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Cavalbianco vellutato

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Trail stats

Distance
6.51 mi
Elevation gain
3,622 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,622 ft
Max elevation
5,993 ft
TrailRank 
25
Min elevation
4,892 ft
Trail type
Loop
Coordinates
131
Uploaded
December 24, 2022
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near Ospitaletto, Emilia-Romagna (Italia)

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Itinerary description

Effettuato il 31/12/2013 da Roberto Bergamini.

Il testo che segue è quello scritto subito dopo l'uscita e pubblicato nei giorni successivi sul vecchio sito del gruppo scialpinistico lucchese Focolaccia.

ATTENZIONE: la traccia non è GPS ma è stata disegnata manualmente a posteriori cercando di ricalcare il più fedelmente possibile l'itinerario effetivo, però essendo tracciata su una base cartografica approssimativa è da prendere solo come riferimento e non da seguire alla lettera.

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Fine d'anno col sole. Ne approfitto per un'uscita tattica: smaltimento preventivo del cenone. Giunto al passo di Pradarena (1575 mt) mi trovo davanti il Cavalbianco in ottime condizioni. La giornata è bellissima, vento assente e la strada molto ghiacciata. Già nel salire dalla toscana ho avuto qualche sbandamento. Avevo in mente il Cusna dalla Presa Alta ma la strada è lunga e sul versante emiliano ancora più ghiacciata, quindi lascio perdere. Decisione oltremodo saggia: saprò più tardi che provenendo dalla Toscana c'è anche una deviazione di mezzora tra Ospitaletto e Ligonchio.

Lasciata l'auto al ristorante pesso il passo, mi avvio sul sentiero 643. Arrivato in terreno aperto, punto alla vetta mantenendomi sulla sponda sx del paginone. Il fondo è duro ma di buon grip anche in salita, tanto che riesco a raggiungere la vetta (1885mt) senza rampant. Dalla vetta vista magnifica: i versanti sud del Succiso-Casarola e del Ventasso sono molto scoperti, la Nuda del cerreto sembra in buone condizioni. Cusna e gruppo Prado sembrano quelli messi meglio, ma dovunque la quota neve è da1400 in su.

Spello e mi butto a nord nella bella conca glaciale. In alto neve dura e molto scabrosa, tipo grattugia, ma ben sciabile. Scendo con cautela perché, anche se la pendenza non è esagerata, uno scivolone potrebbe risultare molto corrosivo. Però fatti pochi metri ... meraviglia !!! un tappetino di morbida neve fresca ben ancorata su fondo duro. Pura goduria per una serie di curve in scioltezza senza grattate né derapate. Peccato che il pendio è breve e in men che non si dica sono già al bosco. Continuo fino al guado a quota 1600 dove ripello.

Risalito al centro della conca glaciale incontro Massimo, scialp reggiano salito dalla strada sopra Ospitaletto e diretto alla vetta. Io vado verso l'antecima nord (sulla IGM Colle Brancia 1764mt). Voglio andare a vedere com'è la spalla nord del colle Brancia per un eventuale approccio alternativo da Collagna. Giunto in vetta scendo lungo la spalla nord fino a circa 1550mt incontrando però un po' troppo bosco fitto . Risalgo al colle e mi rifaccio un'altra belladiscesa nella conca nord del Cavalbianco. Ritrovo Massimo e insieme proseguiamo nel bosco lungo il sentiero 643. Alla località la Buca (1487mt) ci dividiamo : lui scende lungo la forestale , io ripello e risalgo in vetta al Cavalbianco. Nella parte alta del vallone devo mettere i rampant.

Dalla vetta discesa al centro della bella pagina sud-est fino al bosco. Nonostante l'esposizione alle 15 il paginone non aveva mollato, ma grazie al fondo ruvido sciata godibile e tutta d'un fiato. Giunto al bosco mi rendo conto di essere troppo basso per tornare al Carpe Diem. Provo a scendere direttamente verso la strada che sale da Ospitaletto al passo. Il bosco non è molto agevole ma si passa. In pochi minuti mi trovo all'ultimo tornante (1500mt) prima del passo e di qui sci in spalla all'auto.

Il Cavalbianco regala sempre belle emozioni a dispetto della sua apparenza. E' un po' trascurato per i suoi dislivelli ridotti e per la mole modesta. Lui però non se ne preoccupa. Anzi, per via delle sue dimensioni non ama la ressa. Come il sovrano di un piccolo regno se ne sta un po' appartato in solitudine e serenità. Sempre solare e fiero del suo profilo austero ed elegante. Poi, come si conviene ad un cavaliere di altri tempi, ha un cuore nobile e generoso e a chi gli si avvicina garbatamente sa regalare un'accoglienza principesca. In quest'occasione, forse per festeggiare la fine di un anno da dimenticare, ha sfoggiato addirittura il suo immacolato mantello di morbido velluto bianco :-)

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