Rifugio Bianchet
near La Muda, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Salita al rifugio Bianchet per la sterrata della val Vescovà.
Mi son chiesto chi nel passato si sia inventato questa strada e quante risorse ci siano volute per costruirla.
Non credo sia una struttura militare (unico motivo per uno sforzo simile), non mi sembra ci siano nemmeno grandi pascoli (e non credo si praticasse fienagione sul col dei Gai...), non ci sono opere idroelettriche, non ho visto acquedotti... quindi? Se qualcuno lo sa ben venga.
Stà di fatto che a 1500mt a sud della Muda (lineari, buon parcheggio al ristorante) parte una strada che, dopo un piao di tornanti asfaltati e un bivio, con chiare indicazioni, ci porta al rifugio Bianchet dopo ben otto chilometri belli ripidi e con fondo sassoso per una buona parte. Niente di insormontabile, ma per una muscolare ci vuole un certo impegno.
La strada costeggia una alta parete di roccia nella prima parte, poi, improvvisamente, scende per una cinquantina di metri d- fino ad incontrare il bivio del sentiero "scorciatoia" che inizia sulla agordina con una rampa di scale (direi che per chi vuole salire a piedi questa variante è molto raccomandata).
Quindi, dopo un pò di falsopiano, riprende a salire con diversi tornanti, per superare un salto abbastanza importante. Ci sono dei cartelli che segnalano la pericolosità pr caduta sassi ed è meglio non guardare in alto (siamo in una valle incassatissima).
Quindi di nuovo una depressione, il superamento di un ponte in legno che scavalca il torrente, quindi si risale sul versante a sx orografica, altri tornanti e, finalmente, il prato su cui sorge il Bianchet.
Verso nord abbiamo un'imponente placconata, davanti il col dei Gai e, verso sud, a pochi metri dalla costruzione, si scorge lo Schiara con l'inconfondibile sagoma della Gusela del Vescovà.
In una giornata di sole l'escursione può avere senso, altrimehti direi di soprassedere e rinviare a meteo migliori.
Il ritorno per la via di salita. Alcuni scendono per la scorciatoia iniziale anche con la bici, ma francamente, eviterei.
PS: il disclivello indicato da wikiloc è da dimezzare....
Nb: volendo si può parcheggiare proprio appena dopo aver preso la deviazione asfaltata. Risparmiando così i 3 km ar dalla Muda. Il parcheggio è grande, ma isolato. Non lascerei in auto nulla di valore.
Mi son chiesto chi nel passato si sia inventato questa strada e quante risorse ci siano volute per costruirla.
Non credo sia una struttura militare (unico motivo per uno sforzo simile), non mi sembra ci siano nemmeno grandi pascoli (e non credo si praticasse fienagione sul col dei Gai...), non ci sono opere idroelettriche, non ho visto acquedotti... quindi? Se qualcuno lo sa ben venga.
Stà di fatto che a 1500mt a sud della Muda (lineari, buon parcheggio al ristorante) parte una strada che, dopo un piao di tornanti asfaltati e un bivio, con chiare indicazioni, ci porta al rifugio Bianchet dopo ben otto chilometri belli ripidi e con fondo sassoso per una buona parte. Niente di insormontabile, ma per una muscolare ci vuole un certo impegno.
La strada costeggia una alta parete di roccia nella prima parte, poi, improvvisamente, scende per una cinquantina di metri d- fino ad incontrare il bivio del sentiero "scorciatoia" che inizia sulla agordina con una rampa di scale (direi che per chi vuole salire a piedi questa variante è molto raccomandata).
Quindi, dopo un pò di falsopiano, riprende a salire con diversi tornanti, per superare un salto abbastanza importante. Ci sono dei cartelli che segnalano la pericolosità pr caduta sassi ed è meglio non guardare in alto (siamo in una valle incassatissima).
Quindi di nuovo una depressione, il superamento di un ponte in legno che scavalca il torrente, quindi si risale sul versante a sx orografica, altri tornanti e, finalmente, il prato su cui sorge il Bianchet.
Verso nord abbiamo un'imponente placconata, davanti il col dei Gai e, verso sud, a pochi metri dalla costruzione, si scorge lo Schiara con l'inconfondibile sagoma della Gusela del Vescovà.
In una giornata di sole l'escursione può avere senso, altrimehti direi di soprassedere e rinviare a meteo migliori.
Il ritorno per la via di salita. Alcuni scendono per la scorciatoia iniziale anche con la bici, ma francamente, eviterei.
PS: il disclivello indicato da wikiloc è da dimezzare....
Nb: volendo si può parcheggiare proprio appena dopo aver preso la deviazione asfaltata. Risparmiando così i 3 km ar dalla Muda. Il parcheggio è grande, ma isolato. Non lascerei in auto nulla di valore.
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