Giau, Falzarego e Fedaia
near Caprile, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Per l'ennesima volta lasciamo la macchina a Caprile ma questa volta ci dirigiamo indietro, verso Alleghe, per pochi metri, e subito a sinistra dove inizia la salita verso Selva di Cadore e il passo Giau. Fino a Selva le pendenze sono irregolari e moderate (con alcune gallerie percorribili senza particolari rischi). Raggiunta Selva pochi metri di discesa e inizia il Passo Giau. Inizia con pendenze vicine al 10% e contiuna così fino allo svalico. Unica nota positiva il primo cartello delle distanze è sbagliato e alla fine ci si ritrova con un chilometro in meno rispetto a quanto previsto. Foto e giù. La discesa è a tratti veloce come sempre da stare attenti, la strada torna a salire poco prima dell'innesto con il passo Falzarego. Il Falzarego non è impegnativo, lungo quasi 10 km ma molto pedalabile.
Dal passo inizia una lunghissima discesa, facile su una bella strada ampia che ci riporta a Caprile (finito il Falzarego c'è un bivio e noi dobbiamo andare a sinistra verso Alleghe, Marmolada).
Arriviamo a Caprile, andare alla macchina sarebbero 200m ma noi giriamo a destra verso Rocca Pietore. La salita inizia subito, si arriva a Sottoguda dove non ci sono più i Serrai e quindi facciamo la strada principale che ci fa risparmiare un po' di fatica. Dopo un paio di gallerie, illumunate ma da fare attenzione si arriva a Malga Ciapela.
Da Malga Ciapela allo svalico divenda veramente dura. Il famoso rettilineo è intermenabile, ci sono dei brevissimi tratti in cui la pendenza diminuisce, ma si tratta di pochi metri che fanno comuque bene alle gambe. Finito il rettilineo si vedono i tornanti che ci porteranno allo svalico. Sarà ancora lunga e dura, qualcosa spiana, qualche tornante lascia rifiatare, ma poca roba.
Finalmente arrivati su per noi il viaggio termina qui. Il giro chiamerebbe di chiudere con il Pordoi e tornare per Livinallongo, ma le gambe non lo consento e rischierei di fare notte.
Giriamo la bici e scendiamo nella velocissima discesa (da fare estrema attenzione se si mollano i freni si va oltre i 100km/h ma la strada è irregolare e fare un volo è un attimo, per giunta arrivati a fine rettilineo servirebbe un paracadute per rallentare).
Il giro è duro anche se incompleto. Per fare anche il Pordoi serve un bell'allenemento (che al momento non ho). In pochi chilometri ci sono le due salite che sono, senza dubbio, le più dure delle dolomiti. Il Giau è duro, l'unica nota "positiva" è che è estremamente regolare. Il Fedaia è una rogna, affrontato con già 2000m di dislivello è davvero impegnativo.
La difficoltà del giro... dipende dall'allenamento, per me è stato difficile.
Dal passo inizia una lunghissima discesa, facile su una bella strada ampia che ci riporta a Caprile (finito il Falzarego c'è un bivio e noi dobbiamo andare a sinistra verso Alleghe, Marmolada).
Arriviamo a Caprile, andare alla macchina sarebbero 200m ma noi giriamo a destra verso Rocca Pietore. La salita inizia subito, si arriva a Sottoguda dove non ci sono più i Serrai e quindi facciamo la strada principale che ci fa risparmiare un po' di fatica. Dopo un paio di gallerie, illumunate ma da fare attenzione si arriva a Malga Ciapela.
Da Malga Ciapela allo svalico divenda veramente dura. Il famoso rettilineo è intermenabile, ci sono dei brevissimi tratti in cui la pendenza diminuisce, ma si tratta di pochi metri che fanno comuque bene alle gambe. Finito il rettilineo si vedono i tornanti che ci porteranno allo svalico. Sarà ancora lunga e dura, qualcosa spiana, qualche tornante lascia rifiatare, ma poca roba.
Finalmente arrivati su per noi il viaggio termina qui. Il giro chiamerebbe di chiudere con il Pordoi e tornare per Livinallongo, ma le gambe non lo consento e rischierei di fare notte.
Giriamo la bici e scendiamo nella velocissima discesa (da fare estrema attenzione se si mollano i freni si va oltre i 100km/h ma la strada è irregolare e fare un volo è un attimo, per giunta arrivati a fine rettilineo servirebbe un paracadute per rallentare).
Il giro è duro anche se incompleto. Per fare anche il Pordoi serve un bell'allenemento (che al momento non ho). In pochi chilometri ci sono le due salite che sono, senza dubbio, le più dure delle dolomiti. Il Giau è duro, l'unica nota "positiva" è che è estremamente regolare. Il Fedaia è una rogna, affrontato con già 2000m di dislivello è davvero impegnativo.
La difficoltà del giro... dipende dall'allenamento, per me è stato difficile.
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