Ivrea - Pian delle Nere
near Banchette, Piemonte (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Settimane perfette per andare a vedere i narcisi selvatici in fiore! E perché andare in montagna sempre in macchina?
Questa volta abbiamo deciso di arrivarci con la combo treno + bici. Partite con il treno dal centro di Torino e arrivate comodamente a Ivrea, abbiamo iniziato a pedalare tra i sali e scendi dei pendii canavesi verso Castellamonte; da qui abbiamo iniziato la salita lungo la Val Sacra, scegliendo una via secondaria in mezzo al bosco (molto suggestiva). Ritornate sulla strada provinciale, siamo state accolte a Cintano con il cartello della campagna di sensibilizzazione "Io rispetto il ciclista" firmato dalla stessa promotrice Paola Gianotti, che ci ha messo di buon umore, e proseguendo sulla tranquilla e fresca SP59 siamo arrivate al paesino di Castelnuovo Nigra. Da qui sono cominciati gli ultimi chilometri di vera salita. Superate da un ciclista in e-bike (non siamo ancora allenate sulle salite, ma lui andava decisamente troppo spedito), con il rapporto più morbido delle nostre gravel pian piano siamo arrivate al Pian delle Nere, circondate da prati bianchi di narcisi in fiore.
Dopo qualche ora di svago, siamo ridiscese sulla strada principale evitando le stradine e godendoci la scorrevolezza della strada. Per fare ancora più in fretta e arrivare in tempo per il treno alla stazione FS di Ivrea, dopo Castellamonte abbiamo seguito la SS565; ecco, non fatelo. Sembra una strada percorribile anche in bici, ma arrivando nei pressi della prima galleria (lunga solo una ventina di metri) compare il primo cartello di divieto di transito in bicicletta (ancora adesso ci chiediamo perché il cartello non sia stato messo all'inizio della strada), e a buona ragione: non c'è spazio per le biciclette in una galleria, seppur breve; le macchine sfrecciano ai 70 km/h e noi andavamo al massimo ai 35-40 km/h. Per fortuna è andato tutto bene e al primo sbocco utile siamo uscite dalla statale, riprendendo la strada della mattina; seppur con tanti sali e scendi che ci hanno rallentate molto, rimane l'unica strada veloce da percorrere in bicicletta per ritornare a Ivrea.
Al di là delle grandi emozioni offerte dalla pedalata proibita sulla SS565, è stato un bel giro panoramico, immerso nella natura e accessibile anche per chi non ha grande allenamento sulle salite; un po' più di 1200 m D+, ma pian pianino si può arrivare (quasi) dovunque.
Questa volta abbiamo deciso di arrivarci con la combo treno + bici. Partite con il treno dal centro di Torino e arrivate comodamente a Ivrea, abbiamo iniziato a pedalare tra i sali e scendi dei pendii canavesi verso Castellamonte; da qui abbiamo iniziato la salita lungo la Val Sacra, scegliendo una via secondaria in mezzo al bosco (molto suggestiva). Ritornate sulla strada provinciale, siamo state accolte a Cintano con il cartello della campagna di sensibilizzazione "Io rispetto il ciclista" firmato dalla stessa promotrice Paola Gianotti, che ci ha messo di buon umore, e proseguendo sulla tranquilla e fresca SP59 siamo arrivate al paesino di Castelnuovo Nigra. Da qui sono cominciati gli ultimi chilometri di vera salita. Superate da un ciclista in e-bike (non siamo ancora allenate sulle salite, ma lui andava decisamente troppo spedito), con il rapporto più morbido delle nostre gravel pian piano siamo arrivate al Pian delle Nere, circondate da prati bianchi di narcisi in fiore.
Dopo qualche ora di svago, siamo ridiscese sulla strada principale evitando le stradine e godendoci la scorrevolezza della strada. Per fare ancora più in fretta e arrivare in tempo per il treno alla stazione FS di Ivrea, dopo Castellamonte abbiamo seguito la SS565; ecco, non fatelo. Sembra una strada percorribile anche in bici, ma arrivando nei pressi della prima galleria (lunga solo una ventina di metri) compare il primo cartello di divieto di transito in bicicletta (ancora adesso ci chiediamo perché il cartello non sia stato messo all'inizio della strada), e a buona ragione: non c'è spazio per le biciclette in una galleria, seppur breve; le macchine sfrecciano ai 70 km/h e noi andavamo al massimo ai 35-40 km/h. Per fortuna è andato tutto bene e al primo sbocco utile siamo uscite dalla statale, riprendendo la strada della mattina; seppur con tanti sali e scendi che ci hanno rallentate molto, rimane l'unica strada veloce da percorrere in bicicletta per ritornare a Ivrea.
Al di là delle grandi emozioni offerte dalla pedalata proibita sulla SS565, è stato un bel giro panoramico, immerso nella natura e accessibile anche per chi non ha grande allenamento sulle salite; un po' più di 1200 m D+, ma pian pianino si può arrivare (quasi) dovunque.
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