Al toboga party del M. Rotella dall’altopiano delle cinque miglia
near Rocca Pia, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dopo un paio di giorni passati a far su e giù per le rave, oggi volevamo cambiare aria e zona (temendo anche l'affollamento domenicale sugli itinerari più gettonati della Maiella) e abbiamo pensato al M. Rotella. Quindi al mattino da Caramanico Terme trasferta verso Rocca Pia.
In prossimità del paese ci prende un po' di sconforto perché dopo un'ora di strada e parecchi km ci troviamo circondati da nuvolaglia, vento freddo e neve insufficiente almeno nei dintorni del borgo. Visto che di partenza da Rocca Pia neanche a parlarne, proviamo a vedere la situazione all'altipiano delle cinque miglia. Anche lì purtroppo ancora nuvole, vento e poca neve alle pendici del Rotella. Facciamo un giro su e giù per l'altopiano per renderci conto della situazione e da lontano ci balza all'occhio un canale incassato (tipo toboga) ben innevato che incide in alto il versante meridionale del Rotella con andamento semicircolare.
Ritorniamo indietro e parcheggiata l'auto nei pressi dell'inizio della via Napoleonica ci muoviamo sci ai piedi verso est per andare a cercare il misterioso canale-toboga come si va verso un miraggio.Però viste le condizioni da vacche magre delle pendici del Rotella ci avviamo molto scettici con la quasi certezza di andare incointro ad una rimbalzata.
Con nostra sorpresa riusciamo a trovare quasi tutti i passaggi coperti tranne una brevissima perdita di quota per entrare in un ampio valloncello che sembra condurre al canale-toboga. Qui si deve procedere con cautela visto lo strato esiguo del manto e le numerose roccette affioranti, ma via via che ci si inoltra nel valloncello la copertura migliora e lo strato si fa più corposo.
Dove il valloncello si restringe aumentano le pendenze e si comincia ad intravedere lo sbocco a valle del misterioso canale-toboga. Visto che il vento qui non si fa sentire (essendo una gola incassata) mia moglie decide di fermarsi per godersi il sole che ha cominciato a splendere in pieno. Io proseguo e comincio a risalire sci ai piedi il canale qui piuttosto incassato e senza incertezze riesco a mantenere la linea di massima pendenza.
Risalgo tutto il canalone-toboga senza fare nemmeno una inversione tanto la neve è compatta e di ottimo grip. A cose fatte posso confermare l'impressione iniziale di un "canalone-toboga" perché dopo la strozzatura iniziale si allarga e rimane costantemente largo con i bordi rialzati a profilo parabolico. Questo fino a quota 2000mt dove il canalone finisce in un bel pianoro su cui si erge dominante la vetta quasi piramidale del Rotella (così appare da questo punto di osservazione).
Continuando a procedere in linea retta taglio il pianoro incrociando qualche tratto scoperto ma con vegetazione bassa d'alta quota (erba e ginepri). Poi attacco la piramide sommitale sempre su neve e fondo ottimi tanto da poter tirare dritto senza nemmeno una inversione. Arrivato in vetta un vento freddo teso mi obbliga a fare tutto in fretta e dopo le foto di rito (panorami superbi su quasi tutti i monti di Abruzzo) mi accingo a scendere.
I primi metri in cresta sono su neve dura e lavorata dal vento, ma appena mi affaccio sul pianoro e sul canalone di salita ... firn da urlo su fondo compatto perfettamente portante. Gran sciata godereccia che anzi definirei "burrosa" perché sembra di sciare su burro leggermente ammorbidito da gustare a belle cucchiaiate pennellando nel toboga :-)'
In basso, poco prima della fine, il fondo comincia a cedere un po' e la sciata diventa meno gustosa ma pur sempre piacevole. Dopo aver recuperato Rossana ci avviamo verso i pianori basali con la convinzione di trovarli troppo scoperti per una bella sciata. Invece tenendoci sulla sx orografica del vallone troviamo una continuità di pendii coperti e con fondo portante (dato che questo lato ha preso il sole più tardi) e con lunghi traversi e ampi curvoni riusciamo a portarci fino alla fattoria dove finisce la discesa e comincia la traversata dell'altopiano fino all'auto che raggiungiano facilmente senza spingere grazie allo sgancio del tallone e alla progressione tipo sci di fondo .
A dispetto del primo impatto al mattino all'arrivo a Rocca Pia, la scelta di oggi è stata azzeccattissima sia per il meteo che per l'itinerario: abbiamo scovato una vera perla nascosta di cui non avevamo alcuna notizia e che abbiamo involontariamente scoperto proprio a causa delle condizioni deludenti dei percorsi classici (da Rocca Pia o dall'altipiano delle cinque miglia). Ancora una volta a piena conferma che gli imprevisti e gli intoppi, se ben amministrati e con un po' di aiuto da lassù, possono rivelarsi vere miniere d'oro sia per rendere più avventurosa e sugosa la gita sia per allargare le proprie esperienze con la scoperta di itinerari e luoghi nuovi.
