Gravelata domenicale 2

Secondo appuntamento domenicale consecutivo con la gravel, stavolta con un tracciato con meno sterrato e più asfalto, un percorso scelto non tanto per una personale passione verso i “fondi bituminosi” (non sono mai stato una persona da “bici stradale”), quanto per l’esigenza di creare un anello “logico” che mi riportasse al punto di partenza. Poi bisogna distinguere la tipologia di asfalto, perché se l’asfalto (o assimilati) significa pista ciclabile, lontano dal traffico veicolare, magari in un bel contesto ambiental-paesaggistico, allora OK.
Come di mia consuetudine, cerco di creare tracciati che seguano il più possibile i percorsi ciclabili mappati, sia che essi siano posti su sedime dedicato, sia che si svolgano lungo la viabilità ordinaria; senza far mancare, se possibile, quel pizzico di storia, natura e contesto paesaggistico che aiuta a creare quel giusto mix che da più “pepe” a un percorso escursionistico.
Dopo questa premessa “filosofica” due parole sul tracciato:
La mission di quest’uscita era quella di andare a scoprire la pianura posta tra la parte meridionale dei Monti Berici e i Colli euganei.
Alcuni tratti si sono rivelati particolarmente interessanti e piacevoli, primi fra tutti il tratto che fiancheggia il fiume Guà (percorso cicloturistico del Colognese) e il tratto della “ciclabile dei Colli Euganei”, che fiancheggia i lati est e nord del Monte Lozzo. Una nota positiva va anche alla “pista ciclopedonale Vò-Agugliaro”, che corre lungo l’argine dello “Scolo Liona”, dove mi sono “permesso” di fare anche una piccola variante lungo un sentiero arginale, in pieno “spirito gravel”.