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02 Sentiero di Maria: Bussolengo - Rivoli km.18

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Trail stats

Distance
10.68 mi
Elevation gain
617 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
364 ft
Max elevation
744 ft
TrailRank 
26
Min elevation
258 ft
Trail type
One Way
Coordinates
241
Uploaded
February 24, 2022
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near Bussolengo, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Il percorso di 18 km è quasi interamente ombreggiato, con alcuni tratti più esposti al sole, per cui si raccomanda un equipaggiamento adatto. Si consigliano i pantaloni lunghi anche in estate per via delle piante urticanti presenti lungo le sponde del fiume. Si ricorda che le sponde del fiume non sono praticabili nei periodi di piena dell’Adige e che è bene accertarsi delle condizioni meteo prima di partire.
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Fontanelle
È possibile rifornirsi d’acqua a Bussolengo, presso i Redentoristi del Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso oppure a Pescantina nei dintorni del Duomo; all’ingresso della Chiesa di San Michele Arcangelo; nel centro abitato di Santa Lucia di Pol; a Ponton; lungo la ciclo-pedonabile Strada della Rocca che parte dalla Croce di Gaium; a Rivoli. Ricordarsi di riempire la borraccia con almeno 1,5 litri d'acqua, soprattutto in estate.
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Servizi di ristoro
Percorrendo il sentiero s’incontrano i centri abitati più grandi di Pescantina e Bussolengo e quelli più piccoli di Arcè, Santa Lucia, Ponton e Sega di Ponton; tutti offrono vari servizi di ristoro. Si consiglia comunque di portare con sé cibo e acqua.
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Ospitalità
Lungo il percorso o nelle sue vicinanze si trovano alcuni punti di ristoro, alimentari e diversi alloggi come locande o B&B; si segnala in particolare le zone di Ponton, Sega di Cavaion, Gaium e Rivoli Veronese, dove è possibile mangiare e trovare alloggio.
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Contatti
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Alcune Chiesette e Oratori sul percorso sono accessibili previa prenotazione. Per la visita della Chiesa di San Michele Arcangelo di Arcè contattare la Parrocchia di Pescantina (tel. 045 715 0056); per la Chiesa di Santa Lucia di Pol rivolgersi alla Parrocchia di Santa Lucia di Pescantina (tel. 045 715 1198); per la Chiesa di Santa Maria Maddalena contattare la Parrocchia di Domegliara (tel. 045 686 1071). Per la Chiesa di San Michele di Gaium contattare la Parrocchia di Rivoli (tel. 045 7281040).
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BUSSOLENGO-ARCE'
Si riprende il cammino attraverso la strada che scende all’Adige dal retro dell’ospedale di Bussolengo. Si attraversa il canale e si raggiunge nuovamente la Strada Alzaia ritornando a risalire il corso del fiume. Raggiunto il Capitello della Madonna del Porto, potrai fermarti, con una piccola deviazione, alla Chiesetta di San Michele Arcangelo di Arcè. Qui ti invitiamo ad ascoltare “San Michele Psicopompo”.
I Ponti di Arcè e di Settimo furono costruiti a metà Novecento dalla SIMA (Società Idroelettrica Medio Adige).
Fino a quel momento i collegamenti tra le sponde erano assicurati da passi volanti, serviti da altrettanti traghetti, ma, la costruzione del Canale Biffis, la grande derivazione d’acqua in località Pilcante di Ala, fece diminuire a tal punto la portata dell’Adige che i traghetti divennero inutilizzabili. Lunghe trattative con la SIMA portarono alla costruzione, tra il 1951 e il 1953, dei due ponti, simili per struttura, sotto la direzione e contabilizzazione del Genio Civile di Verona. L’epoca dei numerosi impianti produttivi come mulini, segherie, magli, filatoi, alimentati dalla corrente del fiume, assieme alla secolare navigazione dell’Adige, si chiuse definitivamente con l’apertura dei ponti.
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ORATORIO di San Michele Arcangelo di ARCE'
