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Cento e Ferrara passando sul fiume Po

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Trail stats

Distance
60.08 mi
Elevation gain
256 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
256 ft
Max elevation
120 ft
TrailRank 
67
Min elevation
31 ft
Trail type
Loop
Moving time
4 hours 35 minutes
Time
6 hours 28 minutes
Coordinates
13866
Uploaded
May 22, 2020
Recorded
May 2020

near Cento, Emilia-Romagna (Italia)

Viewed 1595 times, downloaded 25 times

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Itinerary description

Questo itinerario ha origine nelle prossimità del centro di Cento di Ferrara.

Cento (Zènt in ferrarese, Zèint in dialetto centese ed in dialetto bolognese settentrionale, Zänt in dialetto bolognese cittadino) è un comune italiano di 35 475 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna.

Cento è definita spesso terra di confine perché, nonostante sia in provincia di Ferrara, dista 25 km da Bologna, 32 da Ferrara e 38 da Modena. Più volte si è discusso per cambiare provincia senza mai concretizzare l'idea.

Insieme alla vicina Pieve di Cento costituisce un unico agglomerato urbano di oltre 43000 abitanti.

Cento inoltre è talvolta rinominata "La piccola Bologna" per via della struttura dei portici e del centro storico, in stile bolognese, e per la sua gastronomia, che presenta numerosi piatti tipici del capoluogo dell'Emilia-Romagna.

Cento presenta un territorio totalmente pianeggiante, agricolo, ricco di corsi d'acqua e di maceri (piccoli stagni, retaggio della coltivazione della canapa) che si insinua come un cuneo tra le province di Bologna e Modena. La città dista 33 chilometri dal centro storico di Bologna, 35 dal centro storico di Ferrara e 38 dal centro storico di Modena.

Percorrendo Via primo Maggio in direzione Sud iniziamo questo itinerario in Bici da corsa. Raggiunta la rotatoria svoltiamo a sinistra su Via Ponte Reno e attraversiamo così omonimo Fiume (Reno). Siamo in brevissimo tempo alle porte di Pieve di Cento.

Pieve di Cento (Pîv ed Zent in dialetto bolognese settentrionale) è un comune italiano di 7.099 abitanti della città metropolitana di Bologna, in Emilia-Romagna, situato lungo il corso di pianura del fiume Reno nel punto in cui esso inizia a segnare il confine con la provincia di Ferrara. Fa parte dell'Unione Reno Galliera.

Nel 2019 il comune ha ottenuto il marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Pieve di Cento nasce nell'VIII secolo intorno alla chiesa ("Pieve") più importante del territorio, e fin dalla fondazione ha la particolarità di essere centro civico e religioso insieme. Questo fatto ha creato nella comunità pievese un singolare spirito di unitarietà e di passione comune. Pieve si forma sotto il dominio del vescovo di Bologna, diventa libero Comune, subisce la dominazione estense prima e pontificia poi. Secoli di storia che hanno lasciato testimonianze artistiche, culturali e religiose che ancora oggi sono patrimonio della città.

Quasi davanti a Porta Cento svoltiamo a sinistra su Via Circonvallazione Ponente, per abbandonarla dopo appena cento metri svoltando a sinistra su Via Carbonara. Percorsi circa due chilometri, e quindi usciti dal paese, le mie aspettative di riuscire a percorrere un tratto dell'argine del fiume Reno naufragano davanti ad un cantiere. Per fortuna viene in nostro soccorso una stradina a tratti anche ghiaiata sulla nostra destra: Via Rotta. In poco meno di un chilometro raggiungiamo Via Cremona che imbocchiamo alla nostra sinistra. Dopo due chilometri e mezzo in una curva a quarantacinque gradi a destra la nostra strada diventa Via Galilea, e poi Via Cantone. Alla sua estremità raggiungiamo Via Coronella che imbocchiamo di nuovo alla nostra sinistra, e percorreremo per poco più di un chilometro, prima di svoltare a destra, inizialmente ancora via Coronella e poi su Via Confine o SP 13. Dopo circa due chilometri svoltiamo a sinistra su SP 61 e attraversando così nuovamente il fiume Reno, e lasciando la Provincia di Bologna e rientrando in quella di Ferrara. Costeggiamo il alto Occidentale del Bosco della Panfili e raggiungiamo Sant'Agostino. Svoltiamo a sinistra sul ponte che attraversa il Cavo Napoleonico, e raggiunta la rotatoria , prendiamo la prima uscita in direzione Nord/Est su Via Quattro Torri. Percorso circa un chilometro la nostra strada effettua una "S" e diventa Via dei Frutteti. Riattraversiamo il Cavo Napoleonico, e appena scesi dal ponte effettuiamo una inversione a "U" per iniziare a percorrere Via Cavo Napoleonico, sul lato destro del canale.

Il Cavo Napoleonico o Scolmatore del Reno è un canale artificiale multifunzione della pianura emiliana che collega i fiumi Reno e Po.

