todi, con il fango per la via amerina
near (former) Roman Catholic Diocese of Todi, Umbria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
ah il fango! esperienza da fare almeno una volta, questo ci siamo detti ed abbiamo scelto la via amerina, che tutti ci sconsigliavano, appunto, per il fango.
si parte, more solito, dal centro di todi, si scende per la serpentina ed eccoci arrivati a pontenaia. Prendiamo la strada per torregentile e dopo poco deviamo a sinistra (palina segnavia) per la via amerina. Iniziamo la salita su sterrato ben mantenuto, con il ghiaccio che stride sotto le ruote. Senza salire fino al bivio «ufficiale» per la via amerina deviamo subito a destra, arriviamo ad una casa e da qui prendiamo un sentiero che sale nel bosco. Il single-track, molto manovrato, ci fa salire faticosamente, troviamo addirittura neve indurita dal -4 di questa notte. Continuiamo a salire vedendo sopra di noi vasciano, poi ci immettiamo in una strada che inizia a scendere, ricollegiandoci con il tracciato originario della via amerina. Ecco il primo ponte, la strada è ormai diventata un dolce saliscendi, inizia prepotentemente il fango che nel tracciato ormai pianeggiante la fa da padrone, nè il ghiaccio che pure abbonda ci protegge. La bici avanza con fatica, entra nelle pozzanghere fino al mozzo, attraversiamo i ruscelli che incrociano la strada scendendo dal pendio verso l'arnata. E' più il tempo che passiamo a scrostare catena e ruote dal fango che quello che passiamo in sella. Finalmente arriviamo al secondo ponte ed il guado ci consente un buon lavaggio delle bici. Dopo il ponte, anzichè andare dritti per totrregentile scegliamo di proseguire a sinistra per la via amerina. Alla prima casa prendiamo a destra per il bosco, su una strada che si inerpica sul fianco della collina, in alto a destra scorgiamo torre olivola, a sinistra camerata. La strada molto bella peggiora subito, perchè i mezzi dei taglialegna l'hanno dissestata profondamente, in più è solcata da ruscelli che impastano terra e foglie. E così s'impastano anche ruote e catena, sempre più a fondo, ad un certo punto le bici si bloccano e non ci resta che caricarcele in spalla. Maledicendo l'idea romantica di affrontare a testa alta le forze della natura un pò pedalando e molto arrancando piano piano riusciamo a guadagnare terreno, ed arriviamo finalmente a torre olivola. Purtroppo la catena di enzo non vuole saperne, così dobbiamo rinunciare a salire a torrebaldo. Scendiamo scornati a torregentile ma ci giunge in soccorso addirittura il cimitero...è qui con l'acqua della fontanella ed una scopa provvidenziale che riusciamo a ripulire almeno in parte le bici. Dicorsa scendiamo a pontenaia e da qui risaliamo a todi.
Se volete fare l'esperienza del fango fate come noi, scegliete questo itinerario dopo le piogge.
Tutti sono bravi ad andarci d'estate...
si parte, more solito, dal centro di todi, si scende per la serpentina ed eccoci arrivati a pontenaia. Prendiamo la strada per torregentile e dopo poco deviamo a sinistra (palina segnavia) per la via amerina. Iniziamo la salita su sterrato ben mantenuto, con il ghiaccio che stride sotto le ruote. Senza salire fino al bivio «ufficiale» per la via amerina deviamo subito a destra, arriviamo ad una casa e da qui prendiamo un sentiero che sale nel bosco. Il single-track, molto manovrato, ci fa salire faticosamente, troviamo addirittura neve indurita dal -4 di questa notte. Continuiamo a salire vedendo sopra di noi vasciano, poi ci immettiamo in una strada che inizia a scendere, ricollegiandoci con il tracciato originario della via amerina. Ecco il primo ponte, la strada è ormai diventata un dolce saliscendi, inizia prepotentemente il fango che nel tracciato ormai pianeggiante la fa da padrone, nè il ghiaccio che pure abbonda ci protegge. La bici avanza con fatica, entra nelle pozzanghere fino al mozzo, attraversiamo i ruscelli che incrociano la strada scendendo dal pendio verso l'arnata. E' più il tempo che passiamo a scrostare catena e ruote dal fango che quello che passiamo in sella. Finalmente arriviamo al secondo ponte ed il guado ci consente un buon lavaggio delle bici. Dopo il ponte, anzichè andare dritti per totrregentile scegliamo di proseguire a sinistra per la via amerina. Alla prima casa prendiamo a destra per il bosco, su una strada che si inerpica sul fianco della collina, in alto a destra scorgiamo torre olivola, a sinistra camerata. La strada molto bella peggiora subito, perchè i mezzi dei taglialegna l'hanno dissestata profondamente, in più è solcata da ruscelli che impastano terra e foglie. E così s'impastano anche ruote e catena, sempre più a fondo, ad un certo punto le bici si bloccano e non ci resta che caricarcele in spalla. Maledicendo l'idea romantica di affrontare a testa alta le forze della natura un pò pedalando e molto arrancando piano piano riusciamo a guadagnare terreno, ed arriviamo finalmente a torre olivola. Purtroppo la catena di enzo non vuole saperne, così dobbiamo rinunciare a salire a torrebaldo. Scendiamo scornati a torregentile ma ci giunge in soccorso addirittura il cimitero...è qui con l'acqua della fontanella ed una scopa provvidenziale che riusciamo a ripulire almeno in parte le bici. Dicorsa scendiamo a pontenaia e da qui risaliamo a todi.
Se volete fare l'esperienza del fango fate come noi, scegliete questo itinerario dopo le piogge.
Tutti sono bravi ad andarci d'estate...
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bella esperienza, faticosa e creativa.
La strada, metafora della Vita, ci insegna a gestire il percorso, ogni percorso. Anche i cosiddetti rischi prevedibili non sono privi di incognite e fatiche improvvise, ed è nella gestione di questi che lavora l'accrescimento esperienziale e la formazione caratteriale del "biker".
Consiglio di non sottrarsi all'esperienza del "fango", perché questo, prima o poi, si presenterà in tutta la sua complessità e gestirlo sarà liberatorio...