BRENNERO MANTOVA CICLOVIA
near Brennero, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dalla stazione dei treni del Brennero a Mantova lungo la Ciclovia. Il percorso, esclusi pochissimi pezzi di strade bianche, tra l'altro molto ben tenute, è su asfalto, spesso su sede dedicata, a volte su strade promiscue, e pochissimi pezzi su strade a traffico veicolare. Lungo il percorso diversi bicigrill, spazi dove poter campeggiare e molti paesi in cui fare eventuali rifornimenti, tenete presente che però, in Alto Adige, dopo le 19,00 sarà molto difficile che troviate aperto i locali. Il percorso è veramente molto bello, segnato piuttosto bene con segnaletica verticale ed orizzontale. Merita sicuramente.
Ho bisogno di un vero viaggio in bici, venerdì ore 10 del mattino, nasce così una voglia di andare, un bisogno di andare fortissimo. In poco organizzo tracce GPX, carico fanali e batterie varie, preparo la borsa sotto-sella, consulto gli orari dei treni e alle 16,30 sono sul treno per Verona, cambio e ne approfitto per fare scorte alimentari, prendo il regionale veloce per il Brennero, sognavo uno dei nuovi treni e invece è ancora uno di quelli vecchi, pazienza. Mangio un poco a Verona, poi la cena la consumo in treno prima delle 20 si rivela un'ottima scelta, infatti sceso al Brennero alle 21 non c'è possibilità alcuna di trovare qualcosa di aperto, in più ho ottimizzato i tempi. Ore 21,15 si parte, indosso solamente un gilet sopra il mio abbigliamento estivo, luci accese e parto, i primi chilometri si scende veloci sfruttando una vecchia linea ferroviaria dismessa, ci si allontana dalla nuova e lontano si vede correre l'autostrada, sarà una costante di gran parte del viaggio la compagnia saltuaria di ferrovia ed autostrada. La strada scende veloce e spesso si è sopraffatti dal buio, dalle montagne e dal fiume che scende rumoroso vicinissimo a noi. Dopo un paio di ore trovo un albergo aperto, ne approfitto per un caffè. Passo Fortezza dove un enorme cantiere edile mi proietta in un altro mondo tipo invasione degli alieni. Arrivo a Bressanone e indosso anche una maglia a maniche lunghe e uno scalda collo, so che la valle sarà sempre più fredda ed umida, ho fatto bene, mangio una baretta, và! Alle 01.30 sono a Bolzano, e finisce la zona più selvaggia dove, oltre perdere 1100 metri di quota ne dobbiamo pedalare un 550 in salita. A Bozen un passaggio nella piazza centrale giusto per immortalare l'evento. Riparto direzione Trento, conto di arrivarci in 2 ore invece ce ne metto tre, e non capisco bene il motivo. Questo tratto è stato il più "lungo" psicologicamente. A Trento inizia a rischiarare, sto bene, non ho sonno, dolori pochi e la Wilier va benissimo. Arrivo a Rovereto velocemente, sono le 6 giusto per fare colazione, riparto e adesso ho un po di freddo, in più sono dalla parte della valle in ombra e ci metto mezz'oretta buona a scaldarmi. Seconda colazione alle 8 al bicigrill di Avio, e via; in breve vedo le pale eoliche di Rivoli Veronese, questa parte scorre velocemente, tra una tappa virtuale e l'altra non c'è mai una distanza enorme e questo aiuta a fare sempre quel pezzettino in più. La strada è bella, passa anche tra le vigne, e non presenta difficoltà se non, proprio tra i filari, dove la sede è stretta e le curve sono a gomito. La salita a Rivoli Veronese invece è tosta, 10% di pendenza, ma poi usciti dal paese arrivare ad Affi è un attimo. Pausa al Bicigrill e, sorpresa, trovo Alessia e Barbara che sono qui per fare il Baldo. Lascio i pochi bagagli alla mia socia, tengo lo stretto necessario per arrivare a casa, e via in direzione Albarè, faccio la salita con buona gamba e giù in un lampo verso Bardolino. Mi accorgo che ad Affi ho dato a Barbara anche le camere d'aria di scorta; mi tocca fermarmi in un negozio di bici e fare spesa. Sulla strada tra Bardolino e Peschiera il traffico del lago obbliga alla prudenza, succhio la scia in salita ad un paio di ciclisti giusto per rompere il mio ritmo che si è addormentato. A Peschiera fatico un poco a trovare la Ciclovia Peschiera Mantova, ci sta sono un poco stanco, e parto per l'ultimo tratto verso Mantova, ma ho fame e non ho fretta, decido così di fermarmi a Pozzolo al chiosco per pranzo, insalata e due medie. Ne avevo bisogno. L'ultima oretta per arrivare a casa è una formalità. Arrivo, mi fermo verifico il Garmin e non posso dirmi che soddisfatto per un sacco di motivi, pochissimi dolori, stanchezza giusta, e tutto sommato per il poco allenamento che ho sulle gambe non potevo fare di meglio, sicuramente la serenità che mi ha accompagnato ha sopperito alla poca preparazione fisica.
