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Dairago - prima cappella e ritorno valle olona

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Trail stats

Distance
52.12 mi
Elevation gain
1,880 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,880 ft
Max elevation
1,985 ft
TrailRank 
13
Min elevation
646 ft
Trail type
Loop
Coordinates
1528
Uploaded
August 11, 2020
Recorded
August 2020
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near Dairago, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Da: Viale della Circonvallazione, 21052 Dairago, Lombardia, Italia

A: Viale della Circonvallazione, 21052 Dairago, Lombardia, Italia



Routing: Bicicletta da corsa - migliore

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Dairago

Dairago è un comune italiano di 6 441 abitanti situato nella città metropolitana di Milano, in Lombardia, a circa 32 chilometri a nord-ovest dal capoluogo, nell'alta pianura al limite con la provincia di Varese, in un territorio ancora in parte coperto da boschi, non lontano dai fiumi Olona e Ticino .

Secondo la classificazione climatica il centro abitato è situato in "zona E", 2617 GG. Situata nell'alta pianura padana, Dairago ha un clima di tipo continentale con inverni freddi caratterizzati da molte giornate di gelo e dal fenomeno della nebbia, che però sta diventando via via sempre meno frequente. Le estati sono calde, umide e moderatamente piovose, con le temperature che possono superare i 30 °C e con l'umidità che può raggiungere l'80% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "afa". L'umidità non è presente solo d'estate, ma è molto elevata tutto l'anno.


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Chiesa vecchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

È il monumento più emblematico del quartiere di Sacconago ed è la vecchia chiesa parrocchiale, dedicata ai santi apostoli Pietro e Paolo. Si trova immersa nel cuore dell'abitato, affacciata alla piazza della chiesa mentre la parete meridionale delimita a nord la piazza centrale di Sacconago . La facciata è rivolta ad ovest e l'abside ad est secondo una tradizione millenaria ripresa anche da san Carlo Borromeo nelle sue Instructiones fabricæ et supellectilis eccelsiaticæ.
L'attuale edificio fu costruito tra il 1708 e il 1724 nell'area sulla quale sorgevano l'antica chiesa medievale ad aula unica rettangolare ed il cimitero posto al suo fianco.


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Chiesa nuova dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

La chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo è una delle due chiese situate al centro del quartiere di Sacconago, a Busto Arsizio. È detta "chiesa nuova" in contrapposizione all'omonima chiesa di più antica costruzione collocata a poche decine di metri di distanza.

La necessità di costruire una nuova chiesa a Sacconago risale ai primi anni del XX secolo quando la vecchia chiesa sinaghina non era più sufficiente per ospitare tutti i fedeli del quartiere in crescita. Così, nel 1904 don Antonio Marelli, parroco di Sacconago, chiese al cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, di poter costruire una nuova chiesa più grande. La risposta dell'altro prelato fu negativa, in quanto consigliò di dare la precedenza alla costruzione dell'oratorio maschile. Il progetto rimase dunque in sospeso per circa vent'anni, fino al febbraio 1928, quando lo stesso parroco ripropose la questione all'arcivescovo Eugenio Tosi.


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Chiesa di Madonna in Veroncora

La chiesa della Madonna in Veroncora è un edificio religioso che sorge nel territorio agricolo a nord ovest della città di Busto Arsizio.
Secondo alcuni storici locali, il nome Verònca, già in uso nel XII secolo, deriverebbe dall'adattamento della locuzione dialettale "ves'ai ronchi", ovvero "verso le selve". La piccola chiesa della Madonna in Veroncora, infatti, sorge all'incrocio di due strade importanti che un tempo attraversavano i boschi che si estendevano dall'Olona al Ticino e che venivano utilizzate, l'una per collegare proprio gli insediamenti lungo i due fiumi, l'altra per spostarsi da Como ad Abbiategrasso.

