Sentieri, sterrate, santuari, chiese, castelli, laghi e creste. Una Vittorio Veneto tutta da scoprire.
near Serravalle, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Era da un po che volevo percorrere in mtb la cresta di Fregona, o, come viene anche chiamato, il sentiero panoramico della Madonna della Salute. L'ho messo come fiore all'ochiello del giro odierno, che ha, comunque, tante altre belle cose da vedere (e anche da pedalare).
Si parte dal parcheggio presso le "porte" di Vittorio Veneto (nord). Praticamente dirimpetto all'intersezione tra la strada che esce da Serravalle e va verso l'autostrada e quella che da li si dirama verso Revine/Follina.
Si percorre la via interna che porta a Serravalle e, in corrispondenza del dosso, si devia a dx e, per cementata, si sale a Coi Alti. Qui si segue il sentiero Unesco di recente nomina e si arriva a Nogarolo (sempre pedalabile eccetto un brevissimo salto in cui si spinge).
A Nogarolo si prende il 1051. Parte con pendenze umane, ma poi si impenna e diventa difficile, non tanto per la pendenza vera e propria, ma per il fondo abbastanza sassoso. Comunque lo si fa e si arriva a spianare tra bei prati e bei panorami. Si passa presso la baita da Ciano (aprire e chiudere il cancello) e si scende fino al passo san Lorenzo. Nota: se non volete sobbarcarvi questa faticosa salita, scendete fino al bivio stradale verso san Lorenzo (da Nogarolo) e salite per strada asfaltata.
Dal passo si scende verso il piccolo borgo di Castagnè. Avanti finchè la strada termina con un cancello di una proprietà privata (difesa da una mare a di cani latranti). Al cancello si va a dx per st che, molto lungamente e con qualche piccolo saliscendi, ci porta ad incrociare una mulattiera che sale verso le Perdonanze, che si raggiungono in breve tempo. Qui si prosegue verso est fino ad imboccare la tecnica e, se bagnata, difficile, discesa per la val Sian (la presente traccia la imbocca in linea retta sulla discesa delle perdonanze, passando davanti ad una casa; se la casa è presidiata, scendete ed aggirate la proprietà seguendo le segnalazioni).
La discesa termina sotto il viadotto autostradale, con alcuni tratti difficili. Raggiunta l'asfaltata si devia a sx e più avanti a dx seguendo la traccia gpx. Con un'ansa molto profonda, per bellissimo st, quasi ad isolivello, si arriverà sulla strada che porta al Castello di san Martino, sede vescovile. Dal castello si scende al duomo di Vittorio Veneto e da questo, seguendo sempre la traccia, ci si immette nella ciclopedonale che costeggia il Meschio (bella, attenti ai pedoni). Si segue il lungo tratto che ci porterà ad affronate la breve rampa che passa sopra i condotti di un impianto idraulico. Si sale fino a raggiungere il filo di cresta (si fa per dire) e si segue a lungo il canale artificiale. Alla fine dello stesso, attraversando la provinciale, si sale per rampa a scollinare la costa che abbiamo di fronte e si scende per erbosa fino a raggiungere il bel lago (artificiale) Madruc.
Foto di rito e via verso la provinciale che sale al Cansiglio. Ci si immette e la si segue verso ovest per poche centinaia di metri fino ad un bivio al quale giriamo seccamente a dx per salire verso il piccolo abitato di Colors. Raggiunto il borgo ed attraversata in maniera perpendicolare la provinciale che porta verso le grotte del Calieron e Sonego, si continua a salire per rampa cementata e sterrata. Quindi si gira seccamente a sx e si sale per evidente traccia fino sul filo della cresta di Fregona. Nota: per chi vuole evitare di percorrere la difficile (ma bellissima) cresta che scende verso Vittorio Veneto, si può andare a dx e, sempre per bellissimo e sicuro st, si raggiunge il micro centro di Piadera Bassa, dal quale si può scendere o per asfaltata o per bellissimo st detto "troi dei cavai" per ricongiungersi in basso, a cresta terminata, con la traccia madre della nostra uscita.
A chi vuole, invece, seguire la cresta, si raccomanda la massima attenzione e si consiglia di evitare i tratti più ardui (per esperti e temerari, nonche molto ben protetti) utilizzando le due deviazioni a sx che, seppur non certo facili, almeno sono al riparo di fatali cadute nel vuoto. Arrivati in basso, presso un bivio, si gira a sx (180°) e si prende un bellissimo st che ci conduce alla chiesa della Madonna della Salute. Da questa, scendendo dai gradini, si prende il st (non continuare a scendere per gradini) che ci porterà in basso (con una contropendenza di una trentina di metri (d+) nel fondovalle. Qui, seguendo sempre il gpx, si risale a al santuario di santa Augusta (mistico, mitico e panoramico). Quindi l'ultima discesa per una mulattiera molto sassosa, che richede attenzione, braccia e da percorrere con terreno asciutto. Nota: se volete evitare questa difficile discesa, proseguite per la sterrata che vi porterà al borgo di Pradal Centro, dal quale potete scendere a VV per comoda asfaltata.