Ho bisogno di un vero viaggio in bici, venerdì ore 10 del mattino, nasce così una voglia di andare, un bisogno di andare fortissimo. In poco organizzo tracce GPX, carico fanali e batterie varie, preparo la borsa sotto-sella, consulto gli orari dei treni e alle 16,30 sono sul treno per Verona, cambio e ne approfitto per fare scorte alimentari, prendo il regionale veloce per il Brennero, sognavo uno dei nuovi treni e invece è ancora uno di quelli vecchi, pazienza. Mangio un poco a Verona, poi la cena la consumo in treno prima delle 20 si rivela un'ottima scelta, infatti sceso al Brennero alle 21 non c'è possibilità alcuna di trovare qualcosa di aperto, in più ho ottimizzato i tempi. Ore 21,15 si parte, indosso solamente un gilet sopra il mio abbigliamento estivo, luci accese e parto, i primi chilometri si scende veloci sfruttando una vecchia linea ferroviaria dismessa, ci si allontana dalla nuova e lontano si vede correre l'autostrada, sarà una costante di gran parte del viaggio la compagnia saltuaria di ferrovia ed autostrada. La strada scende veloce e spesso si è sopraffatti dal buio, dalle montagne e dal fiume che scende rumoroso vicinissimo a noi. Dopo un paio di ore trovo un albergo aperto, ne approfitto per un caffè. Passo Fortezza dove un enorme cantiere edile mi proietta in un altro mondo tipo invasione degli alieni. Arrivo a Bressanone e indosso anche una maglia a maniche lunghe e uno scalda collo, so che la valle sarà sempre più fredda ed umida, ho fatto bene, mangio una baretta, và! Alle 01.30 sono a Bolzano, e finisce la zona più selvaggia dove, oltre perdere 1100 metri di quota ne dobbiamo pedalare un 550 in salita. A Bozen un passaggio nella piazza centrale giusto per immortalare l'evento. Riparto direzione Trento, conto di arrivarci in 2 ore invece ce ne metto tre, e non capisco bene il motivo. Questo tratto è stato il più "lungo" psicologicamente. A Trento inizia a rischiarare, sto bene, non ho sonno, dolori pochi e la Wilier va benissimo. Arrivo a Rovereto velocemente, sono le 6 giusto per fare colazione, riparto e adesso ho un po di freddo, in più sono dalla parte della valle in ombra e ci metto mezz'oretta buona a scaldarmi. Seconda colazione alle 8 al bicigrill di Avio, e via; in breve vedo le pale eoliche di Rivoli Veronese, questa parte scorre velocemente, tra una tappa virtuale e l'altra non c'è mai una distanza enorme e questo aiuta a fare sempre quel pezzettino in più. La strada è bella, passa anche tra le vigne, e non presenta difficoltà se non, proprio tra i filari, dove la sede è stretta e le curve sono a gomito. La salita a Rivoli Veronese invece è tosta, 10% di pendenza, ma poi usciti dal paese arrivare ad Affi è un attimo. Pausa al Bicigrill e, sorpresa, trovo Alessia e Barbara che sono qui per fare il Baldo. Lascio i pochi bagagli alla mia socia, tengo lo stretto necessario per arrivare a casa, e via in direzione Albarè, faccio la salita con buona gamba e giù in un lampo verso Bardolino. Mi accorgo che ad Affi ho dato a Barbara anche le camere d'aria di scorta; mi tocca fermarmi in un negozio di bici e fare spesa. Sulla strada tra Bardolino e Peschiera il traffico del lago obbliga alla prudenza, succhio la scia in salita ad un paio di ciclisti giusto per rompere il mio ritmo che si è addormentato. A Peschiera fatico un poco a trovare la Ciclovia Peschiera Mantova, ci sta sono un poco stanco, e parto per l'ultimo tratto verso Mantova, ma ho fame e non ho fretta, decido così di fermarmi a Pozzolo al chiosco per pranzo, insalata e due medie. Ne avevo bisogno. L'ultima oretta per arrivare a casa è una formalità. Arrivo, mi fermo verifico il Garmin e non posso dirmi che soddisfatto per un sacco di motivi, pochissimi dolori, stanchezza giusta, e tutto sommato per il poco allenamento che ho sulle gambe non potevo fare di meglio, sicuramente la serenità che mi ha accompagnato ha sopperito alla poca preparazione fisica.
Comments (2)
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Bello….
Molto bello!!! 👍👌