Anello exploring 'Gli Antichi Calanchi'
near Cuffiano, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Un percorso di media lunghezza ma reso impegnativo dalle continue ripide salite scavate fra i calanchi, le quali ad eccezione di un tratto in pieno centro storico di Faenza non danno tregua per tutta la giornata.
Il percorso è un tributo alla geologia, all'azione perenne della pioggia sulle pendici dell'Appennino, alla sua attività di escavazione fra le argille che porta alla luce quella verità calcarea che solca l'Italia da nord a sud per mille chilometri.
È una spettacolare sezione naturale che ci permette di osservare il "contatto" fra due diverse formazioni: in alto quella detta appunto "di Olmatello" costituita da sabbie, ghiaie e limi del più antico terrazzo fluviale della val Lamone e in basso argille marine grigio azzurre. Le prime sono databili ad una fase del Pleistocene medio (300-500 mila anni fa), mentre le seconde fanno parte delle argille Azzurre e dovrebbero risalire ad un momento del Pleistocene Inferiore collocabile fra 1.4 e 1.1 milioni di anni fa. Nelle ghiaie della formazione di Olmatello (quindi nella parte alta della grande sezione) fu trovata, nel 1984, una zanna fossilizzata di un elefante preistorico, oggi conservata presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza.
Il percorso fuoristrada segue il sentiero CAI“sentiero 505” (Riolo Terme – Faenza), una pedalata tra storia e buon vino.
Il Sangiovese – vitigno romagnolo per eccellenza – è ancora il sovrano dei colli che si spalancano a fianco della strada e durante il percorso si incontreranno 4 cantine vitivinicole: Torre del Marino, Bulzaga, Podere la Berta e Quinzan.
La rocca di Riolo Terme e la Torre del Marino sono il prologo di una teoria di castelli che da Brisighella e dalla sua Rocca venezianA si sussegue ininterrotta.
Ci si avvierà poi verso l’Olmatello, evitando però quasi tutta la strada asfaltata per deviare a destra nel “bosco degli innamorati”, castagneto e poi querceto attraversato da un piacevolissimo sentiero.
Da qui si scende fino alla chiesa di Castel Raniero, dove, all’interno, si potranno ammirare i due pannelli in ceramica di Angelo Biancini dedicati a Sant’Apollinare e a San Pier Damiani per poi arrivare in sicurezza fino al Mic (Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza).
Una pedalata per ammirare la meravigliosa Piazza di Faenza per poi riprendere il sentiero di ritorno verso Riolo Terme per re immergersi nei calanchi e comprendere il legame indissolubile tra il territorio e il materiale che ha creato il percorso professionale artistico di Faenza, la città della ceramica
Il percorso è un tributo alla geologia, all'azione perenne della pioggia sulle pendici dell'Appennino, alla sua attività di escavazione fra le argille che porta alla luce quella verità calcarea che solca l'Italia da nord a sud per mille chilometri.
È una spettacolare sezione naturale che ci permette di osservare il "contatto" fra due diverse formazioni: in alto quella detta appunto "di Olmatello" costituita da sabbie, ghiaie e limi del più antico terrazzo fluviale della val Lamone e in basso argille marine grigio azzurre. Le prime sono databili ad una fase del Pleistocene medio (300-500 mila anni fa), mentre le seconde fanno parte delle argille Azzurre e dovrebbero risalire ad un momento del Pleistocene Inferiore collocabile fra 1.4 e 1.1 milioni di anni fa. Nelle ghiaie della formazione di Olmatello (quindi nella parte alta della grande sezione) fu trovata, nel 1984, una zanna fossilizzata di un elefante preistorico, oggi conservata presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza.
Il percorso fuoristrada segue il sentiero CAI“sentiero 505” (Riolo Terme – Faenza), una pedalata tra storia e buon vino.
Il Sangiovese – vitigno romagnolo per eccellenza – è ancora il sovrano dei colli che si spalancano a fianco della strada e durante il percorso si incontreranno 4 cantine vitivinicole: Torre del Marino, Bulzaga, Podere la Berta e Quinzan.
La rocca di Riolo Terme e la Torre del Marino sono il prologo di una teoria di castelli che da Brisighella e dalla sua Rocca venezianA si sussegue ininterrotta.
Ci si avvierà poi verso l’Olmatello, evitando però quasi tutta la strada asfaltata per deviare a destra nel “bosco degli innamorati”, castagneto e poi querceto attraversato da un piacevolissimo sentiero.
Da qui si scende fino alla chiesa di Castel Raniero, dove, all’interno, si potranno ammirare i due pannelli in ceramica di Angelo Biancini dedicati a Sant’Apollinare e a San Pier Damiani per poi arrivare in sicurezza fino al Mic (Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza).
Una pedalata per ammirare la meravigliosa Piazza di Faenza per poi riprendere il sentiero di ritorno verso Riolo Terme per re immergersi nei calanchi e comprendere il legame indissolubile tra il territorio e il materiale che ha creato il percorso professionale artistico di Faenza, la città della ceramica
Waypoints
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bello e panoramicò, alcuni tratti molto ripidi.
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Easy to follow
Scenery
Moderate
Migliorerei la segnaletica, magari con cartelli rigidi e definitivi