Colline, creste, boschi e vigneti: Vidor, Col san Martino e Guia. Anello
near Vidor, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Un anello indubbiamente impegnativo, con un saliscendi continuo che ha dei picchi di pendenza poco sotto il 30%. Tutto pedalabile a parte un paio di tratti troppo erti e tecnici, diciamo un dislivello complessivo di non oltre 50mt.
Da Vidor si sale al "castello", un edificio dalle origini remote e dalle vicissitudini tormentate.
Attualmente è un edificio sacro adibito al ricordo dei caduti.
Merita una visita e la veduta sull'abitato sottostante.
Da qui si va verso nord e si scende un po per rampa a dx per raggiungere una carrareccia che ci fa abbandonare la zona del monumento e ci avvia a percorrere le prime creste. Si raggiunge la prima elevazione del cammino Unesco, il col Carpenon, con bandiera e panchina. Quindi si segue la traccia gpx (impossibile descrivere l'itinerario, troppi bivi/incroci.
Di fatto, con bella pedalata in mezzo ai vigneti e per strade secondarie (zero asfalto) si arriva ad incontrare la strada che scende dal Follo. Dopo poche decine di metri verso Colbertaldo, si prende a sx e si inizia a salire per cementata e poi sterrata e infine st per arrivare alla vetta del col Maor. Quindi avanti fino a col Mongarda. Si passa a sud della Costa Granda (invito a salire a piedi per circa una ventina di metri d+ per ammirare il bellissimo panorama dalla enorme croce di vetta).
Si segue il st che taglia la montagna a sud (un minimo di attenzione) fino ad arrivare ai Romit, posizione in testa alla valle dell'Eremita che sale dalla strada col san Martino/Colbertaldo. Si aggira lo spigoletto a sx (vicino alla bacheca illustrativa) e si sale per pista erta. La si segue fino alla cima del col Moliana. Questo tratto richiede di spingere per pochi metri in corrispondenza di una erta a volte fangosetta. Utilizzare i gradini scavati ad hoc sulla sinistra salendo. Quindi si risale e con l'assistenza massima si punta alla vetta (non banale, ma fattibile). Arrivati sul colle, si prosegue passando un piccolo ponticello in legno che scavalca una trincea (ce ne sono diverse tutt'attorno, testimonianza dei conflitti passati. Ora si inizia a scendere per la dorsale verso san Martino. Abbastanza ripida ma perfettamente pedalabile senza problemi. Andare piano in corrispondenza della prima casa abitata sotto la mulattiera. Qui troviamo la cementata che seguiremo (gpx) fino al paese. Da questo si punta alla chiesetta di san Vigilio (un gioiello, non ci sono altre parole). La strada si prende vicino al famoso ristorante da Condo. Molto ripida inizialmete, ma asfaltata. Quindi si sale a lungo, con l'ultimo tratto di pista forestaloe e poi st molro ripidi, ma pedalabili. Si arriva in località Campo Farel (indicazioni e spiegazioni in loco).
Si prende a dx la traccia che sale in cresta, piuttosto difficile, non escluso qualche passo a piedi. Sotto la erta (impossibile) dove in alto sono state collocate anche delle corde per aiutare i pedoni, si prende una traccia a sx. Un pemio a chi l'ha realizzata, chissà quanto tempo fa... perchè ci evita una grande fatica (il filo di cresta richiede solo spinta e anche qualche gradino di solevamento mezzo). La traccia, bella, pulita e pedalabile, quasi ad iso livello, ci porta sulla sterrata che sale dall'azienda agricola Moncader (raggiungibili dal basso per cementata piuttosto impegnativa). Ora si risale in cresta. Volendo si potrebbe fare una capatina alla cima del Moncader. Quindi si segue la strada verso ovest, per piegare decisamente a sx e salire le ultime due rampette verso il col de Brunel (costruzione proprio in cima).
Ora dovete andare verso nord, per evidente traccia (ma nessun segnale di sorta) per iniziare a scendere verso i Cavalot.
Prima un st impegnaivo (al limite qualche metro a piedi), poi si trsforma in pist forestale. La si segue sempre scendendo, passando, infine, per vigneti, e raggiungendo l'asfalto. Subito su a destr per un tratto che non t'aspetti. Si passa appena sotto all'ex ristorante il Roccolo, quindi si piega a sx e si scende un po su erbosa ampia traccia.
Si segue il gpx passando vicino a un paio di case che superiamo rimanendo sulla destra. Quindi su per arrivare, con l'ultimo tremendo strappo cementato, nei pressi dell'agriturismo Riva dei Tor.
Subito a sx si scende per cementata. Si attraversa l'asfaltata che scende da Combai e con un piccolo strappetto gentile, si entra in un vigneto. Seguendo la traccia ora si scende nel fondo della valle e più avanti, si prende a dx. Sterrata e poi erba, per arrivare poco sotto Col di Guia. Si scende appena nella valle a dx e si inizia a salire per tratturo con diversi tornanti, fino ad arrivare a Guietta. Qui si attravesa di nuovo l'asfaltata che arriva da Combai e si percorre un lungo tratto, prima piano, poi un po in salita, quindi giù per asfalto per raggiungere di nuovo la asfaltata proprio a santo Stefano. Quindi a dx verso Valdobbiadene per uscire in corrispondenza dell'accesso per la famosa osteria Oste.
Splendidi scorci. Si prosegue su sterrata e si percorre anche un breve tratto di sentiero si largo, ma veramente pieno di sassi. Quindi a sx e poi seguire sempre la princopale che, con una discesa cementata ci porta appena sotto Saccol. Tale tratto prende il nome di "strada Piander". Ora a dx e seguite sempre il gpx fino a chiudere l'anello, con un ultimo, sorprendente, tratto di bellissimo (anche se breve) st.