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Museo arte Gallarate

Il Museo arte Gallarate , già conosciuto dal 1966 come Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, è gestito dal 2009 dalla Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella che vede come soci fondatori il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Gallarate, e come partner istituzionali Regione Lombardia e Provincia di Varese. Il Maga, nel marzo 2010, ha così aperto, a quarant'anni dalla sua nascita, in un complesso architettonico di 5.000 metri quadri e con una collezione che all'oggi conta 5.500 opere. Il 14 febbraio 2013 il museo venne colpito da un grave incendio , che danneggiò gravemente la struttura ma non lesionò le opere d'arte. Gli spazi furono riaperti nei due anni successivi.
Il Museo nasce nel 1966, in seguito alle acquisizioni del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate istituito nel 1949 e attivo ancora oggi, conserva più di 5.500 opere tra dipinti, sculture, installazioni, libri d'artista, fotografie, oggetti di design e opere di grafica che offrono ai visitatori un ricco e articolato panorama dei principali orientamenti artistici dalla metà del Novecento ai giorni nostri, con aperture sulle ricerche contemporanee internazionali.

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Basilica di Santa Maria

La basilica di Santa Maria Assunta è la chiesa principale di Gallarate. Nell'aprile del 1946 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
È stata costruita sull'area di due antiche chiese, intitolate entrambe a Santa Maria. Una è menzionata in una pergamena del 974. La seconda fu costruita tra il XIV ed il XV secolo. La basilica odierna fu edificata tra il 1856 e il 1861. La facciata completata nel 1870. L'edificio di culto ha un'unica navata di 89 metri di lunghezza e di 17,30 metri larghezza. La cupola è di 18 metri di diametro e 27 di altezza.

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Gallarate

Gallarate è un comune italiano della provincia di Varese in Lombardia. Con i suoi 53.595 abitanti è la terza città più popolosa della provincia, la 14ª della Lombardia e la 136ª d'Italia.
Gallarate è un comune del Basso Varesotto sito nell'Area metropolitana di Milano, a 6 km di distanza dall'aeroporto di Malpensa. La città confina con i comuni di Arsago Seprio, Besnate, Busto Arsizio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo e Samarate.


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Cavaria con Premezzo

Sulla precisa origine di Premezzo, al momento non è dato sapere, si ipotizza però che il borgo sia di origine romana mentre l'intitolazione della chiesa parrocchiale a San Antonino, un militare, fa risalire la fondazione del luogo di culto all'epoca longobarda.
Cavaria è stata fondata come monastero benedettino e da questo deriva il nome: Cavaria è infatti una deformazione dell'originale La Calvaria che, col tempo, ha perso la L e l'articolo che è rimasto nel nome in dialetto La Cavària e Premèzz.

In collaborazione con i comuni di Besnate e Jerago con Orago è stato allestito un parco intercomunale denominato della "Valle del Boia" con un'area attrezzata per grigliate e pic nic in territorio comunale di Cavaria con Premezzo e raggiungibile da via Montello a Premezzo.


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Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta

L'attuale chiesa dei santi Quirico e Giulitta a Cavaria è stata edificata a partire dal 16 agosto 1813 nelle vicinanze della precedente chiesa parrocchiale, già cappella dell'omonimo monastero benedettino soppresso sotto san Carlo Borromeo.
A pianta centrale è lo spazio dell'assemblea è coperto da una volta a padiglione mentre l'abside è pronunciata e voltata a botte sopra l'altare e a spicchi sopra il tabernacolo.
Le volte sono decorate con affreschi sui toni del grigio e dell'azzurro rappresentanti tralci di passiflora. Esistono due cappelle laterali una dedicata ai patroni e l'altra dedicata all'Addolorata.
Lo spazio interno è scandito da una serie di paraste decorate a marmorino rosso colore del martirio e sormontate da capitelli compositi con foglie d'acanto simbolo di vita eterna.
Pesantemente rimaneggiata nella seconda metà del secolo la chiesa ha subito un ingrandimento poco organico e l'abbattimento dell'altare neoclassico di cui è sopravvissuto il pregevole tabernacolo in marmi policromi e realizzato a Viggiù, Anche le balaustre settecentesche sono state disperse.
In occasione del giubileo del 2000 l'abside è stato arricchito con degli stalli in legno di noce intagliati dal sacerdote scultore padre Giovanni Cavagna.
L'organo è stato probabilmente fabbricato dalla bottega del Biroldi attivo nel varesotto e alto milanese tra la fine del XVIII secolo e gli inizi de XIX secolo, lo strumento è menzionato per l aprima volta nel 1788 con il pagamento di un concerto a Francesco Bianchi organista attivo nella zona di Varese.
Da notare la forma particolare del campanile che si conclude con una guglia goticheggiante.

