Giro dei forti sopra Salbertrand e galleria del Seguret
near Cit Turin, Piemonte (Italia)
Viewed 203 times, downloaded 5 times
Trail photos
Itinerary description
"Andiamo a fare un giro in Val Susa!" mi dice Ele. E da dove vuoi partire? Ovviamente da casa.
Partendo da Torino, a sto giro abbiamo pian piano risalito tutta la Val Susa, passando paesino per paesino; ognuno di questi è da attraversare, ti raccontano una storia, vivono di vita propria. A Collegno si ricorda il manicomio, ad Alpignano si comprano pizza e focaccia, ad Avigliana si ritrovano gli amici. Qui, dall'alto del centro storico, nella piazza del Conte Rosso, ci siamo fermate per pranzo dalla Ciclocucina, accoglienti e di ottime chiacchiere; anche questa volta il programma degli eventi autunnali è stato inventato e organizzato, questa volta con sede qui in questo locale tutto a tema bici.
Da Avigliana si prosegue verso Sant'Ambrogio, Chiusa di San Michele, e costeggiando la montagnola della Sacra di San Michele lungo la ciclovia segreta del diacono Martino arriviamo prima a Vaie e poi a Sant'Antonino di Susa. Da qui in poi è tutta Via Francigena fino a Susa, con l'ultimo prolungamento in via di fine costruzione proprio in questi giorni. Subito prima di Mompantero si gioca un po' con la ferrovia, un po' di qui e un po' di lá; occhio all'attraversamento segnato con waypoint perché non immediatamente visibile e non propriamente legale passarlo. Ma tant'è, dopo c'è un singletrack che non ti aspetteresti, e che non vorresti perdere.
Da Susa a Salbertrand invece è tutta statalona; saranno gli ultimi 30km, ma tutti di salita (i 1000 mD+ della giornata saranno tutti qui). Traffico un po' noioso, ma alle 19 del sabato sera non sono in molti a salire la valle. Il forte di Exilles ci comunica con la sua imponenza che stiamo arrivando a Salbertrand, accompagnate da una pioggerella che non molla; qui abbiamo dormito nel camping di Max, che ci accolto come vecchi amici (e in effetti così è con Ele) nel suo campeggio favoloso. Doccia calda, tenda montata, cibo ottimo; pure l'asciugatrice per i vestiti da bici fradici c'era.
Il giorno due abbiamo Matte che ci fa da guida; ci porta su lungo le strade militari alla scoperta dei 4 forti di Salbertrand; Fenil, Pramand, Jafferau e Foens. Lui e Giorgio li vedranno tutti, con Ele, Monica e Silvio invece tagliamo gli ultimi due perché siamo cottə (la notte con acqua in tenda non è proprio riposantissima). Ma meritano tutti e 4, e per raggiungere gli ultimi due la deviazione rispetto a questa traccia è facilmente individuabile.
La discesa è una picchiata giù verso Savoulx e poi statalona per ritornare a Salbertrand a prendere il treno; ci sarebbe stata un'ottima variante per evitare quasi tutta la statale, ma purtroppo la strada non è più manutenuta e l'ultimo tratto e interrotto dal passaggio di un fiumiciattolo non presente sulle mappe (al momento). Peccato, era divertente. Via libera agli avventurosi che vogliono cercare di guadarlo (circa mezzo metro d'acqua), ma occhio che poi per rientrare in statale bisogna saltare il guardrail.
Note tecniche: da Torino a Salbertrand il fondo è prevalentemente asfalto o sterrato facile, ci sono solo alcuni punti con un single track leggermente più tecnico ma affrontabile anche da chi non ha ancora particolari capacità di guida. Il giro dei forti sopra Salbertrand, invece, non è banale; il fondo è spesso disconnesso e nei primi 10 km si salgono 1000 mD+. Un minimo di allenamento permette di godersi il viaggio e potersi guardare intorno e non solo la punta della propria ruota.
Copertoni sono consigliati abbastanza larghi (almeno 38) e con buona tassellatura. Di acqua salendo il primo giorno se ne trova ovunque, il secondo giorno invece meno; se non vi fidate a bere quella dei ruscelli o vedete che ci sono pascoli in zona, meglio fare rifornimento a Salbertrand perché per tutto il giro non ci saranno fontane.
