Vallenoncello - Noncello giro dei tre serpenti

Questo è un giro che abbiamo fatto altre volte ma che non è stato registrato come tracciato.

E lo avevamo fatto l'inverno con meno vegetazione.

Parcheggiato al parcheggio della chiesa, abbiamo preso la strada subito dopo l'idrovora nuova e siamo scese giù per costeggiare il più possibile il Noncello.

La due gambe ha puntato subito verso lo stabile dell’idrovora di Vallenoncello che si vorrebbe fare diventare un albergo sull'acqua con camere e negozi e approdo numero quattro del battello fluviale del Noncello.

La scritta sul muro é a commento.

Poi abbiamo optato per andare a vedere una zona che ci eravamo segnate di vedere in uno dei giri precedenti e che si è rivelata parecchio interessante.

Il sentiero golenale fra le due file di alberi non è manutenuto, il passaggio sopra il Rio Boal ha visto umana rinunciare perché insicuro (troppa vegetazione copriva il fondo di un ponticello fatto di un solo tronco per niente in buone condizioni: la prossima volta meglio avere i bastoncini da trekking) e ci ha portato così ad allungare e finire per camminare in venti centimetri liberi fra l'orzo e i rovi di more.
Lei dice che se lo ricordava superabile.

Deciso che ne avevamo abbastanza per oggi di graffi al rientro io ho deciso che sdarei andata a per cercare il modo di bagnarmi le zampe.

In tutto il giro non avevo trovato nessuna pozza decente, nessun rio salvifico. Mi sono lanciata fra le calle del fosso che conoscevo ma... era secco pure quello! Sono uscita solo sporca di fango putrido.
Fossi secchi, nessuna discesa al fiume, niente di niente!
Niente bagnetto. Solo rane. Dovevo lavarmi da quella fanghiglia.

Mi son tolta silenziosa dalla scia di Umana e sono scesa dall'argine. Poco prima dall'alto del ponticello dell'idrovora avevo visto acqua semistagna nel Rio Boal. Mentre mi affacciavo alla massicciata per valutare come scendere è arrivato impietoso il
Noooooooo è alto cinque metri come risali?

Abbiamo avuto da che discutere perché io non ho inteso risalire l'argine mentre lei aveva un altro progetto decisamente più urbano; raggiungere il lavatoio di via Gemona.
Me ne sono andata via: a me del lavatoio del quale parlava lei gesticolando dall'alto dell'argine interessava tanto quanto mi possa interessare una foglia di lattuga.

Quando anch'io ho capito che l'idea del tuffo verticale con dubbia risalita non era perseguibile mi son buttata sotto un albero e così ha fatto anche lei.
La delusione mi è passata dopo un bel po', abbiamo riguadagnato l'argine e da lì anche la macchina con poco.


🐕‍🦺 I consigli della Bracco Baldovič

Punto acqua: non c'è acqua. Il punto di acqua raggiungibile è vicino la chiesa, ma non potabile, l'altro all'interno dei campetti dell'oratorio.
Punteggio complessivo: 🐾
Livello possibile di infangamento: zero

Cosa abbiamo visto di bello? Tre Hierophis Carbonarius parecchio confidenti.