Eretto all’inizio del XII secolo, l’Antico Oratorio dedicato all’Arcangelo Michele è un edificio dall’aspetto apparentemente umile, costruito in ciottoli di fiume, composto da una sola navata con abside romanica e campanile cinquecentesco.
Sull’archivolto della porta meridionale si trova incisa una frase latina enigmatica, anticipata dal signum crucis: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Si tratta di un celebre verso palindromo, che può essere letto allo stesso modo da sinistra a destra e viceversa e che, nella forma più diffusa, organizza le lettere a forma di quadrato. La curiosa composizione, attestata fin dall’età romana, è stata interpretata in molteplici modi attribuendole origini cristiane, ebraiche, gnostiche o magiche, ma anche intravvedendo risvolti matematici.
È possibile più di una traduzione: “il coltivatore di un pezzo di terra (AREPO) con l’opera sua mantiene le ruote (ovvero i Conventi)”. Ma Anche: "Iddio (SATOR, il creatore) domina e regge (TENET) le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro)". Nel Medioevo la formula appariva anche su amuleti con lo scopo di prevenire o curare le malattie. Allo stesso modo, il motto presso la chiesetta di Arcè potrebbe essere stato usato a protezione dell’edificio sacro e in forma scaramantica: una frase magico-rituale che doveva estendersi alle persone che oltrepassavano la soglia.
L’interno dell’oratorio accoglie il visitatore con la sua semplice bellezza: ciò che rimane della decorazione pittorica sulle pareti è, infatti, di considerevole importanza per la raffinata qualità di alcuni brani di affresco attribuiti alla cerchia di Altichiero, noto artista veronese del Trecento: in particolare quelli situati sul giro absidale di cui si riconosce una testa di Santa, San Michele Arcangelo nell’atto di pungolare con una lancia i dannati spinti all’inferno - nella mano sinistra tiene una figurina umana che posa su di una grande bilancia, sostenuta dalla mano divina, in attesa di essere pesata e giudicata - e San Bartolomeo. Lungo le pareti la Madonna è doppiamente ritratta mentre allatta Gesù bambino e nella sua veste di Misericordia, sotto il cui mantello si raccolgono i devoti in preghiera. Sopra l’altare, a sostituzione dell’antica pala andata perduta, c'è una gigantografia di un moderno San Michele.
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Il GESTO: raccogliere un SASSO.
L'itinerario offre, ogni tanto, la possibilità di avvicinarsi al Fiume Adige dove, in certi mesi dell’anno, sono accessibili delle vere spiagge dove si possono bagnare i piedi in acqua. Appena ne vedete l’opportunità, raccogliete un sasso dell’Adige levigato dall’acqua, come quelli con i quali è stata costruita la Chiesetta di San Michele Arcangelo di Gaium. Vi sarà utile quando la raggiungerete!
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SANTA LUCIA DI POL
La Chiesa viene ricordata già nel 1184 quando, come tutto il territorio di Santa Lucia, si trovava sotto la giurisdizione del Vescovo di Verona. Divenne centro regolare di culto nella seconda metà del Cinquecento e rimase sotto l’autorità vescovile fino al 1867. Quando nel 1949 la località ottenne dignità di parrocchia fu necessario costruire una nuova chiesa perché l’Antico Oratorio Romanico di Santa Lucia, che nei primi del Novecento veniva usato anche come scuola, risultava ormai abbandonato e bisognoso di restauri.
Oggi la Chiesetta di Santa Lucia accoglie di nuovo i fedeli, mostrando lungo le pareti i pregevoli resti di affreschi del tardo medioevo. Molti i Santi raffigurati assieme a rappresentazioni mariane e a quella della crocefissione. Nella parete posteriore della Chiesa si erge il piccolo campanile che possedeva una sola campana e sul quale funzionava un orologio. La tradizione racconta che Napoleone, dai colli di Piovezzano, vi leggesse le ore con il binocolo durante la battaglia di Rivoli.
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SAN CRISTOFORO - Protettore dei viaggiatori