È lungo 18 km, parte dal Reno a Sant'Agostino ed arriva nel Po presso Salvatonica, poco a valle della confluenza del Panaro. La sua sezione generalmente trapezoidale è in grado di far defluire anche 1.000 m³ di acqua al secondo; è caratterizzato da un ampio alveo praticamente orizzontale, che consente, nella maggior parte del suo corso, il deflusso idrico sia dal Po al Reno che viceversa.

Raggiunta la località di Schiavona dobbiamo attraversare la Strada Statale Virgiliana, percorrendone qualche decina di metri in direzione Ovest, subito prima della svolta a destra per riprendere la nostra interminabile Via: Via Cavo Napoleonico.

Ci lasciamo alle spalle il Comune di Bondeno e continuando a dirigerci verso Nord in circa tre chilometri arriviamo sulla SP19 che attraversiamo per iniziare a percorrere Via Vigna o meglio, la Ciclo via chiamata anche Destra Po. Passando prima il paese di Paolecchio, arriviamo alla riserva naturalistica del Bosco di Porporana, esempio di Boscosità golenale.
Passiamo l'abitato di Ravalle, sempre a debita distanza sul nostro argine. Arriviamo poi dopo circa diciassette chilometri dall'inizio del percorso sul Fiume Po a Pontelagoscuro, dove dopo aver attraversato una chiusa di un canale che si immette nel fiume ci ritroviamo davanti il ponte che divide le due Regioni: Emilia Romagna dal Veneto. A questo punto scendiamo per la Statale 16 verso Sud e in direzione Ferrara, che raggiungiamo dopo quasi cinque chilometri.

Ferrara (Fràra ['fra:ra] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 132 047 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.

Fu capitale del Ducato di Ferrara nel periodo degli Estensi, quando rappresentò un importante centro politico, artistico e culturale. Lo sviluppo urbanistico avvenuto durante il Rinascimento, l'Addizione Erculea, la rese la prima capitale moderna d'Europa. Nel 1995 ottenne dall'UNESCO il riconoscimento di patrimonio dell'umanità come città del Rinascimento e nel 1999 ne ottenne un secondo per il delta del Po e per le sue delizie estensi.

Ferrara è sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) ed arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-Comacchio).

L'economia si basa storicamente sulla produzione agricola, ma possiede impianti industriali come il petrolchimico, varie industrie ed un polo per la piccola e media impresa. Parte della città utilizza una rete di teleriscaldamento alimentata da energia geotermica.

Secondo i dati confermati dal Consorzio delle bonifiche ferraresi il territorio della provincia è per il 44% sotto il livello del mare, con depressioni che superano i - 4,5 metri in un'area compresa tra il Po, il mare Adriatico, il Reno ed il Panaro. L'origine alluvionale del territorio ed il fatto che per secoli fosse stato soggetto ad inondazioni ricorrenti ha indotto alle prime opere di bonifica realizzate dagli Estensi (con Borso d'Este ed Ercole I d'Este) nelle immediate vicinanze della città (a Casaglia, Diamantina e La Sammartina) e poi all'intervento nel Polesine di Ferrara, voluta da Alfonso II d'Este nel 1580, quando la fase storica del ducato estense stava per concludersi. Tra gli architetti che contribuirono all'opera Giovan Battista Aleotti. In breve tempo, anche a causa dell'abbassamento del suolo dovuto a fenomeni di subsidenza, si perdettero molti dei risultati positivi ottenuti inizialmente e le bonifiche furono necessariamente ripetute (quando ormai Ferrara era tornata sotto dominio papale) con gli interventi voluti da papa Gregorio XIII, da papa Clemente VIII, da papa Innocenzo X e da papa Benedetto XIV. Le bonifiche che ebbero un effetto più duraturo si attuarono tuttavia in seguito, nel corso del XIX secolo, grazie ai nuovi mezzi meccanici a disposizione.

Il territorio, considerata la sua genesi e le vicende storiche, è contraddistinto da numerosi canali artificiali per l'irrigazione ed il drenaggio delle campagne, rese coltivabili e abitabili. Risulta totalmente pianeggiante con un'altitudine compresa tra 2,4 e 9 m s.l.m. ed una superficie di 405,16 km² (Si classifica come diciassettesimo comune per estensione in Italia). Confina a nord con la regione Veneto, in particolare con la provincia di Rovigo, e a sud con la città metropolitana di Bologna.

Il fiume Po (che nel corso dei secoli ha più volte cambiato il suo corso) ha influenzato la città sin dalla nascita e ne ha condizionato lo sviluppo. Il territorio comunale e molta parte di quello provinciale costituiscono un paesaggio modificato artificialmente, risultato dell'azione umana concretizzatasi nelle grandi opere di bonifica ricordate. La città è ad un'altitudine inferiore al livello medio delle acque del Po ed il fiume deve essere controllato da argini imponenti. Serve un continuo lavoro delle pompe idrovore per non far sommergere la pianura dall'acqua e permettere così che le acque derivanti dalle precipitazioni vengano avviate verso il mare attraverso i numerosi canali artificiali.

