Abusivismo nel biellese
near Biella, Piemonte (Italia)
Viewed 151 times, downloaded 7 times
Trail photos
Itinerary description
Alla scoperta dei monti e dei boschi biellesi!
Guidati dal saggio Luca, una mandria di disagiati parte alla volta di tanto fango, abusivismo e divertimento nei territori di casa sua. Perché il disagio si sa, rende tutto più gustoso; una volta che sai vivere con il disagio puoi vivere qualunque situazione della vita con il sorriso sul volto.
E chi se l'aspettava che il biellese nascondesse così tante bellezze? Io no di certo, che queste zone non le avevo ancora praticamente mai frequentate. Luca dice essere un territorio inospitale, perché non ci sono strutture di supporto al turismo. Ma una volta che hai questi panorami, un baretto dove farti una birra e un panino (e magari una vaschetta di tiramisù casalingo) e La Trippa dove dormire al caldo, rifocillati con cibo ottimo e racconti di storia biellese, che altro serve? C'è anche un coraggioso che ha passato la notte in tenda nonostante le temperature si siano abbassate in questo tardo settembre piemontese a 1000 mslm.
L'oasi Zegna ci porta in un mondo di sogni, dove si scivola silenziosi su un letto d'acqua (siamo diventati tutti dio forse?) ma è un paradiso da conquistare pedalata dopo pedalata lungo la tosta strada della transumanza. C'è chi dice che ha visto qualcuno farla anche in bici da corsa. E quel qualcuno era insieme a noi a pedalare col sorriso stampato in faccia tutto il tempo.
Poi giù lungo il sentiero del mirtillo, un foto shooting dalla Chiesa di San Secondo (tappa anche dell'Erratico), un giro intorno al lago di Viverone e poi di nuovo su per i boschi per raggiungere la meraviglia di Candelo. E' un piccolo borgo, ormai molto turistico, che non ti aspetteresti in mezzo a queste campagne biellesi abbandonate.
Proseguendo si arriva all'Oasi Naturale di Baragge; Luca voleva a tutti i costi che proseguissi la pedalata con il gruppo, io con un occhio controllavo gli orari dei treni per non perdere l'ultima coincidenza per il rientro a casa. Ma poi ho capito il perché. E' anche questo un luogo fuori dall'immaginario, una savana piemontese con le nostre bellissime Alpi da sfondo a fare da cornice. E poi un'ultima immersione nel canyon del torrente Cervo, sconosciuto ai più, per poi ritornare su asfalto e concludere il giro con un meritato gelato e birra.
Il giro è ad anello con perno a Lessona, un piccolo borgo vicino a Cossato. Arrivando da Torino ho preso il treno fino a Biella (con cambio a Santhià) e pedalato i 15 km che separano i due paesi, in veloce discesa all'andata, un po' più lenta risalita al ritorno.
Non è un percorso banale, serve buon allenamento e soprattutto buona tecnica di guida in bici per potersi divertire come si deve lungo i sentierini che si divincolano tra i boschi tra Lessona e Veglio. Noi l'abbiamo diviso in due giorni con pernottamento alla Trappa, una magnifica struttura restaurata a Sordevolo a pochi km dal magnifico Santuario di Oropa.
Si consiglia l'ombrello quando si percorre la Galleria di Rosazza.
Terreno misto tra salite in asfalto e tanto tanto sterrato, anche piuttosto tecnico; si consigliano copertoni belli larghi con buona tassellatura per affrontare tutti i tratti con il massimo godimento.
Tanto tanto divertimento, e meraviglia impressa nella mente e nelle gambe. Un territorio tutto da scoprire!
Guidati dal saggio Luca, una mandria di disagiati parte alla volta di tanto fango, abusivismo e divertimento nei territori di casa sua. Perché il disagio si sa, rende tutto più gustoso; una volta che sai vivere con il disagio puoi vivere qualunque situazione della vita con il sorriso sul volto.
E chi se l'aspettava che il biellese nascondesse così tante bellezze? Io no di certo, che queste zone non le avevo ancora praticamente mai frequentate. Luca dice essere un territorio inospitale, perché non ci sono strutture di supporto al turismo. Ma una volta che hai questi panorami, un baretto dove farti una birra e un panino (e magari una vaschetta di tiramisù casalingo) e La Trippa dove dormire al caldo, rifocillati con cibo ottimo e racconti di storia biellese, che altro serve? C'è anche un coraggioso che ha passato la notte in tenda nonostante le temperature si siano abbassate in questo tardo settembre piemontese a 1000 mslm.
L'oasi Zegna ci porta in un mondo di sogni, dove si scivola silenziosi su un letto d'acqua (siamo diventati tutti dio forse?) ma è un paradiso da conquistare pedalata dopo pedalata lungo la tosta strada della transumanza. C'è chi dice che ha visto qualcuno farla anche in bici da corsa. E quel qualcuno era insieme a noi a pedalare col sorriso stampato in faccia tutto il tempo.
Poi giù lungo il sentiero del mirtillo, un foto shooting dalla Chiesa di San Secondo (tappa anche dell'Erratico), un giro intorno al lago di Viverone e poi di nuovo su per i boschi per raggiungere la meraviglia di Candelo. E' un piccolo borgo, ormai molto turistico, che non ti aspetteresti in mezzo a queste campagne biellesi abbandonate.
Proseguendo si arriva all'Oasi Naturale di Baragge; Luca voleva a tutti i costi che proseguissi la pedalata con il gruppo, io con un occhio controllavo gli orari dei treni per non perdere l'ultima coincidenza per il rientro a casa. Ma poi ho capito il perché. E' anche questo un luogo fuori dall'immaginario, una savana piemontese con le nostre bellissime Alpi da sfondo a fare da cornice. E poi un'ultima immersione nel canyon del torrente Cervo, sconosciuto ai più, per poi ritornare su asfalto e concludere il giro con un meritato gelato e birra.
Il giro è ad anello con perno a Lessona, un piccolo borgo vicino a Cossato. Arrivando da Torino ho preso il treno fino a Biella (con cambio a Santhià) e pedalato i 15 km che separano i due paesi, in veloce discesa all'andata, un po' più lenta risalita al ritorno.
Non è un percorso banale, serve buon allenamento e soprattutto buona tecnica di guida in bici per potersi divertire come si deve lungo i sentierini che si divincolano tra i boschi tra Lessona e Veglio. Noi l'abbiamo diviso in due giorni con pernottamento alla Trappa, una magnifica struttura restaurata a Sordevolo a pochi km dal magnifico Santuario di Oropa.
Si consiglia l'ombrello quando si percorre la Galleria di Rosazza.
Terreno misto tra salite in asfalto e tanto tanto sterrato, anche piuttosto tecnico; si consigliano copertoni belli larghi con buona tassellatura per affrontare tutti i tratti con il massimo godimento.
Tanto tanto divertimento, e meraviglia impressa nella mente e nelle gambe. Un territorio tutto da scoprire!
Waypoints
Waypoint
0 ft
Veglio
Mountain pass
0 ft
Bocchetto Sessera
You can add a comment or review this trail
Comments