Vellano 19-SET-2020 (177)
near Vellano, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Vellano, Macchino, Goraiolo, Marliana, Nievole da via Lecceta, Avaglio, Femminamorta, Casore del Monte, Nievole da via Nonna Tina, Marliana da via La Sassa, salita di Pianigioli, Goraiolo, Macchino, Vellano.
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Nel "Paradiso" in salita non esiste pianura, prendere o lasciare, bere o affogare. Finita una salita (magari affrontata a freddo e alla "garibaldina") inizia una discesa al termine della quale si presenta la salita successiva con i primi accenni di acido lattico nelle gambe. Giunti nel punto che convenzionalmente ma impropriamente chiameremo "Vetta" arriva provvidenzialmente un'altra discesa e subito dopo un'altra rampa di lancio per ancora una ulteriore arrampicata in compagnia di maggiore acido lattico. Questa è la fase dove fanno capolino le prime domande sul perché ci ostiniamo su questo modo di fare. In un simile scenario non esiste pianura o almeno io non riesco a vederla ma dopo una "Vetta" compare ancora una sperata e provvidenziale discesa che ci consente di fermare le gambe e riprendere fiato. Il ciclo si ripete e siamo ancora una volta costretti a ripuntare la prua del "carretto" in alto, nell'ulteriore sfida contro la legge di gravità. Abbiamo finalmente raggiunto la parte finale di tutto questo sali-scendi, di tutta questa follia in cui gli ultimi chilometri, percorsi a velocità prossima allo zero, fanno martellare nella testa un solo preoccupante pensiero: come farò a tornare a casa? Chi me l'ha fatto fare? Se il tutto, in un modo o nell'altro, riesce a finire bene e si rientra a casa, trascorso qualche giorno giusto per riprendere un colorito simile al naturale e riacquistato l'uso della parola, si riparte per un altro giro sulle "montagne russe" corredato dalla stessa, inevitabile, insistente, immancabile serie di domande e imprecazioni finali. Si tratta di un'attrazione fatale alla quale gli amanti della salita, come il sottoscritto, non riescono a rinunciare. Il giorno prima quasi moribondo e il giorno dopo a cercare la possibilità di aggiungere ancora qualche metro di dislivello; questa è la sfida, l'unica sfida con la quale confrontarsi. Diciamo la verità, su questo terreno di gioco siamo sicuramente in presenza di un innegabile splendido "Paradiso" ma inesorabilmente e per fortuna... in salita.
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Nel "Paradiso" in salita non esiste pianura, prendere o lasciare, bere o affogare. Finita una salita (magari affrontata a freddo e alla "garibaldina") inizia una discesa al termine della quale si presenta la salita successiva con i primi accenni di acido lattico nelle gambe. Giunti nel punto che convenzionalmente ma impropriamente chiameremo "Vetta" arriva provvidenzialmente un'altra discesa e subito dopo un'altra rampa di lancio per ancora una ulteriore arrampicata in compagnia di maggiore acido lattico. Questa è la fase dove fanno capolino le prime domande sul perché ci ostiniamo su questo modo di fare. In un simile scenario non esiste pianura o almeno io non riesco a vederla ma dopo una "Vetta" compare ancora una sperata e provvidenziale discesa che ci consente di fermare le gambe e riprendere fiato. Il ciclo si ripete e siamo ancora una volta costretti a ripuntare la prua del "carretto" in alto, nell'ulteriore sfida contro la legge di gravità. Abbiamo finalmente raggiunto la parte finale di tutto questo sali-scendi, di tutta questa follia in cui gli ultimi chilometri, percorsi a velocità prossima allo zero, fanno martellare nella testa un solo preoccupante pensiero: come farò a tornare a casa? Chi me l'ha fatto fare? Se il tutto, in un modo o nell'altro, riesce a finire bene e si rientra a casa, trascorso qualche giorno giusto per riprendere un colorito simile al naturale e riacquistato l'uso della parola, si riparte per un altro giro sulle "montagne russe" corredato dalla stessa, inevitabile, insistente, immancabile serie di domande e imprecazioni finali. Si tratta di un'attrazione fatale alla quale gli amanti della salita, come il sottoscritto, non riescono a rinunciare. Il giorno prima quasi moribondo e il giorno dopo a cercare la possibilità di aggiungere ancora qualche metro di dislivello; questa è la sfida, l'unica sfida con la quale confrontarsi. Diciamo la verità, su questo terreno di gioco siamo sicuramente in presenza di un innegabile splendido "Paradiso" ma inesorabilmente e per fortuna... in salita.
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Waypoints
Comments (4)
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Questo ultimo itinerario non era indispensabile per il raggiungimento dell'obiettivo ma sicuramente male non ha fatto.
🏁
Che questi itinerari possano stimolare la visita e la conoscenza di questi territori che meriterebbero maggiore attenzione e rispetto come fondamentale patrimonio di noi tutti.
La salita per arrivare a "Pianigioli" l'ho fatta in "coma" tanto che sono stato costretto a ricorrere alle cure mediche e alla terapia intensiva. Credo di non essere molto adatto ai viaggi nello spazio che, purtroppo, hanno lasciato il segno 🤒.
La mia personale valutazione delle salite presenti nel “Paradiso” in salita con una scala di difficoltà crescente da “0” a “10” è probabile che questa classifica possa risentire del concatenamento personalmente effettuato.
4. Salita Macchino Femminamorta
5. Salita Vico Goraiolo
6. Salita Casore del Monte Femminamorta
6. Salita Vellano Macchino
7. Salita Pescia Malocchio
7. Salita Le Molina Macchino via Massa
7. Salita Nievole Avaglio
7. Salita Nievole Casore del Monte via Nonna Tina
7. Salita Castagno di Pieve a Celle Casore del Monte
7. Salita Castagno di Pieve a Cella Femminamorta via Momigno
7. Salita Berso Cotoro Case Arienti
7. Salita Pietrabuona Macchino via Vellano
8. Salita Pescia Malocchio via Pianacci
8. Salita del Casorino
8. Salita Nievole Marliana via Lecceta
8. Salia Nievole Marliana via La Sassa
8. Salita Nievole Casore del Monte via Az. Agr. Pellegrini variante Ovest
8. Salita Nievole Casore del Monte via Az. Agr. Pellegrini variante Est
8. Salita Castagno di Pieve a Celle Grati via Fagno
8. Salita Gello Grati via Sarripoli
8. Salita Pietrabuona Vellano via Campreti
9. Salita Marliana Pianigioli