Ru e vallone di By
near Mont-Rion, Valle d’Aosta (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Parto dal bel parcheggio vicino all’alpeggio “Champillon” con l’idea di seguire il Ru de By fino a quando non diventa troppo complicato per farlo in solitaria
Inizo con l’idea di salire al rifugio di mattia ma poi visto che ho dovuto fare il giro di mattina e c’è il rischio di fare divagazioni, il tempo diventa scarso cosi ritorno sul sentiero del ru, sarà per un'altra volta…
Il sentiero del Ru che all’inizio scorre a cielo aperto in un bel bosco è bello anche se un po’ sconnesso poi si continua in mezzo ai pascoli, offrendo splendidi panorami, con qualche tratto arioso anche se mai esposto peccato che allena sopra le baite di Nean un cantiere mi fa deviare verso il basso comunque il sentiero indicato e accanto a un ruscello secco piu sconnesso ma comunque pedalabile, raggiunto un abbeveratoio una sterrata mi tiporta in alto sul tracciato del canale che nel frattempo è intubato e quindi la pista diventa piu larga e inerbita.
Dalle informazioni che ho bisognerebbe scendere lungo la sterrata che porta alla baita Ansermin, pero vogli o andare a vedere fin dove posso spingermi, proseguo tranquillo per circa un kilometro e mezzo poi di colpo dietro un curvone il sentiero si restringe, il il salt di roccia a valle diventa importante, mi fermo nel primo spiazzo adatto all’inversione e proseguo un tratto a piedi, viste le caratteristiche del percorso e sapendo che oltre dovrebbe peggiorare faccio dietrofront…
Sceso a Ansermin seguo la poderale che percorre tutta la vallata, arrivato a By dove ci sono le prime baite a volta interrate e si vede il bel lago artificiale di Farinet, poco dopo una marmottina curiosa sembra in posa per farsi fotografare, proseguo, passo La Balme, poco prima di Lombardin inizio a seguire una sterrata ma torno indietro per segiure i cartelli dell’ippovia, intravedo i laghi di Thoules e continuo fino all’ultima baita dove finisce la strada , poco prima c’è il “Modarc” una scultura in corten che inquadra il Col fenetre Durand e rende omaggio ai passaggi transfrontalieri tra i valligiani Valdostani e Svizzeri.
Mi fermo alla baita di Thoules per chiedere informazioni, mi sarebbe piaciuto trovare la Tza de Filone di cui avevo progettato la ristrutturazione almeno 35 anni fa, parlo un po’ con l’Arpian che scopro essere quasi un vicino di casa e che l’alpeggio che mi interessava lo avrei trovato seguendo la strada che ho abbandonato.
La discesa è mozzafiato, la strada che non è troppo ripida ha il fondo abbastanza liscio e quindi consente di mantenere in sicurezza una velocità elevata, scendendo incontro un altro ciclista con la muscolare che avevo visto prima e che è riuscito a fare tutto il percorso del ru, la sua descrizione del percorso mi ha confermato di aver fatto molto bene a tornare indietro .
Inizo con l’idea di salire al rifugio di mattia ma poi visto che ho dovuto fare il giro di mattina e c’è il rischio di fare divagazioni, il tempo diventa scarso cosi ritorno sul sentiero del ru, sarà per un'altra volta…
Il sentiero del Ru che all’inizio scorre a cielo aperto in un bel bosco è bello anche se un po’ sconnesso poi si continua in mezzo ai pascoli, offrendo splendidi panorami, con qualche tratto arioso anche se mai esposto peccato che allena sopra le baite di Nean un cantiere mi fa deviare verso il basso comunque il sentiero indicato e accanto a un ruscello secco piu sconnesso ma comunque pedalabile, raggiunto un abbeveratoio una sterrata mi tiporta in alto sul tracciato del canale che nel frattempo è intubato e quindi la pista diventa piu larga e inerbita.
Dalle informazioni che ho bisognerebbe scendere lungo la sterrata che porta alla baita Ansermin, pero vogli o andare a vedere fin dove posso spingermi, proseguo tranquillo per circa un kilometro e mezzo poi di colpo dietro un curvone il sentiero si restringe, il il salt di roccia a valle diventa importante, mi fermo nel primo spiazzo adatto all’inversione e proseguo un tratto a piedi, viste le caratteristiche del percorso e sapendo che oltre dovrebbe peggiorare faccio dietrofront…
Sceso a Ansermin seguo la poderale che percorre tutta la vallata, arrivato a By dove ci sono le prime baite a volta interrate e si vede il bel lago artificiale di Farinet, poco dopo una marmottina curiosa sembra in posa per farsi fotografare, proseguo, passo La Balme, poco prima di Lombardin inizio a seguire una sterrata ma torno indietro per segiure i cartelli dell’ippovia, intravedo i laghi di Thoules e continuo fino all’ultima baita dove finisce la strada , poco prima c’è il “Modarc” una scultura in corten che inquadra il Col fenetre Durand e rende omaggio ai passaggi transfrontalieri tra i valligiani Valdostani e Svizzeri.
Mi fermo alla baita di Thoules per chiedere informazioni, mi sarebbe piaciuto trovare la Tza de Filone di cui avevo progettato la ristrutturazione almeno 35 anni fa, parlo un po’ con l’Arpian che scopro essere quasi un vicino di casa e che l’alpeggio che mi interessava lo avrei trovato seguendo la strada che ho abbandonato.
La discesa è mozzafiato, la strada che non è troppo ripida ha il fondo abbastanza liscio e quindi consente di mantenere in sicurezza una velocità elevata, scendendo incontro un altro ciclista con la muscolare che avevo visto prima e che è riuscito a fare tutto il percorso del ru, la sua descrizione del percorso mi ha confermato di aver fatto molto bene a tornare indietro .
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