All’interno di Santa Lucia di Pol e sul campanile di San Michele Arcangelo di Gaium spicca la figura di San Cristoforo. Il nome significa “portatore di Cristo”, per questo è raffigurato con Gesù bambino sulle spalle: un gigante che impugna nella mano destra il bastone, mutato in ramo di palma, che tiene il bambino sulla spalla sinistra mentre questo lo abbraccia. Martirizzato intorno al 250 d.C., anche San Cristoforo è un Santo legato ai fiumi, per una leggenda che lo immagina come un colosso, burbero e solitario, che faceva il traghettatore. Questa narra che una notte un bambino chiese al gigante di portarlo alla riva opposta. Anche se piccolo e leggero, il povero gigante, man mano che guadava il fiume, sentiva che il peso del bambino aumentava e le acque si facevano sempre più impetuose, finché riuscì a portarlo nella riva opposta stremato dalla fatica. Fu in quel momento che il bambino svelò la sua identità, aggiungendo che portando il Cristo, a sua volta, aveva portato il peso del mondo. San Cristoforo veniva invocato contro la “mala morte”, quella accidentale, che non lascia il tempo di un pentimento in extremis. Per la pietà popolare, un’invocazione al Santo era sufficiente per preservare il devoto da incidenti durante la giornata.
Nell’affresco di Santa Lucia di Pol il bambino è vestito con una tunica rossa su cui porta uno svolazzante mantello foderato di pelliccia d’ermellino, la stessa pelliccia che riveste anche il manto del Santo.
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LE ACQUE TERMALI
Esiste un vasto territorio di pianura compreso tra Sant’Ambrogio, San Pietro in Cariano, Pescantina, Pastrengo, Lazise, Bardolino, Peschiera e Castelnuovo, in cui dai numerosi pozzi scavati nei sedimenti alluvionali sorgano acque calde che raggiungono temperature variabili tra i 15 e 52 ºC. Due in particolare quelli attivi vicino alla Chiesetta di Santa Lucia, in località di Ospedaletto, il Pozzo di Acquardens e il Pozzo di Villa Quaranta.
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SANTA MARIA MADDALENA - Patrona dei penitenti
Maria Maddalena è erroneamente ricordata come una prostituta redenta, ma nei Vangeli non vi sono tracce che la fanno pensare tale. L’idea iniziò a girare intorno al VI secolo. Maria Maddalena, discepola guarita da Gesù (Lc 8,1-3), può essere considerata la prima pellegrina cristiana di Terra Santa, perché si recò al Santo Sepolcro, per scoprire che Gesù non era morto, ma risorto (Gv 20,11-18). A motivo di questo speciale incontro avuto con il Maestro, che l’ha inviata agli apostoli ad annunciare di averlo incontrato facendola prima testimone del Risorto, è stata chiamata da San Tommaso d’Aquino “apostola degli apostoli”. Per questo Papa Francesco ha voluto elevare al grado di “festa” la memoria obbligatoria del 22 luglio nel calendario romano.
Una tradizione antica racconta che abbia evangelizzato molti territori della Provenza con i fratelli Marta e Lazzaro ed altri compagni, dopo essere sbarcati a Saint Marie de la Mer. La Provenza è costellata di memorie dedicate a questi primi evangelizzatori, tanto che alcune chiese conservano importanti reliquie e sono diventate, lungo i secoli, mete di pellegrinaggio.
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TRAFFICO FLUVIALE E COMMERCIO DEL MARMO SUL FIUME ADIGE
Il legame tra Verona e il marmo è antichissimo, in particolare grazie al rosso ammonitico e il biancone delle sue alture che colorano da secoli la città. L'escavazione e la lavorazione della pietra si sviluppò fin dall’epoca romana. Dal Cinquecento emersero delle famiglie di marmisti, o “taiapreda” come si diceva allora, ben introdotte nei commerci con Venezia e l’oltralpe, verso cui spedivano imbarcazioni cariche di pietre sbozzate o lastre di pietra viva, ma anche opere finite, come gli altari per le chiese o i monumenti funerari.
Il porto principale era quello di Pescantina, ma venivano usati anche quelli minori, come quello di Ponton. Inoltre, la forza della corrente del fiume alimentava gli impianti delle segherie di marmo che si svilupparono così lungo il corso dell’Adige.
Verso la fine del Settecento la polvere da sparo e, successivamente, la segatura meccanica, consentirono al settore della pietra di svilupparsi. In Valpolicella la lavorazione del marmo si allargò da Sant’ Ambrogio verso l’Adige, interessando l’area compresa da Sega di Cavaion a Dolcè, e anche quella del Caprinese, trasformando il paesaggio in un vasto polo industriale per il marmo.