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Castronno

Poco si conosce della storia antica dell'insediamento di Castronno di cui numerosi studiosi asseriscono origini già romane ma di cui non c'è alcuna prova giunta sino ai nostri giorni; tale ipotesi è forse stata formulata sulla base del toponimo del luogo che rimanda apertamente alla parola latina castrum che significa appunto insediamento fortificato, particolarmente comune in epoca romana appunto. Rielaborato da interventi successivi, questo castrum potrebbe essere oggi identificato col grande cascinale presente nel centro storico del paese, di cui però non si riesce a datare con precisione la data di costruzione, ma che presenta evidenti segni di fortificazione antichi.

Durante il medioevo, Castronno rimase coinvolta nella lotta tra i Torriani e i Visconti ed in quella tra Milano e Como.


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Chiesa di Sant'Ambrogio

La chiesa di Sant'Ambrogio è un edificio religioso di Morazzone. Edificata tra il 1814 e il 1817, è dedicata a sant'Ambrogio ed è sede di parrocchia. Dalla documentazione risulta che, intorno al 1810 il parroco don Francesco Pesenti, riteneva fosse necessaria la costruzione di una chiesa più capiente e ne affidava la progettazione all'architetto Simone Cantoni.
L'abbellimento e la decorazione interna della chiesa parrocchiale furono attuati fra il 1893 e il 1894 dal parroco don Giuseppe Motta .

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Morazzone

La casa comunale è collocata a 432 m s.l.m., il che ne fa il 18º comune della Provincia per altitudine.
Morazzone, sita a 6 km dal capoluogo provinciale, si estende per 5,48 km² su colline moreniche di origine glaciale, ed è compreso tra i 330 e i 442 metri sul livello del mare; l'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 112 metri.


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Varese

Varese è un comune italiano di 80 545 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. È l'ottavo comune della regione per popolazione, e secondo dell'omonima provincia, dopo Busto Arsizio.

Il caratteristico appellativo di Città giardino deriva dai numerosi parchi e giardini che si trovano nell'ambito del comune, in gran parte pertinenze di ville ivi edificate tra il XVIII secolo e l'inizio del XX secolo, prima da famiglie di nobili e più recentemente da industriali e rappresentanti dell'alta borghesia, originari soprattutto di Milano. Varese fa parte della Regione Agraria n° 4 - Colline di Varese, del Parco regionale Campo dei Fiori, e della Rete delle Città Strategiche .


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Stazione di Varese

Situata a ridosso del centro cittadino, in Piazzale Trieste, è capolinea delle linee ferroviarie provenienti da Gallarate, Porto Ceresio e Mendrisio.

Delle tre stazioni della città di Varese, essa è l'unica gestita da RFI: in virtù di ciò, al fine di distinguerla dagli scali concittadini, essa è anche denominata Varese FS.


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Piazza Monte Grappa

Piazza Monte Grappa è un'importante piazza della città italiana di Varese, in Lombardia, situata nel centro storico della medesima città.