Giro stupendo. Seguendo le note, abbasserete il livello di difficoltà di un bel po. Fate secondo le vostre capacità. Ma ricordatevi che rischiare non è sempre una scelta saggia.
Si parte dal parcheggio presso le "porte" di Vittorio Veneto (nord). Praticamente dirimpetto all'intersezione tra la strada che esce da Serravalle e va verso l'autostrada e quella che da li si dirama verso Revine/Follina.
Si percorre la via interna che porta a Serravalle e, in corrispondenza del dosso, si devia a dx e, per cementata, si sale a Coi Alti. Qui si segue il sentiero Unesco di recente nomina e si arriva a Nogarolo (sempre pedalabile eccetto un brevissimo salto in cui si spinge).
A Nogarolo si prende il 1051. Parte con pendenze umane, ma poi si impenna e diventa difficile, non tanto per la pendenza vera e propria, ma per il fondo abbastanza sassoso. Comunque lo si fa e si arriva a spianare tra bei prati e bei panorami. Si passa presso la baita da Ciano (aprire e chiudere il cancello) e si scende fino al passo san Lorenzo. Nota: se non volete sobbarcarvi questa faticosa salita, scendete fino al bivio stradale verso san Lorenzo (da Nogarolo) e salite per strada asfaltata.
Dal passo si scende verso il piccolo borgo di Castagnè. Avanti finchè la strada termina con un cancello di una proprietà privata (difesa da una mare a di cani latranti). Al cancello si va a dx per st che, molto lungamente e con qualche piccolo saliscendi, ci porta ad incrociare una mulattiera che sale verso le Perdonanze, che si raggiungono in breve tempo. Qui si prosegue verso est fino ad imboccare la tecnica e, se bagnata, difficile, discesa per la val Sian (la presente traccia la imbocca in linea retta sulla discesa delle perdonanze, passando davanti ad una casa; se la casa è presidiata, scendete ed aggirate la proprietà seguendo le segnalazioni).
La discesa termina sotto il viadotto autostradale, con alcuni tratti difficili. Raggiunta l'asfaltata si devia a sx e più avanti a dx seguendo la traccia gpx. Con un'ansa molto profonda, per bellissimo st, quasi ad isolivello, si arriverà sulla strada che porta al Castello di san Martino, sede vescovile. Dal castello si scende al duomo di Vittorio Veneto e da questo, seguendo sempre la traccia, ci si immette nella ciclopedonale che costeggia il Meschio (bella, attenti ai pedoni). Si segue il lungo tratto che ci porterà ad affronate la breve rampa che passa sopra i condotti di un impianto idraulico. Si sale fino a raggiungere il filo di cresta (si fa per dire) e si segue a lungo il canale artificiale. Alla fine dello stesso, attraversando la provinciale, si sale per rampa a scollinare la costa che abbiamo di fronte e si scende per erbosa fino a raggiungere il bel lago (artificiale) Madruc.
Foto di rito e via verso la provinciale che sale al Cansiglio. Ci si immette e la si segue verso ovest per poche centinaia di metri fino ad un bivio al quale giriamo seccamente a dx per salire verso il piccolo abitato di Colors. Raggiunto il borgo ed attraversata in maniera perpendicolare la provinciale che porta verso le grotte del Calieron e Sonego, si continua a salire per rampa cementata e sterrata. Quindi si gira seccamente a sx e si sale per evidente traccia fino sul filo della cresta di Fregona. Nota: per chi vuole evitare di percorrere la difficile (ma bellissima) cresta che scende verso Vittorio Veneto, si può andare a dx e, sempre per bellissimo e sicuro st, si raggiunge il micro centro di Piadera Bassa, dal quale si può scendere o per asfaltata o per bellissimo st detto "troi dei cavai" per ricongiungersi in basso, a cresta terminata, con la traccia madre della nostra uscita.
A chi vuole, invece, seguire la cresta, si raccomanda la massima attenzione e si consiglia di evitare i tratti più ardui (per esperti e temerari, nonche molto ben protetti) utilizzando le due deviazioni a sx che, seppur non certo facili, almeno sono al riparo di fatali cadute nel vuoto. Arrivati in basso, presso un bivio, si gira a sx (180°) e si prende un bellissimo st che ci conduce alla chiesa della Madonna della Salute. Da questa, scendendo dai gradini, si prende il st (non continuare a scendere per gradini) che ci porterà in basso (con una contropendenza di una trentina di metri (d+) nel fondovalle. Qui, seguendo sempre il gpx, si risale a al santuario di santa Augusta (mistico, mitico e panoramico). Quindi l'ultima discesa per una mulattiera molto sassosa, che richede attenzione, braccia e da percorrere con terreno asciutto. Nota: se volete evitare questa difficile discesa, proseguite per la sterrata che vi porterà al borgo di Pradal Centro, dal quale potete scendere a VV per comoda asfaltata.
Giro stupendo. Seguendo le note, abbasserete il livello di difficoltà di un bel po. Fate secondo le vostre capacità. Ma ricordatevi che rischiare non è sempre una scelta saggia.
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