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CHIESA DI SAN MICHELE DI GAIUM
Eretta nel 1562, la Chiesetta è costruita su una più antica del XII secolo ed è affiancata da un cimitero. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale fu bombardata e, andata parzialmente distrutta, venne abbandonata. Tra il 1950 ed il 1951 una parte di Chiesa cinquecentesca venne ricostruita, restituendo così alla comunità un luogo in cui raccogliersi in preghiera. Di età romanica resta il campanile, su cui svetta la figura affrescata di San Cristoforo che trasposta Gesù bambino sulla spalla, la cui vista doveva rassicurare i naviganti che scendevano lungo l’Adige. Dal 2005 la Chiesetta è stata presa a cuore dall’Associazione BALDOfestival che negli ultimi anni ha portato a termine una campagna di studi con scavo archeologico e il restauro della struttura e degli affreschi.
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Il GESTO: restituire il SASSO
È arrivato il momento di restituire al creato il vostro sasso, nel luogo dedicato presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Gaium. Potete scriverci sopra il vostro nome e la data. San Michele lo utilizzerà a vostro vantaggio quando si dovrà pesare la vostra anima. La preghiera che segue è antica e la recitano ancora oggi i pellegrini di Santiago quando devono depositare la loro pietra a Cruz de Hierro, a 250 chilometri circa dall’arrivo a Santiago de Compostela.
“O Signore, possa questa pietra,
simbolo dei miei sacrifici lungo il cammino,
che io depongo ai piedi della croce del Salvatore,
aggiungersi alle mie buone azioni nel giorno
in cui le azioni compiute in questa vita verranno giudicate”.
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LA PRESA DI SCIORNE presso la Chiusa di CERAINO (1)
Il Consorzio di Bonifica Veronese a Gaium è proprietario di un’importante centrale di derivazione e della storica Presa in località Sciorne di Rivoli, realizzata fra il 1906 e il 1914 alla Chiusa di Ceraino, cioè la stretta gola dove l’Adige attraversa le pareti verticali tra il Monte Pastello e i colli intorno a Rivoli. Ancora perfettamente funzionante, la presa svolge un ruolo fondamentale nella gestione idraulica del territorio, immettendo l’acqua nel Canale Agro Veronese, scavato sulla destra dell’Adige, che arriva nei pressi del Chievo dove si divide in direzione di San Giovanni Lupatoto e Sommacampagna; dal 15 aprile al 30 settembre di ogni anno il Consorzio preleva l'acqua dell'Adige per irrigare i campi. Dalla località di Sciorne ha inizio una galleria scavata nella roccia che si congiunge al regolatore di Rivolti, da dove parte il canale.
Salendo dalla Croce di Gaium verso la Strada della Rocca, s’oltrepassa il punto in cui il canale inizia il suo corso a cielo aperto.
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LA CROCE DI GAIUM
Scolpita nel 1790 dalla Bottega di Antonio Tinelli, famoso lapicida di Lubiara in frazione di Caprino, la Croce di Gaium appartiene alla numerosa serie di “croci della passione” che si trovano ai crocicchi di tante località di quest’area del Baldo. La croce venne realizzata in rosso ammonitico e ripropone le consuete raffigurazioni degli strumenti della passione: lance incrociate, tunica, tenaglia e martello, a cui s’aggiungono, soprastanti, il patibolo, i dadi con i quali i soldati di guardia tirarono a sorte la tunica di Gesù, e il gallo, allusione al diniego di Pietro ed al suo pentimento.
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Il Gesto: il SEGNO DELLA CROCE
Non temere di fare una breve sosta, appena un istante, davanti alla grande Croce di Gaium, prima di salire per Rivoli, compiendo il gesto del segno della croce. Il suo significato è profondo. Avete iniziato ad abituarvi ai Capitelli votivi, i segni religiosi del pellegrinaggio. Sulla strada che state prendendo ne incontrerete altri, come quello della Madonna dell’Edera.