In prossimità del paese ci prende un po' di sconforto perché dopo un'ora di strada e parecchi km ci troviamo circondati da nuvolaglia, vento freddo e neve insufficiente almeno nei dintorni del borgo. Visto che di partenza da Rocca Pia neanche a parlarne, proviamo a vedere la situazione all'altipiano delle cinque miglia. Anche lì purtroppo ancora nuvole, vento e poca neve alle pendici del Rotella. Facciamo un giro su e giù per l'altopiano per renderci conto della situazione e da lontano ci balza all'occhio un canale incassato (tipo toboga) ben innevato che incide in alto il versante meridionale del Rotella con andamento semicircolare.
Ritorniamo indietro e parcheggiata l'auto nei pressi dell'inizio della via Napoleonica ci muoviamo sci ai piedi verso est per andare a cercare il misterioso canale-toboga come si va verso un miraggio.Però viste le condizioni da vacche magre delle pendici del Rotella ci avviamo molto scettici con la quasi certezza di andare incointro ad una rimbalzata.
Con nostra sorpresa riusciamo a trovare quasi tutti i passaggi coperti tranne una brevissima perdita di quota per entrare in un ampio valloncello che sembra condurre al canale-toboga. Qui si deve procedere con cautela visto lo strato esiguo del manto e le numerose roccette affioranti, ma via via che ci si inoltra nel valloncello la copertura migliora e lo strato si fa più corposo.
Dove il valloncello si restringe aumentano le pendenze e si comincia ad intravedere lo sbocco a valle del misterioso canale-toboga. Visto che il vento qui non si fa sentire (essendo una gola incassata) mia moglie decide di fermarsi per godersi il sole che ha cominciato a splendere in pieno. Io proseguo e comincio a risalire sci ai piedi il canale qui piuttosto incassato e senza incertezze riesco a mantenere la linea di massima pendenza.
Risalgo tutto il canalone-toboga senza fare nemmeno una inversione tanto la neve è compatta e di ottimo grip. A cose fatte posso confermare l'impressione iniziale di un "canalone-toboga" perché dopo la strozzatura iniziale si allarga e rimane costantemente largo con i bordi rialzati a profilo parabolico. Questo fino a quota 2000mt dove il canalone finisce in un bel pianoro su cui si erge dominante la vetta quasi piramidale del Rotella (così appare da questo punto di osservazione).
Continuando a procedere in linea retta taglio il pianoro incrociando qualche tratto scoperto ma con vegetazione bassa d'alta quota (erba e ginepri). Poi attacco la piramide sommitale sempre su neve e fondo ottimi tanto da poter tirare dritto senza nemmeno una inversione. Arrivato in vetta un vento freddo teso mi obbliga a fare tutto in fretta e dopo le foto di rito (panorami superbi su quasi tutti i monti di Abruzzo) mi accingo a scendere.
I primi metri in cresta sono su neve dura e lavorata dal vento, ma appena mi affaccio sul pianoro e sul canalone di salita ... firn da urlo su fondo compatto perfettamente portante. Gran sciata godereccia che anzi definirei "burrosa" perché sembra di sciare su burro leggermente ammorbidito da gustare a belle cucchiaiate pennellando nel toboga :-)'
In basso, poco prima della fine, il fondo comincia a cedere un po' e la sciata diventa meno gustosa ma pur sempre piacevole. Dopo aver recuperato Rossana ci avviamo verso i pianori basali con la convinzione di trovarli troppo scoperti per una bella sciata. Invece tenendoci sulla sx orografica del vallone troviamo una continuità di pendii coperti e con fondo portante (dato che questo lato ha preso il sole più tardi) e con lunghi traversi e ampi curvoni riusciamo a portarci fino alla fattoria dove finisce la discesa e comincia la traversata dell'altopiano fino all'auto che raggiungiano facilmente senza spingere grazie allo sgancio del tallone e alla progressione tipo sci di fondo .
A dispetto del primo impatto al mattino all'arrivo a Rocca Pia, la scelta di oggi è stata azzeccattissima sia per il meteo che per l'itinerario: abbiamo scovato una vera perla nascosta di cui non avevamo alcuna notizia e che abbiamo involontariamente scoperto proprio a causa delle condizioni deludenti dei percorsi classici (da Rocca Pia o dall'altipiano delle cinque miglia). Ancora una volta a piena conferma che gli imprevisti e gli intoppi, se ben amministrati e con un po' di aiuto da lassù, possono rivelarsi vere miniere d'oro sia per rendere più avventurosa e sugosa la gita sia per allargare le proprie esperienze con la scoperta di itinerari e luoghi nuovi.
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