Padova, lungo il Brenta fino alla Boschettona
near Battaglia Terme, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Questa volta parto da casa, Battaglia Terme, subito il consueto Castello del Catajo e poi via sull'argine fino a Padova. I primi dieci chilometri sono su asfalto (pessimo) poi sterra su ghiaia fino a Padova. Il traffico di Padova si riesce ad evitare seguendo i cartelli della ciclabile I1.
Si passa sotto il ponte del Bassanello, si risale e al primo ponte (pedonale) di passa dall'altra sponda, qui è sempre sterrato, ma c'è molto affollamento di pedoni, podisti e ciclisti di ogni tipo quindi non si può procedere troppo forte.
Quando si arriva a quella che sembra la fine dell'argine si passa il ponte, e si cambia argine, dritti fino quasi a Strà. Volendo si può fare una breve divagazione fino a Villa Pisani, io tiro dritto (in realtà svolto prima) e tengo l'argine del Brenta, sempre sterrato (prima bella ghiaia, poi un po' più sassoso, sempre facile) ma molto meno trafficato. Qui è sempre, terribilmente, dritta fino a quasi Codevigo.
Prima dell'abitato un altro cambio di argine e qualche stradina ci porta a costeggiare la Statale Romea, la stradina è un tratturo, non su ghiaia ma su terra e erba, questo è il tratto più faticoso del giro, è molto più faticoso pedalare e le velocità sono più lente. Si passa sotto alla Romea e si arriva alle valli di Chioggia, un po' di ghiaia e si vedono i primi casoni, piccola divagazione fino al casone di Millecampi, caro a mio padre, e poi un altro lungo tratto di tratturo erboso fino alla spiaggia della Boschettona, poi si torna in asfalto (molto brutto), giro turistico e poi si ritorna.
Si deve attraversare la Statale Romea, non ci sono semafori bisogna stare attenti perchè il traffico è tantissimo.
Pochi chilometri, fino a Santa Margherita e si prende una serie di argini e tratturi, un po' ghiaia, un po' terra fino a Pontelongo.
Da Pontelongo a Bovolenta ci sono un po' di chilometri asfaltati, i più noiosi del giro, una decina; dopo Bovolenta riparte la ghiaia. Si passa Cagnola, qualche metro in asfalto e poi ultimo tratto, lungo di ghiaia che ci riporta a Battaglia Terme.
Giro di per sè facile, non c'è nessuna difficoltà altimetrica (ci mancherebbe!) e nessun tratto di sterrato difficile, l'unica insidia la distanza.
Si passa sotto il ponte del Bassanello, si risale e al primo ponte (pedonale) di passa dall'altra sponda, qui è sempre sterrato, ma c'è molto affollamento di pedoni, podisti e ciclisti di ogni tipo quindi non si può procedere troppo forte.
Quando si arriva a quella che sembra la fine dell'argine si passa il ponte, e si cambia argine, dritti fino quasi a Strà. Volendo si può fare una breve divagazione fino a Villa Pisani, io tiro dritto (in realtà svolto prima) e tengo l'argine del Brenta, sempre sterrato (prima bella ghiaia, poi un po' più sassoso, sempre facile) ma molto meno trafficato. Qui è sempre, terribilmente, dritta fino a quasi Codevigo.
Prima dell'abitato un altro cambio di argine e qualche stradina ci porta a costeggiare la Statale Romea, la stradina è un tratturo, non su ghiaia ma su terra e erba, questo è il tratto più faticoso del giro, è molto più faticoso pedalare e le velocità sono più lente. Si passa sotto alla Romea e si arriva alle valli di Chioggia, un po' di ghiaia e si vedono i primi casoni, piccola divagazione fino al casone di Millecampi, caro a mio padre, e poi un altro lungo tratto di tratturo erboso fino alla spiaggia della Boschettona, poi si torna in asfalto (molto brutto), giro turistico e poi si ritorna.
Si deve attraversare la Statale Romea, non ci sono semafori bisogna stare attenti perchè il traffico è tantissimo.
Pochi chilometri, fino a Santa Margherita e si prende una serie di argini e tratturi, un po' ghiaia, un po' terra fino a Pontelongo.
Da Pontelongo a Bovolenta ci sono un po' di chilometri asfaltati, i più noiosi del giro, una decina; dopo Bovolenta riparte la ghiaia. Si passa Cagnola, qualche metro in asfalto e poi ultimo tratto, lungo di ghiaia che ci riporta a Battaglia Terme.
Giro di per sè facile, non c'è nessuna difficoltà altimetrica (ci mancherebbe!) e nessun tratto di sterrato difficile, l'unica insidia la distanza.
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