È il nodo dove convergono tutte le vie principali della città: vi si dipartono Via Marcobi, Corso Matteotti, Via Marconi, Corso Moro e Via Volta. Comprende il collegamento con il sottoportico di Piazza Ragazzi del '99 ed interrompe la Via Bernascone.
La piazza è caratterizzata da architetture del periodo fascista. Anticamente era chiamata Piazza Porcari , per la sua caratteristica forma triangolare. Con l'elezione di Varese a capoluogo dell'omonima provincia nel 1927, l'ingegner Vittorio Ballio Morpurgo viene incaricato di redigere il nuovo piano regolatore per la città. Esso prevedeva tra le varie cose l'ampliamento della piazza Porcari, situata nel centro cittadino.


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Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi

L'ospedale di Circolo e Fondazione Macchi è il più grande ospedale di Varese.
Dal 1995 è una struttura ospedaliera di rilievo nazionale e alta specializzazione e comprende anche l'omonima azienda ospedaliera.

Nel 1975 ha ospitato la seconda facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pavia, in seguito inglobata nella nuova Università degli Studi dell'Insubria.


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Bizzozero

Bizzozero è un rione della città di Varese. Antico borgo rurale di origine celtica, fu comune autonomo sino al 1927, quando fu accorpato a Varese in seguito alla elevazione della città bosina a capoluogo dell'omonima provincia.

L'origine del toponimo attuale va associata alla nobile famiglia Bizzozero, originaria del posto e tenutaria del castello sulla valle del fiume Olona.
Per alcuni studiosi l'origine etimologica del termine "Bizzozero" riporta ai Galli Insubri: "Bizzozero, pronunciato in dialetto BYGIOGIAR, può indicare un insieme di baite galliche con annessa una chiesa. Le baite hanno origine circa nel III secolo a.C., dislocate in recinti ; la igegia è proprio nel centro di questi recinti in terrapieni e nel confluire di tre antichissime strade". Tali asserzioni hanno un fondamento dovuto a scoperte di tipo archeologico; nel 1881, in un campo detto "Opagn" furono trovati i resti di una tomba gallica contenente un vasetto a forma di munera, un'ampolla, un collare, tre braccialetti di bronzo ed altri due di pietra micacea. La preziosità di tali oggetti farebbe supporre che la persona ivi cremata fosse di elevato rango. Lo stanziamento dei galli insubri è stato confermato anche dal successivo ritrovamento in un campo vicino di un'altra tomba in pietra con la presenza di vasi.


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Mornaga

Il torrente Mornaga è un torrente che attraversa il territorio di Castiglione Olona, in Provincia di Varese, confluendo nel fiume Olona.

Il torrente Mornaga nasce a nord della Cascina Colombera, nel Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rile Tenore Olona . Successivamente bagna Gornate Superiore, frazione di Castiglione. In questo paese il Mornaga alimenta un lavatoio, recentemente restaurato. Prosegue in una stretta valle fino alla confluenza nell'Olona, che si trova presso la vecchia stazione ferroviaria di Castiglione Olona. In questa zona confluisce nell'Olona anche il Riale delle Selve. Affluenti del Mornaga sono il Riale Bulgarella, il Rio Canale ed il torrente Marnetta.


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Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo

La chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo, detta anche la collegiata per la presenza un tempo di un collegio di canonici, è un edificio religioso che si erge sul colle che domina il borgo di Castiglione Olona.

Sorse sulle rovine del castello di Castiglione Olona, nel Seprio, fortificazione più volte distrutta tra il Basso Medioevo e il primo Rinascimento. Voluta dal cardinale Branda Castiglioni, la chiesa fu consacrata il 25 marzo 1425, dopo tre anni di costruzione, e venne realizzata in stile gotico lombardo.


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Gornate Olona

Gornate Olona è un comune italiano di 2.219 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Fu chiamato Gornate Inferiore fino al 1928, quando cambiò nome in seguito all'annessione della piccola frazione di Torba.

Vi si trova il monastero di Torba, sede di monache benedettine dall'VIII-XIII secolo fino al 1453, bene di proprietà del Fondo per l'Ambiente Italiano, nel giugno 2011 riconosciuto Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO grazie al progetto Longobardi in Italia: i luoghi del potere, unitamente al vicino castrum di Castelseprio e ad altri siti italiani che conservano tracce del popolo longobardo.