Partendo da Torino, a sto giro abbiamo pian piano risalito tutta la Val Susa, passando paesino per paesino; ognuno di questi è da attraversare, ti raccontano una storia, vivono di vita propria. A Collegno si ricorda il manicomio, ad Alpignano si comprano pizza e focaccia, ad Avigliana si ritrovano gli amici. Qui, dall'alto del centro storico, nella piazza del Conte Rosso, ci siamo fermate per pranzo dalla Ciclocucina, accoglienti e di ottime chiacchiere; anche questa volta il programma degli eventi autunnali è stato inventato e organizzato, questa volta con sede qui in questo locale tutto a tema bici.
Da Avigliana si prosegue verso Sant'Ambrogio, Chiusa di San Michele, e costeggiando la montagnola della Sacra di San Michele lungo la ciclovia segreta del diacono Martino arriviamo prima a Vaie e poi a Sant'Antonino di Susa. Da qui in poi è tutta Via Francigena fino a Susa, con l'ultimo prolungamento in via di fine costruzione proprio in questi giorni. Subito prima di Mompantero si gioca un po' con la ferrovia, un po' di qui e un po' di lá; occhio all'attraversamento segnato con waypoint perché non immediatamente visibile e non propriamente legale passarlo. Ma tant'è, dopo c'è un singletrack che non ti aspetteresti, e che non vorresti perdere.
Da Susa a Salbertrand invece è tutta statalona; saranno gli ultimi 30km, ma tutti di salita (i 1000 mD+ della giornata saranno tutti qui). Traffico un po' noioso, ma alle 19 del sabato sera non sono in molti a salire la valle. Il forte di Exilles ci comunica con la sua imponenza che stiamo arrivando a Salbertrand, accompagnate da una pioggerella che non molla; qui abbiamo dormito nel camping di Max, che ci accolto come vecchi amici (e in effetti così è con Ele) nel suo campeggio favoloso. Doccia calda, tenda montata, cibo ottimo; pure l'asciugatrice per i vestiti da bici fradici c'era.
Il giorno due abbiamo Matte che ci fa da guida; ci porta su lungo le strade militari alla scoperta dei 4 forti di Salbertrand; Fenil, Pramand, Jafferau e Foens. Lui e Giorgio li vedranno tutti, con Ele, Monica e Silvio invece tagliamo gli ultimi due perché siamo cottə (la notte con acqua in tenda non è proprio riposantissima). Ma meritano tutti e 4, e per raggiungere gli ultimi due la deviazione rispetto a questa traccia è facilmente individuabile.
La discesa è una picchiata giù verso Savoulx e poi statalona per ritornare a Salbertrand a prendere il treno; ci sarebbe stata un'ottima variante per evitare quasi tutta la statale, ma purtroppo la strada non è più manutenuta e l'ultimo tratto e interrotto dal passaggio di un fiumiciattolo non presente sulle mappe (al momento). Peccato, era divertente. Via libera agli avventurosi che vogliono cercare di guadarlo (circa mezzo metro d'acqua), ma occhio che poi per rientrare in statale bisogna saltare il guardrail.
Note tecniche: da Torino a Salbertrand il fondo è prevalentemente asfalto o sterrato facile, ci sono solo alcuni punti con un single track leggermente più tecnico ma affrontabile anche da chi non ha ancora particolari capacità di guida. Il giro dei forti sopra Salbertrand, invece, non è banale; il fondo è spesso disconnesso e nei primi 10 km si salgono 1000 mD+. Un minimo di allenamento permette di godersi il viaggio e potersi guardare intorno e non solo la punta della propria ruota.
Copertoni sono consigliati abbastanza larghi (almeno 38) e con buona tassellatura. Di acqua salendo il primo giorno se ne trova ovunque, il secondo giorno invece meno; se non vi fidate a bere quella dei ruscelli o vedete che ci sono pascoli in zona, meglio fare rifornimento a Salbertrand perché per tutto il giro non ci saranno fontane.
Waypoints
Waypoint
0 ft
Ostello del Conte Rosso
You can add a comment or review this trail
Comments