Lasciamo Ferrara in direzione Sud sempre sulla SS 64, e dopo averci messo alle spalle anche la località di Chiesol del Fosso attraversiamo lo svincolo autostradale della RA8, e alla rotonda svoltiamo a destra su SP8 o Via Poggio Renatico. Raggiungiamo l'omonimo paese in circa sette chilometri e dopo aver ammirato il centro con la bella chiesa nella piazza e monucipio in stile imperiale, proseguiamo verso Ovest su Via Giacomo Matteotti, che diventa poi Via Giuseppe Mazzini, e successivamente al sottopassaggio della ferrovia Via Venti Settembre. Giunti alla rotatoria prendiamo la terza uscita sempre sulla SP8 in direzione Sud. Successivamente la nostra strada diventa per un breve tratto SP50 e poi SP4. Raggiungiamo così prima San Vincenzo e poi Maccaretolo, fino ad arrivare a San Pietro in Casale.

San Pietro in Casale (San Pîr in Casèl in dialetto bolognese settentrionale) è un comune italiano di 12.433 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna, è una delle sedi amministrative dell'Unione Reno Galilea.

Centro della pianura bolognese compreso tra il canale Navile e il Reno, nella zona in cui il fiume svolta bruscamente verso Sud-Est; si raggiunge da Bologna, percorrendo km 24 della via Galliera; o da Ferrara procedendo verso sud per la medesima distanza.

Usiamo da San Pietro in Casale in direzione Ovest su Via Asia e in circa cinque chilometri raggiungiamo questa piccola località dal nome esotico: Asia. Sono veramente solo un gruppo di case, e si fa quasi fatica ad accorgersi di averla raggiunta.
La Via rimane quella e dopo una serie di curve a sinistra, destra, sinistra, raggiungiamo la periferia di Pieve di Cento.
Svoltando poi a sinistra su SP42, e percorsi un centinaio di metri, sulla nostra destra ci appare l'imponente porta Orientale di Pieve di Cento: Porta Asia. Attraversiamo il centro sempre in direzione Ovest raggiungendo la Chiesa ed il Municipio una a fianco all'altro. proseguendo troviamo piazzetta delle catene, dove alla nostra destra c'è il capitello e la casa degli anziani.

Uno degli edifici più antichi di Pieve (1272), ha le colonne in legno ed era anticamente una locanda, ricovero di pellegrini e posta di cavalli.

La casa fronteggia la piazzetta del Pozzo delle Catene, uno degli scorci più caratteristici della città.

La colonna, in marmo, è sormontata da un capitello corinzio, il cui originale, oggi conservato nella Pinacoteca Civica, risale ai secoli XI-XII; indicava probabilmente il centro del cardine mediano di un territorio susseguente alla divisione romana in centurie.

Usciamo da Pieve di Cento oltrepassando la porta Occidentale del paese: Porta Cento. ripercorriamo l'ultimo pezzo di strada che ci conduce prima sul ponte sul Fiume Reno e poi alla nostra destra Via Primo Maggio dove raggiungiamo il punto di partenza e l'arrivo di questo bel giro nella provincia Ferrarese.

Waypoints

PictographPhoto Altitude 39 ft
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Via cavò Napoleonico

PictographPhoto Altitude 59 ft
Photo ofCiclo via del fiume Po Photo ofCiclo via del fiume Po Photo ofCiclo via del fiume Po

Ciclo via del fiume Po

PictographPhoto Altitude 52 ft
Photo ofSegna via Photo ofSegna via Photo ofSegna via

Segna via

PictographPhoto Altitude 39 ft
Photo ofBosco Porporana Photo ofBosco Porporana Photo ofBosco Porporana

Bosco Porporana

PictographPhoto Altitude 49 ft
Photo ofStienta Photo ofStienta Photo ofStienta

Stienta

PictographPhoto Altitude 39 ft
Photo ofPonte lago scuro Photo ofPonte lago scuro Photo ofPonte lago scuro

Ponte lago scuro

PictographPhoto Altitude 23 ft
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Ferrara

PictographPhoto Altitude 33 ft
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Torre

PictographPhoto Altitude 33 ft
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Poggio Renatico

PictographPhoto Altitude 49 ft
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Maccaretolo su ciclabile

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Palazzo Bolognetti

PictographPhoto Altitude 62 ft
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Pieve

Comments  (3)

  • Brg007 Jul 13, 2020

    Bellissimo itinerario che presto farò, una domanda: quando, uscendo da Ferrara, si lascia via Bologna alle spalle per entrare a Uccellino, come si affrontano quelle due brutte e trafficate rotatorie che portano, una ai lidi e l'altra sulla A 13? Grazie!

  • Photo of Melotz
    Melotz Jul 14, 2020

    Ciao. Si infatti non sono un bel passaggio per chi si muove in bici, ma ogni tanto ci tocca... Quindi fai un attimo attenzione, passa e vai. Buona pedalata...

  • Brg007 Jul 15, 2020

    Grazie!!

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