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Monastero di Torba

Il monastero di Torba si trova a Gornate Olona, località Torba, alle pendici dell'altura su cui è situato il parco archeologico di Castelseprio. Il complesso archeologico è formato dal castrum, dal borgo, dalla chiesa di Santa Maria foris portas, dai resti della Basilica di San Giovanni, da quelli della chiesa di San Paolo e da altri edifici religiosi; dello stesso unicum ne fa parte il monastero, con la chiesa di Santa Maria e la Torre di Torba, gestito dal FAI.
Fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011.

Il primo nucleo del complesso sorse per opera dei Romani nel IV-V secolo d.C. come uno degli avamposti militari edificati a scopo difensivo contro i Barbari lungo la fascia nord-occidentale delle Alpi. La zona del fiume Olona dove sorge Torba, detta Sibrium, in età romana costituiva infatti un luogo di importanza strategica sia per l'approvvigionamento delle acque, sia per la posizione lungo un fondamentale asse di comunicazione transalpino.


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Castelseprio

Castelseprio è un comune italiano di 1.293 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Il capoluogo è posto in Vico Seprio , mentre a Castel Seprio restano i ruderi dell'abitato distrutto nel XIII secolo, ora protetto da una zona archeologica dichiarata nel 2011 Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco quale parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere.
Castelseprio è lambito dal fiume Olona, si trova nella valle omonima sulla riva destra ed è interessato da alcuni corsi d'acqua minori, come il Tenore e il suo affluente Ronchè, il Refreddo e la Roggia Milinara. Il Tenore, scorre nei boschi ad ovest del paese, nei quali scorre anche il Ronchè, un suo affluente. Da Castelseprio scende nell'Olona il Refreddo, che raccoglie le acque di alcune sorgive. In Valle Olona, si trova lo Stagno Buzonel, alimentato da alcune sorgive.

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Lonate Ceppino

Lonate Ceppino è bagnato dall'Olona e dal suo affluente Bozzone. In Valle Olona, al confine con Cairate, si trova anche un piccolo stagno.

Il paese ha lontane origini celtiche, indicate dallo stesso nome della località. Lonate sembra infatti derivare dalla radice celtica lona, che significa "pozza" o "pozza d'acqua". Questa origine sarebbe confermata dalla presenza in loco di una sorgente, posta poco distante dall'antica chiesa parrocchiale che fin dai tempi antichi era considerata come miracolosa.


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Gorla Maggiore

Gorla Maggiore , è un comune italiano di 4.982 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Dista 10 km dalla città di Busto Arsizio ed è lambito dal fiume Olona.

Il primo documento al quale ci si può riferire per uno studio etimologico risale al 1046 nel quale viene riportato il nome latino di Gorla Maior che è seguito da un altro detto "Minor". Ancora da risolvere è il significato dell'aggettivo Maior, dato che in molti altri casi viene usata la terminologia Superiore-Inferiore o Nuovo-Vecchio.


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Disastro aereo di Olgiate Olona

Il disastro aereo di Olgiate Olona accadde il 26 giugno 1959 quando un Lockheed L-1649 Starliner, appena decollato dall'Aeroporto di Milano-Malpensa, venne colpito da un fulmine che causò l'esplosione del carburante e il conseguente cedimento strutturale che portò alla distruzione dell'aereo. All'epoca fu il peggior incidente aereo accaduto in Italia.
Il volo TWA n° 891, proveniente da Atene, decollò alle ore 17:28 del 26 giugno 1959, durante un violento nubifragio, dall'Aeroporto di Malpensa, diretto all'Aeroporto di Parigi-Orly e a Chicago. Alle ore 17:30 il velivolo comunicò la propria posizione al radiofaro di Saronno per poi sparire dai radar alle ore 17:33, quando si disintegrò in mille pezzi e si schiantò in località Cascina Agnese, Olgiate Olona, in provincia di Varese.


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