Diciamo che da Saccol in poi non sarei in grado di ripeterla senza satellitare, tanti sono i punti di svolta.
Bellissimo giro, non per tutti.
Da Vidor si sale al "castello", un edificio dalle origini remote e dalle vicissitudini tormentate.
Attualmente è un edificio sacro adibito al ricordo dei caduti.
Merita una visita e la veduta sull'abitato sottostante.
Da qui si va verso nord e si scende un po per rampa a dx per raggiungere una carrareccia che ci fa abbandonare la zona del monumento e ci avvia a percorrere le prime creste. Si raggiunge la prima elevazione del cammino Unesco, il col Carpenon, con bandiera e panchina. Quindi si segue la traccia gpx (impossibile descrivere l'itinerario, troppi bivi/incroci.
Di fatto, con bella pedalata in mezzo ai vigneti e per strade secondarie (zero asfalto) si arriva ad incontrare la strada che scende dal Follo. Dopo poche decine di metri verso Colbertaldo, si prende a sx e si inizia a salire per cementata e poi sterrata e infine st per arrivare alla vetta del col Maor. Quindi avanti fino a col Mongarda. Si passa a sud della Costa Granda (invito a salire a piedi per circa una ventina di metri d+ per ammirare il bellissimo panorama dalla enorme croce di vetta).
Si segue il st che taglia la montagna a sud (un minimo di attenzione) fino ad arrivare ai Romit, posizione in testa alla valle dell'Eremita che sale dalla strada col san Martino/Colbertaldo. Si aggira lo spigoletto a sx (vicino alla bacheca illustrativa) e si sale per pista erta. La si segue fino alla cima del col Moliana. Questo tratto richiede di spingere per pochi metri in corrispondenza di una erta a volte fangosetta. Utilizzare i gradini scavati ad hoc sulla sinistra salendo. Quindi si risale e con l'assistenza massima si punta alla vetta (non banale, ma fattibile). Arrivati sul colle, si prosegue passando un piccolo ponticello in legno che scavalca una trincea (ce ne sono diverse tutt'attorno, testimonianza dei conflitti passati. Ora si inizia a scendere per la dorsale verso san Martino. Abbastanza ripida ma perfettamente pedalabile senza problemi. Andare piano in corrispondenza della prima casa abitata sotto la mulattiera. Qui troviamo la cementata che seguiremo (gpx) fino al paese. Da questo si punta alla chiesetta di san Vigilio (un gioiello, non ci sono altre parole). La strada si prende vicino al famoso ristorante da Condo. Molto ripida inizialmete, ma asfaltata. Quindi si sale a lungo, con l'ultimo tratto di pista forestaloe e poi st molro ripidi, ma pedalabili. Si arriva in località Campo Farel (indicazioni e spiegazioni in loco).
Si prende a dx la traccia che sale in cresta, piuttosto difficile, non escluso qualche passo a piedi. Sotto la erta (impossibile) dove in alto sono state collocate anche delle corde per aiutare i pedoni, si prende una traccia a sx. Un pemio a chi l'ha realizzata, chissà quanto tempo fa... perchè ci evita una grande fatica (il filo di cresta richiede solo spinta e anche qualche gradino di solevamento mezzo). La traccia, bella, pulita e pedalabile, quasi ad iso livello, ci porta sulla sterrata che sale dall'azienda agricola Moncader (raggiungibili dal basso per cementata piuttosto impegnativa). Ora si risale in cresta. Volendo si potrebbe fare una capatina alla cima del Moncader. Quindi si segue la strada verso ovest, per piegare decisamente a sx e salire le ultime due rampette verso il col de Brunel (costruzione proprio in cima).
Ora dovete andare verso nord, per evidente traccia (ma nessun segnale di sorta) per iniziare a scendere verso i Cavalot.
Prima un st impegnaivo (al limite qualche metro a piedi), poi si trsforma in pist forestale. La si segue sempre scendendo, passando, infine, per vigneti, e raggiungendo l'asfalto. Subito su a destr per un tratto che non t'aspetti. Si passa appena sotto all'ex ristorante il Roccolo, quindi si piega a sx e si scende un po su erbosa ampia traccia.
Si segue il gpx passando vicino a un paio di case che superiamo rimanendo sulla destra. Quindi su per arrivare, con l'ultimo tremendo strappo cementato, nei pressi dell'agriturismo Riva dei Tor.
Subito a sx si scende per cementata. Si attraversa l'asfaltata che scende da Combai e con un piccolo strappetto gentile, si entra in un vigneto. Seguendo la traccia ora si scende nel fondo della valle e più avanti, si prende a dx. Sterrata e poi erba, per arrivare poco sotto Col di Guia. Si scende appena nella valle a dx e si inizia a salire per tratturo con diversi tornanti, fino ad arrivare a Guietta. Qui si attravesa di nuovo l'asfaltata che arriva da Combai e si percorre un lungo tratto, prima piano, poi un po in salita, quindi giù per asfalto per raggiungere di nuovo la asfaltata proprio a santo Stefano. Quindi a dx verso Valdobbiadene per uscire in corrispondenza dell'accesso per la famosa osteria Oste.
Splendidi scorci. Si prosegue su sterrata e si percorre anche un breve tratto di sentiero si largo, ma veramente pieno di sassi. Quindi a sx e poi seguire sempre la princopale che, con una discesa cementata ci porta appena sotto Saccol. Tale tratto prende il nome di "strada Piander". Ora a dx e seguite sempre il gpx fino a chiudere l'anello, con un ultimo, sorprendente, tratto di bellissimo (anche se breve) st.
Diciamo che da Saccol in poi non sarei in grado di ripeterla senza satellitare, tanti sono i punti di svolta.
Bellissimo giro, non per tutti.
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