Lavarone e Menador

Partenza dal parcheggio di Caltrano a ridosso del Costo.
I primi chilometri sono pianeggianti, poco prima di Arsiero inizia il primo strappo. In realtà da qui non ci sarà più vera pianura, un susseguirsi di saliscendi e non si capisce mai dove inizia la salita. Secondo me la salita inizia davvero a Lastebasse. È comunque molto leggera, per finire al bivio che a destra porterebbe al lago. Ovviamente si va dall'altra parte, ma spiana e un falsopiano conduce a Carbonare. Il falsopiano prosegue fino al passo della Fricca dove inizia davvero la discesa.
La strada non è larga e c'è un disceto traffico quindi bisogna fare attenzione. Dopo alcuni chilometri si abbandona la strada principale per scendere per Centa San Nicolò, qui la strada è persino peggiore, molto stretta e il fondo non è buono, almeno passano meno macchine. Si percorre una stretta valle fino a giungere in prossimità di Caldonazzo. Qui i cartelli già indicheranno la via per il Menador. Durante la salita ad ogni chilometro c'è un cartello che fornisce molti dati utili alla gestione. Il Menador è una salita vera, dura e lunga. Per fortuna però non è estremamente dura e nemmeno estremamente lunga, la pendenza media è di circa il 10% ma non ci sono punti oltre il 15%, è lunga, ma è 9 km. Bisogna essere bene allenati e avere i rapporti giusti.
Quando la salita finisce non è finita, prosegue molto più serenamente per altre tre chilometri fino al passo Vezzena.
La discesa del passo Vezzena, come sempre, non c'è. In realtà e un lungo falsopiano e molto spesso c'è vento contrario per cui bisogna pedalare per arrivare giù.
Breve ritorno di pendenza prima di raggiungere Camporovere, qui una fontanella davanti alla chiesa dà un po' di ristoro. Ancora discesa verso Camporovere e un'immancabile salitella per ritornare a Treschè Conca, poi è davvero tutta discesa fino alla macchina, in linea di principio non servirebbe neanche pedalare.
Il giro è divertente, fatto in un giorno sbagliato si può trovare diverso traffico (a parte sul Menator). Definire la difficoltà del giro è sempre difficile, il Menador lo ricordavo più duro, è molto costante ma ha pendenze umane, mai muri, e non è interminabile.