Anello del Pizzoc
near Sfadigà, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Uscita di notevole dislivello sul versante sud est del monte Pizzoc. Si inizia dalla piazza di san Andrea, a pochi passi dal centro di Vittorio Veneto. Ampio parcheggio.
Non c'è tempo per scaldare le gambe perchè, dopo pochi metri inizia un salitone micidiale che ci fa guadagnare rapidamente dislivello. Strada cementata, pendenze oltre il 20%.
Si sale a Piadera Bassa dove, ad un quadrivio, si va dritti per sterrata che poi diventa sentiero ben pedalabile. Si scende poi perdendo oltre 100mt d- fino ad arrivare presso le grotte del Caglieron. Tappa al locale bar della proloco per un caffè. Quindi verso Piai e poi su a Sonego e quindi alla località La Briglia. Altro notevole strappo che ci porta a 600mt. Quindi si prende una lunga strada in parte cementata, pure questa con tratti ripidi (ma niente rispetto a quelli appena pedalati), che ci fa arrivare a san Floriano, presso campo Cadolten. Famosa e pittoresca capellina. Quindi su fino alla casa forestale e poi, presa la asfaltata, avanti a sx fino alla vetta del monte Pizzoc. Panorama a 360° di notevolissimo pregio.
Dalla cima si va verso nord, iniziando a scendere verso il toponimo "Oselada", sempre su strada sterrata. Dopo una grande casera appena ristrutturata si sacca sulla dx un single track inizialmente molto impegnativo, per la pendenza e per il fondo abbastanza scivoloso. Chi non se la sente può scendere smontato per circa una trentina di metri, quindi si prende l'evidente valletta (sassi grossi, ma pedalabile) che ci porta ad incrociare la famosa strada de Taffarel. Quello appena percorso si chiama Valon de le Ortighe.
Al Taffarel si va a dx, ci si riporta sull'asfaltata e si scende verso la Crosetta. Sarebbe interessante ritornare alla casa forestale e da li prendere il percorso H e poi 982-H2 per arrivare comunque alla Crosetta. In questo caso l'ultimo tratto è un single track ma non difficile. Consiglierei questa variante. Ma la fame ci ha portato rapidamente al ristoro del passo (dove si mangia molto bene).
Dopo la sosta si inizia a scendere. Si prende il 982a proprio sul parcheggio avanti a dx dopo il passo, versante Vittorio Veneto. Il tratto inizia accanto all'altro ristorante, ora chiuso. Percorrete il tratto fino a ricongiungersi quasi con la asfaltata, ma prendendo subito a dx e giù per arrivare sui prati di Malga Cuierta. Qui si percorre un tratto di prato con labile traccia (ma intuibile) e, rimanendo sulla dx della radura, si inizia a scendere più marcatamente per largo single track. Si arriva sulla strada asfaltata e si risale a sx per una cinquantina di metri. Quindi giù a dx a fianco di una grande costruzione. Ci aspetta la sorpresa di una risalita di un centinaio di mt d+ fino quasi alla cima del Col Sciosi. Ora, finalmente, si scende davvero, direzione Montaner. C'è un tratto breve di single track (da prendere sulla sx invece di continuare sulla sterrata). Giù a capofitto per una strada poco frequentata, sempre cementata, ma sporca di ghiaia (occhio) con numerosi tornanti. Arrivati a Montaner ci si porta a osigo, quindi Piai e su di nuovo a Sonego. Qui verso Ciser (sempre in salita) quindi verso l'osservatorio astronomico (che non si raggiunge). Si scollina per l'ultima volta e giù verso Piadera Alta, poi Bassa e, ricongiunti al percorso di salita, si piomba al punto di partenza.
Davvero un giro spettacolare. Fare attenzione nelle ripide discese. La strada che scende a Montaner non sembra per nulla frequentata, quindi è sporca. Un minimo di prudenza.
Non c'è tempo per scaldare le gambe perchè, dopo pochi metri inizia un salitone micidiale che ci fa guadagnare rapidamente dislivello. Strada cementata, pendenze oltre il 20%.
Si sale a Piadera Bassa dove, ad un quadrivio, si va dritti per sterrata che poi diventa sentiero ben pedalabile. Si scende poi perdendo oltre 100mt d- fino ad arrivare presso le grotte del Caglieron. Tappa al locale bar della proloco per un caffè. Quindi verso Piai e poi su a Sonego e quindi alla località La Briglia. Altro notevole strappo che ci porta a 600mt. Quindi si prende una lunga strada in parte cementata, pure questa con tratti ripidi (ma niente rispetto a quelli appena pedalati), che ci fa arrivare a san Floriano, presso campo Cadolten. Famosa e pittoresca capellina. Quindi su fino alla casa forestale e poi, presa la asfaltata, avanti a sx fino alla vetta del monte Pizzoc. Panorama a 360° di notevolissimo pregio.
Dalla cima si va verso nord, iniziando a scendere verso il toponimo "Oselada", sempre su strada sterrata. Dopo una grande casera appena ristrutturata si sacca sulla dx un single track inizialmente molto impegnativo, per la pendenza e per il fondo abbastanza scivoloso. Chi non se la sente può scendere smontato per circa una trentina di metri, quindi si prende l'evidente valletta (sassi grossi, ma pedalabile) che ci porta ad incrociare la famosa strada de Taffarel. Quello appena percorso si chiama Valon de le Ortighe.
Al Taffarel si va a dx, ci si riporta sull'asfaltata e si scende verso la Crosetta. Sarebbe interessante ritornare alla casa forestale e da li prendere il percorso H e poi 982-H2 per arrivare comunque alla Crosetta. In questo caso l'ultimo tratto è un single track ma non difficile. Consiglierei questa variante. Ma la fame ci ha portato rapidamente al ristoro del passo (dove si mangia molto bene).
Dopo la sosta si inizia a scendere. Si prende il 982a proprio sul parcheggio avanti a dx dopo il passo, versante Vittorio Veneto. Il tratto inizia accanto all'altro ristorante, ora chiuso. Percorrete il tratto fino a ricongiungersi quasi con la asfaltata, ma prendendo subito a dx e giù per arrivare sui prati di Malga Cuierta. Qui si percorre un tratto di prato con labile traccia (ma intuibile) e, rimanendo sulla dx della radura, si inizia a scendere più marcatamente per largo single track. Si arriva sulla strada asfaltata e si risale a sx per una cinquantina di metri. Quindi giù a dx a fianco di una grande costruzione. Ci aspetta la sorpresa di una risalita di un centinaio di mt d+ fino quasi alla cima del Col Sciosi. Ora, finalmente, si scende davvero, direzione Montaner. C'è un tratto breve di single track (da prendere sulla sx invece di continuare sulla sterrata). Giù a capofitto per una strada poco frequentata, sempre cementata, ma sporca di ghiaia (occhio) con numerosi tornanti. Arrivati a Montaner ci si porta a osigo, quindi Piai e su di nuovo a Sonego. Qui verso Ciser (sempre in salita) quindi verso l'osservatorio astronomico (che non si raggiunge). Si scollina per l'ultima volta e giù verso Piadera Alta, poi Bassa e, ricongiunti al percorso di salita, si piomba al punto di partenza.
Davvero un giro spettacolare. Fare attenzione nelle ripide discese. La strada che scende a Montaner non sembra per nulla frequentata, quindi è sporca. Un minimo di prudenza.
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