographWaypoint Altitude 3,612 ft
Photo ofIngresso nel bosco (0.45 km, 1100 m, 10') Photo ofIngresso nel bosco (0.45 km, 1100 m, 10')

Ingresso nel bosco (0.45 km, 1100 m, 10')

Dal parcheggio si sale dritti fino ad entrare nel bosco.

PictographWaypoint Altitude 3,684 ft

Villaggio Cimbro (2.48 km, 1118, 40')

E' incredibile ma non ho scattato foto al villaggio composto da diverse casette di legno, credo abitabili, molto carine.

PictographWaypoint Altitude 3,675 ft
Photo ofEx ristorante La Faja (2.55 km, 1130 m, 45')

Ex ristorante La Faja (2.55 km, 1130 m, 45')

Subito dopo il villaggio l’ex ristorante la Faja

PictographWaypoint Altitude 4,436 ft
Photo ofIncrocio con strada bianca del Taffarel (4.5 km, 1320 m, 1h 50')

Incrocio con strada bianca del Taffarel (4.5 km, 1320 m, 1h 50')

La foto mostra la visuale sul vallone di Vallorch dalla strada. Il sentiero naturalistico sbuca sulla strada bianca detta del Taffarel.

PictographWaypoint Altitude 4,718 ft
Photo ofUscita dal bosco (6.8 km, 1450 m, 2h 20')

Uscita dal bosco (6.8 km, 1450 m, 2h 20')

Il bosco finisce di netto, si aprono belle panoramiche

PictographWaypoint Altitude 4,961 ft
Photo ofSosta pranzo. Distanza 7.7 km. Quota 1500 metri. Tempo 2h 45'. Photo ofSosta pranzo. Distanza 7.7 km. Quota 1500 metri. Tempo 2h 45'. Photo ofSosta pranzo. Distanza 7.7 km. Quota 1500 metri. Tempo 2h 45'.

Sosta pranzo. Distanza 7.7 km. Quota 1500 metri. Tempo 2h 45'.

Splendido punto panoramico, merita una sosta contemplativa.

PictographWaypoint Altitude 4,623 ft
Photo ofInizio radura (12.8 km, 1.395 mt, 4h 40') Photo ofInizio radura (12.8 km, 1.395 mt, 4h 40')

Inizio radura (12.8 km, 1.395 mt, 4h 40')

Raggiungiamo quindi una radura con ampie visuali sulle Prealpi Bellunesi, monti dell’Alpago e gruppo Col Nudo Cavallo.

PictographWaypoint Altitude 4,416 ft

Fine radura ed inizio sentiero naturalistico E (13.2 km, 1370 m, 4h 50')

Il bosco riprende di netto così come era terminato

PictographWaypoint Altitude 4,364 ft

Incrocio strada del Taffarel (14.5 km, 1.330 mt, 5h 10′)

Incrocio con la strada del Taffarel proseguiamo dritti

PictographWaypoint Altitude 3,629 ft

Fine sentiero naturalistico E (15.9 km, 1.094 mt, 5h 30')

Il sentiero naturalistico E si immette sulla traccia che scorre sul limitare del bosco sopra i prati del Cansiglio. Raggiunigamo l'auto. Distanza 17 km. Quota 1.040 mt. Tempo 6h.

Comments  (2)

  • Valentino Dus Jun 20, 2022

    I have followed this trail  verified  View more

    Bel percorso! La vista sul lago di Santa Croce è fantastica. Unica pecca la parte finale che segue il percorso naturalistico E: è molto ripida e poco battuta

  • Photo of stefanonicoletto
    stefanonicoletto Jun 20, 2022

    Si confermo la ripidezza, eventualmente c'è il percorso naturalistico Q, più ampio e quindi più lungo, che aggira il monte Toset, ma vi è comunque una parte finale ripida anche se più breve rispetto all'E, in alternativa dovrebbe esserci una traccia più tranqulla che si stacca dal Q e scende lungo il versante Squaradi che dalle linee altimetriche sembra essere molto più dolce.

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