Anello dei 5 rifugi (Ra Stua-Senes-Fodara Vedla-Pederù-Fanes).
near Fiames, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il percorso per eccellenza nella conca ampezzana. Da effettuarsi con MTB (muscolare o e-bike).
Con la muscolare risulta molto impegnativo e per persone ben allenate. Ma non è affatto da sottovalutare con la e-bike (il 90% dei fruitori ormai usa questo mezzo). Ci sono dei tratti in salita impegnativi, dove non basta l'aiuto del motore, serve equilibrio e capacità di stare in sella su terreno ghiaioso e sassoso. Ma è la discesa quella che più impegna.
Ammesso che i poco esperti riescano a salire (parlo della e-bike), poi ci sono dei tratti in discesa molto impegnativi e anche un po' rischiosi (un esempio su tutti le inclinatissime rampe cementate (e non) che portano dal Fodara Vedla al Pederù).
Anche la discesa per la val di Fanes non è proprio per principianti. Quindi attenzione a scegliere il percorso solo se adeguatamente allenati e confidenti nei mezzi.
Da Fiames si sale al primo rifugio per strada asfaltata e a volte anche trafficata (non solo navette). Da Ra Stua si percorre la stupenda val Salata, passando per il bucolico Cianpo de Crosc. Le rampe per arrivare al Plan de Lasta (in prossimità del Senes) sono impegnative e solo minimamente cementate. Dal Senes si scende al piccolo villaggio dove sorge il Fodara Vedla (possibile una variante ma rimarrei sulla principale). Quindi, dopo una breve risalita, si affronta il tratto più impegnativo, la discesa al Pederù. Tornanti stretti e ripidi e rampe cementate che diventano insidiose se sporche o, peggio, bagnate. Massima attenzione!
Dal Pederù si risale lungamente la valle che porta, lambendo il pittoresco laghetto Lè Piciodel, alla bella capanna (gestita, malga) di Pices Fanes. Quindi a un successiv bivio. Suggerisco di andare a visitare il rifugio Lavarella (breve deviazione sull'anello) perchè sorge su un posto stupendo davvero. Quindi si rientra a l bivio e si prende a dx per trovare subito il Fanes. Qui è possibile caricare le batterie, se siete a corto, prima di affronatare le ultime brevi ma ripide rampe (l'ultima in particolare ha un fondo molto sconnesso, veramente difficile rimanere in sella). Si arriva al piano che ci conduce subito al lago di Limo. Altra chicca lungo il percorso. Quindi avanti per fare una puntatina al rif. de Gran Fanes (dove, in questo caso, abbiamo mangiato e altra piccola deviazione dall'anello). Occhio che qui non si ricaricano le batterie. Ma a poco serviranno, perchè ci aspetta una lunga discesa lungo la val di Fanes. Tratti tecnici da non sottovalutare.
Vale la pena senz'altro fermarsi per visitare le cascate (ferratina esposta, possibile anche senza assicurazione, ma sarebbe meglio averla, per ogni evenienza). Foto di rito sotto la cascata e poi giù fino a chiudere l'anello non prima di una sosta al ponte Outo.
Davvero un bel giro. Un'esperienza che non può mancare nel curriculum del biker. Possibile anche a piedi, ma noioso a tratti (e ci vogliono due giorni per buoni camminatori).
Con la muscolare risulta molto impegnativo e per persone ben allenate. Ma non è affatto da sottovalutare con la e-bike (il 90% dei fruitori ormai usa questo mezzo). Ci sono dei tratti in salita impegnativi, dove non basta l'aiuto del motore, serve equilibrio e capacità di stare in sella su terreno ghiaioso e sassoso. Ma è la discesa quella che più impegna.
Ammesso che i poco esperti riescano a salire (parlo della e-bike), poi ci sono dei tratti in discesa molto impegnativi e anche un po' rischiosi (un esempio su tutti le inclinatissime rampe cementate (e non) che portano dal Fodara Vedla al Pederù).
Anche la discesa per la val di Fanes non è proprio per principianti. Quindi attenzione a scegliere il percorso solo se adeguatamente allenati e confidenti nei mezzi.
Da Fiames si sale al primo rifugio per strada asfaltata e a volte anche trafficata (non solo navette). Da Ra Stua si percorre la stupenda val Salata, passando per il bucolico Cianpo de Crosc. Le rampe per arrivare al Plan de Lasta (in prossimità del Senes) sono impegnative e solo minimamente cementate. Dal Senes si scende al piccolo villaggio dove sorge il Fodara Vedla (possibile una variante ma rimarrei sulla principale). Quindi, dopo una breve risalita, si affronta il tratto più impegnativo, la discesa al Pederù. Tornanti stretti e ripidi e rampe cementate che diventano insidiose se sporche o, peggio, bagnate. Massima attenzione!
Dal Pederù si risale lungamente la valle che porta, lambendo il pittoresco laghetto Lè Piciodel, alla bella capanna (gestita, malga) di Pices Fanes. Quindi a un successiv bivio. Suggerisco di andare a visitare il rifugio Lavarella (breve deviazione sull'anello) perchè sorge su un posto stupendo davvero. Quindi si rientra a l bivio e si prende a dx per trovare subito il Fanes. Qui è possibile caricare le batterie, se siete a corto, prima di affronatare le ultime brevi ma ripide rampe (l'ultima in particolare ha un fondo molto sconnesso, veramente difficile rimanere in sella). Si arriva al piano che ci conduce subito al lago di Limo. Altra chicca lungo il percorso. Quindi avanti per fare una puntatina al rif. de Gran Fanes (dove, in questo caso, abbiamo mangiato e altra piccola deviazione dall'anello). Occhio che qui non si ricaricano le batterie. Ma a poco serviranno, perchè ci aspetta una lunga discesa lungo la val di Fanes. Tratti tecnici da non sottovalutare.
Vale la pena senz'altro fermarsi per visitare le cascate (ferratina esposta, possibile anche senza assicurazione, ma sarebbe meglio averla, per ogni evenienza). Foto di rito sotto la cascata e poi giù fino a chiudere l'anello non prima di una sosta al ponte Outo.
Davvero un bel giro. Un'esperienza che non può mancare nel curriculum del biker. Possibile anche a piedi, ma noioso a tratti (e ci vogliono due giorni per buoni camminatori).
Waypoints
Waypoint
4,242 ft
Partenza al parcheggio dell'hotel Fiames
Si può partire anche al parcheggio del parco, poco più avanti).
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