Consolidato dai tempi di Tertulliano ed Origene, tra il II e III secolo, il segno della croce è il gesto che i cristiani fanno su sé stessi, ma anche, con il pollice destro, sulle persone care e sulla fronte dei bambini come segno di benedizione. Il gesto è accompagnato da una formula breve, scandita sui quattro punti del corpo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In pratica, con questo gesto affermiamo in modo breve e visibile la nostra fede nella passione, morte e risurrezione di Gesù, riassunto nel simbolo della croce, e nel Dio uno e trino, riassunto nella formula.
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LA SALITA VERSO RIVOLI inizia dalla croce di Gaium.
Quando si arriva all’altezza del canale inizia la ciclabile percorribile anche a piedi. I pedoni e i pellegrini singoli sono solitamente tollerati dai ciclisti, basta porre attenzione. Dopo circa 600 metri dalla Croce della Passione di Gaium, una volta entrati sulla Strada della Rocca e superato il canale, è possibile fare rifornimento d’acqua presso una fontanella. La meta di questa seconda tappa è la Chiesa parrocchiale in Piazza Busolli, un Santuario Mariano dedicato alla MADONNA DEL ROSARIO, accompagnata da alcuni santi molto legati ai pellegrini. In chiesa vi invitiamo ad ascoltare: “Dalle loro lance faranno falci”.
Rivoli è un’ottima sosta per accedere a servizi di ristorazione e alloggio. Sul sito troverai
agriturismi e BED&BREAKFAST che sono convenzionati con il sentiero:
https://www.sentierodimaria.it/sulcammino-di-maria/ospitalita
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LA PRESA DI SCIORNE presso la Chiusa di CERAINO (2)
Il Sentiero di Maria, risalendo da Gaium a Rivoli, fiancheggia il PARCO EOLICO di Rivoli Veronese realizzato sul Monte Mesa che offre la particolarità di osservare prati ricchi di orchidee selvatiche. Dal 2013 le pale installate ruotano quando la velocità del vento è tra i 3 e i 24 metri al secondo raggiungendo la massima produzione di energia dagli 11 ai 24 metri al secondo. [Il Parco è dotato di un “percorso didattico” che permette di documentarsi sulle particolarità tecnico-ambientali del sito, grazie a pannelli e didascalie di spiegazione dell’impianto eolico e delle specie floreali. Dalla sua inaugurazione l’impianto soddisfa il fabbisogno energetico di circa 5.000 famiglie all’anno. Vengono così risparmiate annualmente 2.750 tonnellate di petrolio e 6.400 tonnellate di Co2.]
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FORTE WOHLGEMUTH
Il Forte di Rivoli fu costruito tra il 1850 e il 1851 su ordine del Feldmaresciallo Radetzky, in cima alla collina chiamata Monte Castello, e venne intitolato "Wohlgemuth" in onore di un generale austriaco distintosi nella prima guerra d’indipendenza. Con quelli di Ceraino e di Monte difendeva le strade che da Affi, passando a Rivoli, collegavano il Lago di Garda all'Adige.
Originariamente edificato per proteggere i confini austriaci (quindi rivolto a sud) con la conquista italiana venne completato fortificando la parte esposta a nord. A quest’ultimo adattamento si deve l'attuale forma cilindrica della fortezza. Oggi il Forte e il complesso circostante di fortificazioni ospitano un Museo della Prima Guerra Mondiale con l'esposizione di reperti e documenti.

Waypoints

PictographReligious site Altitude 339 ft

San Michele Arcangelo di Gaium

PictographIntersection Altitude 312 ft

Più 1 km. (a/r dritto) si può vedere esterno Chiesa San Michele Arcangelo di Gaium

PictographIntersection Altitude 313 ft

A sx si comincia a salire verso Rivoli - km.13

PictographMountain hut Altitude 632 ft

B+B: Locanda al Museo

PictographWaypoint Altitude 638 ft

Rivoli Veronese

PictographProvisioning Altitude 323 ft

Agritur La Colombara

PictographWaypoint Altitude 341 ft

Gaium - km.12

PictographWaypoint Altitude 315 ft

(Sega)

PictographWaypoint Altitude 335 ft

Ponton - km.8

PictographReligious site Altitude 323 ft

S.Maria Maddalena di Ponton

PictographReligious site Altitude 302 ft

S.Lucia di Pol - km.5

PictographReligious site Altitude 277 ft

S.Michele Arcangelo di Arcè

PictographWaypoint Altitude 400 ft

B+B ?

PictographWaypoint Altitude 403 ft

B+B ?

PictographWaypoint Altitude 410 ft

B+B ?

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