FAI CERRATE - 4. IN BICI nel Parco di Rauccio
near Torre San Giuseppe, Puglia (Italia)
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Itinerary description
DISTANZA: 30 km (giro orario)
DURATA: 3 ore
DIFFICOLTA’: Medio-Facile
Questo percorso è il più lungo, in quanto attraversa una grande varietà di ambienti: uliveti, antiche leccete, aree paludose, zone costiere con bacini d’acqua dolce. Sono sempre state selezionate strade poco trafficate, ma – specialmente vicino alla costa – il paesaggio sarà un po’ più antropizzato.
Si comincia aggirando il parcheggio dell’Abbazia, dove la sterrata presto diventa un facile e divertente tratto di sentiero che si svincola tra cespugli di macchia mediterranea. Risbucati sulla strada, ci si trova immersi in uno dei più belli uliveti della zona.
Prima della restaurata Masseria Monacelli, una deviazione nei campi conduce ai resti di antiche carraie: si vedono ancora i solchi delle ruote dei carri scavate nella roccia. Notevoli le dimensioni degli ulivi.
Dopo essere penetrati nell’oscura lecceta Monacelli, si entra nel Parco Regionale Bosco e Paludi di Rauccio. Il Parco è costituito dal Bosco di Rauccio (ciò che resta dell’antica lecceta costiera), da zone umide e paludose e da un’area destinata a uso agricolo (uliveti).
Lievi modifiche al paesaggio fanno presagire l’avvicinarsi alla costa, che si raggiungerà soltanto dopo aver attraversato il Bosco di Rauccio.
Il bacino dell’Idume e poi quello di Acquatina, ricordano com’era il paesaggio prima delle bonifiche del secondo dopoguerra.
Nella frazione Giammatteo si trova un antico forno (super consigliato per un breve ristoro). Quindi, sempre su asfalto, si raggiunge Borgo Piave: il suo aspetto non è particolarmente suggestivo, ma è interessante perché si trattava di un “centro servizi” della politica agraria fascista per favorire il reinserimento dei reduci della Prima Guerra Mondiale nelle attività economiche.
Il rientro avviene diretto verso Nord su via Roggerone e Monticelli. L’iniziale e brullo asfalto, man mano si punteggerà di uliveti sempre più belli. Non dimenticatevi della svolta a sinistra presso Masseria Coccioli: l’ultimo chilometro su meravigliose strade interpoderali vi ripristinerà la pace dei sensi.
DURATA: 3 ore
DIFFICOLTA’: Medio-Facile
Questo percorso è il più lungo, in quanto attraversa una grande varietà di ambienti: uliveti, antiche leccete, aree paludose, zone costiere con bacini d’acqua dolce. Sono sempre state selezionate strade poco trafficate, ma – specialmente vicino alla costa – il paesaggio sarà un po’ più antropizzato.
Si comincia aggirando il parcheggio dell’Abbazia, dove la sterrata presto diventa un facile e divertente tratto di sentiero che si svincola tra cespugli di macchia mediterranea. Risbucati sulla strada, ci si trova immersi in uno dei più belli uliveti della zona.
Prima della restaurata Masseria Monacelli, una deviazione nei campi conduce ai resti di antiche carraie: si vedono ancora i solchi delle ruote dei carri scavate nella roccia. Notevoli le dimensioni degli ulivi.
Dopo essere penetrati nell’oscura lecceta Monacelli, si entra nel Parco Regionale Bosco e Paludi di Rauccio. Il Parco è costituito dal Bosco di Rauccio (ciò che resta dell’antica lecceta costiera), da zone umide e paludose e da un’area destinata a uso agricolo (uliveti).
Lievi modifiche al paesaggio fanno presagire l’avvicinarsi alla costa, che si raggiungerà soltanto dopo aver attraversato il Bosco di Rauccio.
Il bacino dell’Idume e poi quello di Acquatina, ricordano com’era il paesaggio prima delle bonifiche del secondo dopoguerra.
Nella frazione Giammatteo si trova un antico forno (super consigliato per un breve ristoro). Quindi, sempre su asfalto, si raggiunge Borgo Piave: il suo aspetto non è particolarmente suggestivo, ma è interessante perché si trattava di un “centro servizi” della politica agraria fascista per favorire il reinserimento dei reduci della Prima Guerra Mondiale nelle attività economiche.
Il rientro avviene diretto verso Nord su via Roggerone e Monticelli. L’iniziale e brullo asfalto, man mano si punteggerà di uliveti sempre più belli. Non dimenticatevi della svolta a sinistra presso Masseria Coccioli: l’ultimo chilometro su meravigliose strade interpoderali vi ripristinerà la pace dei sensi.
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