Rio Maj - Brentella - Noncello
near Noncello, Friuli Venezia Giulia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'idea è sempre quella: affiancare l'andamento del Noncello il più possibile.
Stavolta dovevamo iniziare a sud del depuratore (non superabile dalla Fossa Burida in poi) e scendere.
L'umana voleva arrivare al Rio Maj (Rio Mai su altre carte ma la toponomastica corretta è Maj) che, con il Rio Repolle è uno degli affluenti più importanti del nostro breve fiume e si ricordava un ponticello: una tavola buttata di traverso sul Maj, ma forse era un ricordo del secolo scorso, non so. Io non c'ero o se c'erano facevo altro, insomma non lo si è trovato.
Non è che lo si sia molto cercato poi perché l'errore iniziale (il fosso) ci aveva già precluso la possibile strada.
Suggerisce l'umana che il Rio Maj è un confine fra Pordenone e Porcia ed è un rio di scarico del lago Burida.
Abbiamo così camminato al bordo dei campi con quell'andamento poco sobrio del camminare fra l'erba e le zolle e le torbe.
Una foto allo scarico del depuratore (c'è un punto di osservazione interessante) e poi rientro per vedere la Brentella immettersi nel Noncello.
Preso il ponticello abbiamo raggiunto la sponda destra della Brentella con facilità perchè sotto l'autostrada han fatto un lavoro di pulizia totale, mai apprezzato fino ad oggi.
Visto che il giretto sarebbe stato breve e il tempo teneva abbiamo pensato di raggiungere le barche ma il passaggio era una coltivazione di ortiche alte quanto le mie orecchie e la bipede ha detto "no, pericolo, no, la prossima volta".".
Ce ne siamo tornate indietro evitando altri cani, una podista, e altre persone a passaggio, raggiungendo le acacie più basse per mangiare i fiori come fossero grappoli d'uva, facendo il salto del fosso.
Umana dice: "andate a vedere la cappella della corporazione dei marinai al duomo di San Marco a Pordenone " Ma non so perché e che epifania dovrebbe scatenarvi.
Non prendetevela con me poi.
Bao bao!
🐕🦺 La Bracco Baldovič consiglia
Punto acqua: nonostante il rio Maj sia facilmente raggiungibile vi è presenza di fauna che non va disturbata, quindi scendere in Brentella a bere, perché più bassa ma la risalita potrebbe essere disagevole, meglio avere la longhina a disposizione.
Punteggio: 🐾
Livello possibile di infangamento totale: da buono a molto buono, per la felicità dei sedili del furgone.
Stagione: solo a campi non seminati.
Come veniva usato il Noncello quando era navigabile?
Per raggiungere Venezia i barcaioli dopo aver disceso Noncello e Meduna, percorrevano il Livenza fino a poco sopra Porto Santa Margherita, imboccavano il naviglio Revedoli (gli odierni canali Commessera, Largon e Revedoli), attraversavano il Piave ed all’altezza dell’abitato di Cortellazzo entravano nel naviglio Cavazuccherina (l’odierno canale Cavetta); presso il borgo omonimo (oggi Jesolo) si immettevano nel Sile, procedevano lungo il fiumefino alle Porte del Cavallino e, tramite il canale Casson, raggiungevano la laguna.
Nella seconda metà del Settecento però, i traffici diminuirono enormemente a causa della crisi politica ed economica che la Repubblica Serenissima stava attraversando e per la concorrenza del porto di Trieste che gli Asburgo miravano a far diventare uno scalo di primaria importanza per i commerci nel mare Adriatico.
Stavolta dovevamo iniziare a sud del depuratore (non superabile dalla Fossa Burida in poi) e scendere.
L'umana voleva arrivare al Rio Maj (Rio Mai su altre carte ma la toponomastica corretta è Maj) che, con il Rio Repolle è uno degli affluenti più importanti del nostro breve fiume e si ricordava un ponticello: una tavola buttata di traverso sul Maj, ma forse era un ricordo del secolo scorso, non so. Io non c'ero o se c'erano facevo altro, insomma non lo si è trovato.
Non è che lo si sia molto cercato poi perché l'errore iniziale (il fosso) ci aveva già precluso la possibile strada.
Suggerisce l'umana che il Rio Maj è un confine fra Pordenone e Porcia ed è un rio di scarico del lago Burida.
Abbiamo così camminato al bordo dei campi con quell'andamento poco sobrio del camminare fra l'erba e le zolle e le torbe.
Una foto allo scarico del depuratore (c'è un punto di osservazione interessante) e poi rientro per vedere la Brentella immettersi nel Noncello.
Preso il ponticello abbiamo raggiunto la sponda destra della Brentella con facilità perchè sotto l'autostrada han fatto un lavoro di pulizia totale, mai apprezzato fino ad oggi.
Visto che il giretto sarebbe stato breve e il tempo teneva abbiamo pensato di raggiungere le barche ma il passaggio era una coltivazione di ortiche alte quanto le mie orecchie e la bipede ha detto "no, pericolo, no, la prossima volta".".
Ce ne siamo tornate indietro evitando altri cani, una podista, e altre persone a passaggio, raggiungendo le acacie più basse per mangiare i fiori come fossero grappoli d'uva, facendo il salto del fosso.
Umana dice: "andate a vedere la cappella della corporazione dei marinai al duomo di San Marco a Pordenone " Ma non so perché e che epifania dovrebbe scatenarvi.
Non prendetevela con me poi.
Bao bao!
🐕🦺 La Bracco Baldovič consiglia
Punto acqua: nonostante il rio Maj sia facilmente raggiungibile vi è presenza di fauna che non va disturbata, quindi scendere in Brentella a bere, perché più bassa ma la risalita potrebbe essere disagevole, meglio avere la longhina a disposizione.
Punteggio: 🐾
Livello possibile di infangamento totale: da buono a molto buono, per la felicità dei sedili del furgone.
Stagione: solo a campi non seminati.
Come veniva usato il Noncello quando era navigabile?
Per raggiungere Venezia i barcaioli dopo aver disceso Noncello e Meduna, percorrevano il Livenza fino a poco sopra Porto Santa Margherita, imboccavano il naviglio Revedoli (gli odierni canali Commessera, Largon e Revedoli), attraversavano il Piave ed all’altezza dell’abitato di Cortellazzo entravano nel naviglio Cavazuccherina (l’odierno canale Cavetta); presso il borgo omonimo (oggi Jesolo) si immettevano nel Sile, procedevano lungo il fiumefino alle Porte del Cavallino e, tramite il canale Casson, raggiungevano la laguna.
Nella seconda metà del Settecento però, i traffici diminuirono enormemente a causa della crisi politica ed economica che la Repubblica Serenissima stava attraversando e per la concorrenza del porto di Trieste che gli Asburgo miravano a far diventare uno scalo di primaria importanza per i commerci nel mare Adriatico.
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